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Ostra Vetere, Massimo Bello diserterà il Consiglio comunale di domenica 31 marzo

Così il capogruppo d'opposizione: «Decisione del tutto personale, ma questa "farsa" ha un limite»

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Massimo Bello

Ho inviato al Sindaco di Ostra Vetere, ai Consiglieri comunali, al sostituto Segretario comunale e, per conoscenza anche al Prefetto di Ancona una lettera, in cui ho illustrato le ragioni politiche di opposizione, per cui non presenzierò alla seduta del Consiglio Comunale convocata, anche questa volta inusualmente, per domenica prossima, 31 marzo, su un argomento delicato ed importante qual è la manovra finanziaria e di bilancio del Comune, che il Consiglio dovrà affrontare ed eventualmente approvare ‘a scatola chiusa’. Una manovra ‘bloccata’, su cui il Sindaco, non curante neppure di convocare la Conferenza dei Capigruppo, ha deciso, assieme alla sua maggioranza PD, di procedere con questa riunione ‘farsesca’ del Consiglio, che non è, tra l’altro, l’unica in ordine di tempo.

Caro Sindaco-Presidente del Consiglio,
faccio presente che alla seduta del Consiglio – convocata, anche questa volta, inusualmente per domenica 31 marzo – non sarò deliberatamente presente. Le preannuncio questa decisione di non partecipare alla riunione dell’Assise per ragioni squisitamente politiche, di opposizione. Non me ne voglia, ma questa ‘farsa’ ha un limite. E questo limite è stato valicato da tempo.

La mancata partecipazione alla prossima seduta consiliare è frutto di una decisione del tutto personale, semplicemente da eletto, che non vuole in alcun modo coinvolgere emotivamente i Colleghi del Gruppo, che rappresento.

E’ una scelta in piena autonomia e in sintonia con posizioni già assunte, di cui Ella, e l’intero Consiglio, sono stati ampiamente informati in più di un’occasione con le numerose eccezioni e questioni pregiudiziali, che ho posto con ed in atti ufficiali.

La mia non partecipazione alla seduta consiliare di domenica prossima è, dunque, una scelta maturata in queste ore e la ragione, che mi spinge ad assumere questa iniziativa, promana da una serie di comportamenti, atti e fatti, che ritengo lesivi e preclusivi delle prerogative collegiali dell’Assise e di quelle di ciascun Consigliere, prescindendo dai ruoli, rispettivamente ricoperti.

Non ne faccio una questione di appartenenza ideologica, tanto meno partitica. Non mi sovverrebbe nulla qualora volessi assumere una tale condotta, ma affermo convintamente – e giusta causa – che le modalità di conduzione dei lavori e dell’attività consiliari, concernenti specificamente l’organizzazione ed il funzionamento dell’Assemblea elettiva, unitamente ai rapporti istituzionali tra le ‘parti’, in particolare tra alcune di esse, abbiano raggiunto una misura inaccettabile ed intollerabile.

In questa sede, desidererei evitare di ripetere l’elenco delle motivazioni, che mi spingono, in questa circostanza, a forma di astensionismo dovuto a ragioni politiche di opposizione, non certo a disinteresse o negligenza. Desidero evitarlo, caro Sindaco-Presidente, perché agli atti di questo Comune, ho indicato precipuamente, con dovizia di particolari e in più occasioni tutte le ragioni di diritto e dei fatti, che anche questa volta mi portano a non presenziare.

La mia esperienza amministrativa, politica ed istituzionale, ma soprattutto la mia onestà intellettuale, non mi permettono in alcun modo di essere responsabile, e di condividere, le modalità irrispettose, arroganti e non conformi all’ordinamento, e alla prassi istituzionale da tempo consolidata nelle assemblee elettive, con cui Ella e la sua maggioranza conducete i lavori di questo Ente.

Gli esempi, che posso dedurre a sostegno, sono molteplici, ma mi attengo a quanto di anzi indicato. Lo evito per risparmiare tempo ad Ella e a me. Ma per doverosa ed opportuna conoscenza, Le ricordo la questione della Segreteria comunale, su cui Ella adduce, in più sedi, giustificazioni del tutto inappropriate, inconcludenti ed inefficaci, esponendo questo Comune, tra l’altro, innanzi ad eventuali patologie di natura organizzativa, gestionale ed amministrativa. La mancata copertura della funzione, che si protrae da oltre tre mesi è un fatto grave e negligente, che non può ammettere alcuna scusante.

