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Trivellazioni nell’Adriatico: il M5S Trecastelli insorge: “Non è l’Arabia Saudita”

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L'incontro sulle trivellazioni in Adriatico a Rimini con Marco Affronte e Maria Rita D'OrsognaIl Meetup Cinque Stelle Trecastelli sente doveroso sottolineare il percorso informativo sul problema delle trivellazioni concesse nel nostro mare Adriatico, grazie all’importante convegno tenutosi il 17 gennaio 2015 a Rimini presso la sala civica di Palazzo Podestà.



La grande affluenza dimostra quanto si stia allargando l’interesse della cittadinanza per questo tema che coinvolge tutti, esposto in maniera esemplare dall’EURODEPUTATO M5S Marco Affronte, divulgatore scientifico nonché membro della Commissione Ambiente e dalla prof.ssa Maria Rita D’Orsogna, docente al dipartimento di matematica di Los Angeles ed esperta di trivellazioni in Italia e nel mondo. Insieme, fanno sentire ancora la loro voce per far capire a petrolieri e politici che l’Italia non è l’Arabia Saudita e che il ‘gioco non vale la candela’.

Sappiamo che la Croazia ha già concesso una decina di permessi esplorativi nell’Adriatico e purtroppo, l’art. 38 del decreto Sbocca Italia, nel quale si considerano ‘strategiche , senza alcuna distinzione, tutte le attività di ricerca e di estrazione di idrocarburi’, garantendo troppe libertà d’azione ai petrolieri, presuppone un grande rischio per noi.
Soprattutto se si considera che tra Senigallia e Fano, a 20 km dalla costa, hanno già mirato alla cosiddetta ZONA SIBILLA, una superficie di 218,14 kmq di mare dove la società ‘Independent Gas Management s.r.l.‘, con sede a Roma, ha ottenuto la licenza di esplorazione per lo stoccaggio di biossido di carbonio.

L'incontro sulle trivellazioni in Adriatico a Rimini con Marco Affronte e Maria Rita D'OrsognaTutte le informazioni dettagliate e tecniche di questo scempio, potete trovarle nel sito del Ministero dello Sviluppo Economico, all’interno del ‘ bollettino ufficiale degli idrocarburi e delle georisorse’, a pagina 16.
Entro il 2020 si potrebbero estrarre 22milioni di tonnellate di idrocarburi che sembrano ‘un mare di petrolio’ ma in realtà equivale a coprire il fabbisogno di consumi nazionale per circa 4 mesi.
Quel poco petrolio e spesso di pessima qualità, se un domani venisse estratto, non è nostro ma dei colossi dell’energia come l’ENI, quindi si parla di profitto privato.
Non si goderebbe affatto di un profitto della collettività, tutt’altro, avremmo solo enormi danni per la nostra pesca e il nostro turismo.

Non dobbiamo permettere che la distesa dell’Adriatico sia guardata come il Texas o l’Arabia Saudita e svendere i nostri fondali per pochi euro, perché ricordiamo che le trivellazioni sui mari italiani hanno le tasse più basse del mondo. Questo è solo un altro modo per portare a compimento la distruzione del nostro clima oltre che del nostro patrimonio ittico.

Entro i prossimi 6 anni potrebbero sorgere 19 nuove piattaforme offshore per l’estrazione degli idrocarburi, una vera ‘bomba ecologica’ nell’Adriatico.
Ricordiamo che sono passati solo 5 anni, quando si verificò nel 2010, una massiccia fuoriuscita di petrolio da un pozzo del Golfo del Messico, in Louisiana, in cui 11 persone persero la vita e milioni di litri di petrolio si sono riversati in mare.
E’ stato considerato una ‘fuoriuscita accidentale’ di petrolio, con greggio sgorgante dal fondale per quasi 3 mesi, distruggendo ogni forma di fauna marina presente.
Pensate se succedesse anche da noi una cosa del genere.
Queste sono le conseguenze ‘non intenzionali’ dei nostri petrolieri.

L'incontro sulle trivellazioni in Adriatico a Rimini con Marco Affronte e Maria Rita D'OrsognaNon meno importante è ricordare il pozzo per l’estrazione di gas a Policoro nel 1991, in Basilicata. Bruciò per 15 giorni senza che nessuno riuscì a spegnerlo. Nessuno lo sa, nessuno ne parla e venne messo tutto a tacere.
Il Meetup Trecastelli, come del resto tutta la cittadinanza, non vuole nessun compromesso. Soldi in cambio di distruzione.
Non ci saranno mai somme di denaro che possano compensare la perdita del nostro mare e della salute delle persone, per il beneficio unico di una ditta petrolifera.
Condividiamo pianamente la frase citata dalla prof.ssa D’Orsogna in conclusione del convegno da noi seguito con interesse: “L’ignoranza della gente è la vera capitale del monopolio“. Frase di Henry Demarest Lloyd del 1894, ben 121 anni fa.
Perché in fondo i grandi colossi del petrolio e i politici è questo che vogliono: l’ignoranza della gente per procedere nei loro subdoli piani di distruzione.

Non dobbiamo permetterlo, tutti abbiamo la responsabilità di informarci ed attivarci per salvare il nostro mare.

da Meetup Movimento Cinque Stelle Trecastelli
www.meetup.com/meetup-Trecastelli-5-stelle
Facebook: Meetup Movimento 5 Stelle Trecastelli-An

Redazione Valmisa
Pubblicato Mercoledì 28 gennaio, 2015 
alle ore 17:30
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