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Arcevia, al Teatro Misa il 20 aprile c’è “Fine della scuola. Studio #01”

La stagione si chiude sabato 28 aprile con "Scalpiccii sotto i platani" di Elisabetta Salvatori

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Il teatro Misa in corso Mazzini, ad Arcevia

Venerdì 20 aprile ore 21,15 al Teatro Misa di Arcevia debutta “Fine della scuola. Studio #01”, regia di Simone Guerro, in scena sei attori per raccontare la storia di Malala Yousafzai Premio Nobel per la pace 2014.

Venerdì 20 aprile ore 21,15 per la Stagione di prosa del Teatro Misa promossa dal Comune di Arcevia con la direzione dell’ATGTP Associazione Teatro Giovani Teatro Pirata, debutta in prima assoluta “Fine della scuola. Studio #01”, regia di Simone Guerro.

In scena Arianna Baldini, Chiara Gagliardini, Fabiana Sapia, Miriana Resconi, Giuseppe Coppola, Emilio Milani. Lo spettacolo è fuori abbonamento. È il debutto assoluto del nuovo lavoro di ATGTP, uno studio teatrale frutto di una ricerca sul limite tra educazione e teatro. Il punto di inizio della ricerca è segnato dallo slogan “Se la scuola non compie il suo fine va incontro alla sua fine”. Sei giovani attori nello spazio scenico faranno vivere Malala Yousafzai Premio Nobel per la pace 2014, nei panni di una adolescente qualunque, e il vandalismo nei panni di un altro adolescente, una città senza nome, una scuola, circondati dal coro di studenti, isolati dalle voci degli adulti.

Biglietto posto unico 8 euro.

La stagione del Teatro Misa si chiude sabato 28 aprile ore 21,15. Elisabetta Salvatori, figura di riferimento del teatro di narrazione italiano, è la protagonista e l’autrice di “Scalpiccii sotto i platani. L’eccidio di Sant’Anna di Stazzema”, violino di Matteo Ceramelli, produzione Final Crew On Stage. In scena, la struggente ricostruzione degli ultimi momenti di vita degli abitanti di Sant’Anna di Stazzema prima del compimento dell’eccidio del 12 agosto 1944.

Un sabato mattina, tre colonne di nazisti, guidati dai fascisti versiliesi, irrompono nel paese con brutalità inaudita: 560 persone vengono uccise in poco meno di tre ore, soprattutto donne e bambini. Un racconto vibrante e commovente, scritto e interpretato con estrema sensibilità e profondo rispetto, per ricordare i bambini, le donne e gli anziani vittime di questa tragedia, “null’altro rei che di aver chiesto a questi monti riparo dalle furie della guerra”

Redazione Valmisa
Pubblicato Giovedì 19 aprile, 2018 
alle ore 17:22
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