Serra San Quirico: Itinerario artistico

MuraIl centro storico di Serra San Quirico è giudicato tra i più belli delle Marche dove, tra le suggestive vie lastricate in pietra arenaria, si possono ammirare opere d’arte e monumenti architettonici notevoli.
Il paese, ancora oggi, è completamente cinto dalle possenti mura di cinta, dominate dalla trecentesca Torre del Cassero, il rudere più importante che testimonia ancora oggi l’antica potenza e fortezza serrana. La sua costruzione comprendeva la torre grande ed una piccola, la cisterna e due ponti levatoi. Probabilmente ciò che è rimasto inpiedi doveva essere stata una torre fortissima, coronata di merli che fungeva da vedetta e da difesa. Le porte d’ingresso al paese erano tre: Porta Pesa, Porta Forchiusa, Porta ForchiusaPorta Mercato o Macelli, o di Santa Maria. Queste porte erano difese da cancellate che venivano alzate o abbassate tramite
funi o catene o da guardie di custodia.
La fortificazione risale alla seconda metà del 1300 e ancora oggi è ben visbile Tipiche dell’antico impianto urbanistico di Serra San Quirico sono le Copertelle, delle strade coperte, sovrastate a loro volta dalle abitazioni, formando una sorta di struttura inespugnabile e comunicante all’interno con passaggi segreti, con dodici torrette disposte lungo le mura castellane.

Torre del CasseroLe Copertelle

ex chiesa di Santa Maria del MercatoIl primo edificio religioso che si incontra entrando nel centro storico è l’ ex chiesa di Santa Maria del Mercato (1289), in stile romanico con un campanile costituito da due piani di monofore e uno di bifore. Proseguendo si incontra Palazzo Zampetti, con i suoi bellissimi stucchi, e Palazzo Manfredi. Nel centro del paese campeggia le bella torre comunale del XIII secolo in gran parte demolita, la fontana cinquecentesca, la Loggia Manin con la vista della vallata.
Il Palazzo Municipale risale al sec. XV ed è anche sede dell’Archivio Storico, segue il Palazzo Ortolani con il suo artistico portale e Palazzo Piccioni, già oratorio dei Padri Filippini, quest’ultimo presenta delle linee architettoniche molto raffinate e preesenta all’interno un soffitto ligneo a cassettoni, di fattura molto pregevole. Degno di nota anche il caratteristico Palazzo della Meridiana.
Via MarcelliniSalendo la lunga scalinata di via Marcellini, sulla destra domina Palazzo Bocci, dal rivestimento bugnato e dagli infissi lignei a specchi. Sulla sinistra la Chiesa di Santa Lucia (1281), dall’interno nel tipico barocco marchigiano: altari dorati, soffitto affrescato (1694) e organo di pregevole fattura (1675). La chiesa è un raccoglitore di opere d’arte di notevole prestigio. Un monumentale chiostro collega la chiesa di Santa Lucia all’omonimo Monastero Santa Luciasilvestrino. Sia l’esterno che l’interno della struttura testimoniano l’imponenza della costruzione e di riflesso l’incidenza dei Padri Silvestrini per Serra San Quirico lungo i secoli. Al primo piano di questo edificio, i lavori di restauro hanno portato alla luce delle lunette affrescate, recentemente restaurate.
Risalendo ancora per la scalinata, ci si può addentrare in via Cassero, con vari edifici dai caratteristici portali.
La chiesa di San Quirico è stata fondata nei primissimi anni dopo il mille da San Romualdo e più volte ristrutturata, e completamente rifatta a seguito del disastroso terremoto del 1744. La Chiesa di San Quirico ha il titolo di Pieve, per esprimere la giurisdizione gerarchica sulle altre chiese della zona.

San QuiricoTabernacolo ligneo
 

Internamente in direzione del secondo altare a sinistra si può ammirare il bassorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna del Rosario con Bambino in braccio e Santi, che richiama lo stile dei Della Robbia. Nell’altare di fronte è esposto un monumentale tabernacolo ligneo dorato, proveniente dalla Chiesa di San Francesco me nell’abside c’è una tela dove sono raffigurati i santi martiri Quirico e Giulitta, la Beata Alessandra Sabini e San Silvestro, opera attribuita al pittore Pasqualino Rossi.