La reiterata violazione dello Statuto, del Regolamento del Consiglio e della legge nell’assolvere la funzione di Presidente del Consiglio Comunale, patologia redarguita, da ultimo, anche dal Prefetto. La mancata convocazione della Conferenza dei Capigruppo che, nonostante i buoni propositi iniziali, Ella ha deciso di farne a meno per ragioni imprecisate e, a questo punto, del tutto incomprensibili, vista anche la mancanza, in seno al Consiglio, di Commissioni consiliari permanenti, che sopperirebbero a quei limiti, che l’attuale funzionamento e organizzazione dell’Assise sta ampiamente dimostrando da tempo. Come il mancato aggiornamento dello Statuto e del Regolamento del Consiglio, che il mio Gruppo ha proposto lo scorso anno, avanzando precipui atti deliberativi, vista la presenza in questi strumenti normativi di palesi antinomie e di regole superate dal vigente ordinamento e dalla consolidata e recente prassi.

Per non parlare del Regolamento di Contabilità che, in alcune sue parti, contrasta con le disposizioni di altre fonti normative e che non permette, come in questa occasione, legata alla sessione di bilancio, di manifestare appieno le prerogative consiliari. Circostanza, in cui Ella avrebbe dovuto gestire un appuntamento così importante, qual è appunto la manovra finanziaria e di bilancio, con la giusta e doverosa responsabilità istituzionale.

Ora, la misura è colma. Davvero colma. Pertanto, ribadendo ancora che non presenzierò alla seduta del Consiglio di domenica prossima perché ritengo del tutto ‘farsesco’ una tale condotta, che nulla a che fare con la buona e diligente attività istituzionale, politica ed amministrativa di un ente, Le annuncio fin da ora che la mia opposizione è e sarà ancor più manifesta e pregiudiziale, utilizzando tutti gli strumenti che l’ordinamento mi mette a disposizione senza alcuno sconto. Fino al momento, in cui la Sua condotta istituzionale, politica ed amministrativa, unitamente a quella della Sua maggioranza, che ovviamente e probabilmente condividono il suo operato – e in qualche circostanza ne è anche l’artefice e la stimolatrice – non comincerà ad essere rispettosa delle prerogative consiliari e di quelle elementari regole, che sottintendono altresì un rapporto dialettico, seppur aspro, ma leale e corretto. Tale che non riduca questo Consiglio a poco più di una riunione ‘condominiale’.

Concludo, spendendo un inciso sull’agenda dei lavori della seduta di domenica prossima, che vede uno degli atti fondamentali più importanti di competenza consiliare. Atto fondamentale, la cui gestione, da parte Sua, ai fini dell’espletamento del mandato consiliare, è stata del tutto inidonea, non permettendo ai Gruppi – e, in particolare, a quelli di minoranza – di adempiere ad un esame del provvedimento, e dei collegati, ragionevole e costruttivo, considerando anche l’art. 8, comma 15°, del Regolamento di Contabilità vigente, a mio parere in palese contrasto ed in antinomia con lo strumento disciplinante i lavori del Consiglio, con lo Statuto e con l’ordinamento delle Autonomie locali, considerando che – nella fattispecie – non permette di fare alcun emendamento durante lo svolgimento della seduta. Non mi dilungo su altro aspetti, su cui avrò modo di tornarci sopra nel merito e nella forma delle procedure.

A tutto ciò, caro Sindaco, Ella avrebbe potuto sopperire, convocando la Conferenza dei Capigruppo per governare meglio questa sessione di bilancio. Prendo atto che non ha voluto farlo. E le ragioni, che hanno dettato la sua condotta in questa circostanza, mi permetta, sono squisitamente politiche e di parte. Mere ‘ragioni di bottega e di calcolo politico’ per evitare il confronto, visto che una manovra di bilancio abbisogna, da parte di ciascun Consigliere e dei Gruppi, soprattutto di minoranza, di un esame approfondito, serio ed efficace. E, in proposito, dubito che vi possa essere stata e vi sia in queste ore, vista anche l’impossibilità di procedere alla presentazione di emendamenti con la dovuta serietà e serenità del caso.

A fronte di quanto ho esposto, non vi sono le condizioni istituzionali e politiche di assistere ad una seduta ‘farsesca’, che altro non fa che snaturare il ruolo di ciascun Consigliere e del Consiglio. La Sua condotta istituzionale, e della Sua maggioranza, in quasi un anno di mandato elettivo, stanno dimostrando, anche in questa circostanza, un’incapacità politica e gestionale del Consiglio e una lesione delle prerogative di questo Consiglio. Io ho semplicemente il coraggio di affermarlo e di scriverlo. Non mi aspetto che altri lo dicano o che convengano con me perché il coraggio e l’onestà intellettuale di farlo presuppone la seria consapevolezza e la conoscenza più che cosciente del ruolo che si ricopre, prescindendo dalle appartenenze. Ma il dovere impone, in qualche occasione, di essere chiari e di non negare l’evidenza dei fatti.

La prego, infine, caro Sindaco, di leggere la mia missiva, che allego in file pdf, e di allegarla al processo verbale delle Comunicazioni (punto 1°) della seduta in programma.

Tanto si doveva. Un cordiale saluto e buon lavoro.

Massimo Bello
Consigliere Capogruppo di opposizione

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