Sacra SpinaSempre nell’abside è custodita la reliquia della Sacra Spina,una reliquia venerata con grande solennità sin dal 1539 tutti i venerdi di marzo, in particolare il terzo, ed ancora il venerdì santo. La Spina si presenta con la punta mozza e macchiata di sangue. La chiesa di San Francesco(1262) è la più grande del paese con l’annesso convento di francescani.
la Chiesa di Sant’Angelo del Pino, la più antica, attualmente inagibile.
La pavimentazione della strada di accesso ha conservato tutti i suoi caratteri originari.
La chiesa di San Filippo Neri (1678) è una piccola chiesa dalla sobria facciata con un pregevole portale; l’interno è tutto barocco con una splendida cantoria lignea intagliata.
La chiesa di San Francesco(1262) è la più grande del paese con l’annesso convento di francescani.
la chiesa di Sant’Angelo del Pino, la più antica, è attualmente inagibile.
La chiesa di San Filippo Neri (1678) è una piccola chiesa dalla sobria facciata con un pregevole portale; l’interno è tutto barocco con una splendida cantoria lignea intagliata, opera dello scultore Gaudenzio Santucci di Ostra, autore, forse anche del bel portale d’ingresso. Fu fatta erigere nel 1678 dai fratelli Giovanna e Don Grisante Armezzani ultimi discendenti di una della più illustri e gloriose famiglie del paese.

Abbazia Santa ElenaL’ Abbazia di Sant’Elena è dei monaci camaldolesi e risale agli anni tra il 1009 e il 1010. L’attuale struttura architettonica si presenta in stile romanico-gotico, costruita con la tecnica in blocchetti di pietra arenaria irregolare. Il portale è a tre archivolti con due pilastrini centrali e due semicolonnine sterne, le arcate sono a tutto sesto e sono l’una differente dall’altra. L’interno è a pianta basilicale a tre navate diviso da sei pilastri, i pilastri sono a sezione cruciforme. Di notevole interesse sono i capitelli di stile romanico con le varie e rare decorazioni a figure umane,animali e geometriche. II presbiterio si presenta sopraelevato alla cripta ed è articolato in tre campate corrispondenti alle tre navate coperte con volte a crociera. Dell’antico monastero sul lato destro della chiesa, con al centro il chiostro, è rimasto solo un lato e pochi elementi caratteristici e antichi (sec.XI e XII) quali la torre di difesa ed il magazzino a volta a botte, ad uso cantina. Gli ambienti dei due piani superiori, restaurati di recente, sono adibiti ad abitazione dei proprietari.
Sempre nei dintorni di Serra San Quirico si trovano le Ville di Sasso, un piccolissimo borgo a mezzo chilometro di distanza dalla frazione con la sua villa secentesca. Il borghetto rappresenta l’antico castello medievale di Rodossa (dei conti di Rovellone) e di esso resta qualche traccia dei fortilizi ed uno stabile cinqucentesco. La giurisdizione del castello e del territorio circostante è stata per secoli di libero comune, politicamente legato prima a Jesi poi a Fabriano. Ma il vero e proprio castello antico è rappresentato dal Domo, cinto di mura, con due porte, varie strade interne, una piazza su cui si affaccia la chiesetta ottocentesca della Madonna del Rosario.

Santa Maria delle StelleNei dintorni di Serra San Quirico si trova la chiesetta di Santa Maria delle Stelle, che sorge al confine tra i comuni di Serra San Quirico e Mergo, sopra un colle dal quale domina il panorama delle due vallate del Misa e dell’ Esino. La pianta è a croce latina e fu costruita dai Monaci Ospitalieri come rifugio per i viandanti ed i pellegrini, sulle rovine di un antico tempio pagano. Le due pietre che formano gli altari laterali si pensa che siano le are gia usate dai pagani per i loro sacrifici.Altre tracce di costruzioni anteriori all’epoca della chiesa attuale sarebbero state trovate quando fu tracciata la strada di collegamento tra Serra e Mergo.

San Paterniano

Di notevole importanza storica ed artistica è la chiesa di San Paterniano del 1473 (ma si pensa sia stata ricostruita sulle rovine dell’originaria struttura del XIII secolo), con il suo bel portale rinascimentale in pietra decorata e sormontato da una cuspide triangolare in pietra e mattoni. L’interno è a pianta centrale con abside cinquecentesca e copertura a volte a botte e vi si possono ammirare diverse opere: il trittico su tavola, raffigurante la Madonna di Loreto, San Paterniano eSanta Lucia, della fine del sec.XV e attribuito ad un anonimo “maestro di Domo” fabrianese e numerosi affreschi votivi dei sec. XV-XVI, nella zona absidale, attribuiti a maestri marchigiani.
La Chiesa di San Paterniano sorge a ridosso delle mura dell’antico castello di Domo.

 

 

Marianna Marano