Corinaldo:Itinerario artistico

Le Mura

Le Torri

Edifici Religiosi

Edifici Pubblici

 

Le Mura

LE MURA

Circondano Corinaldo ed hanno un perimetro di 912 metri ed un’altezza massima di 18 m., racchiudono tutto il centro storico come la “regola” prevede per le città fortificate per scopi difensivi. Peculiarità delle mura sono le porte, i baluardi, le torri di difesa, i merli a coda di rondine detti “ghibellini”, i piombatoi, le saettiere, le feritoie, i camminamenti di ronda.

 

 

LE TORRI

Torre dello Sperone

E’ l’elemento più caratteristico delle Mura; la poderosa torre, risalente al XV secolo, ha la base pentagonale ed è alta circa 18 metri, e costruita nel XV secolo. La sua destinazione originale era a difesa del Cassero che sorgeva dove è ora la chiesa del Suffragio. Lo SperoneSi attribuisce la progettazione della Torre all’architetto senese Francesco di Giorgio Martini, anche se tale autenticità ancora cerca conferme nelle fonti.
Due significativi restauri sono avvenuti nel 1500 e poi nel 1900, che ne hanno parzialmente modificato l’aspetto originario; all’interno la struttura ospita un sacrario dedicato alle vittime di tutte le guerre.

Torre dello Scorticatore

E’ ciò che resta di una imponente torre franata a metà del XIX secolo, sorta come struttura difensiva di Porta San Gioovanni e Porta Santa Maria del Mercato. Dalla sommità dello Scorticatore è possibile vedere il sottostante sferisterio, ovvero il campo per il gioco del pallone con il bracciale , molto in voga a Corinaldo dall’Ottocento sino agli anni precedenti la seconda guerra mondiale. Tutte le torri presenti a Corinaldo sono state civili abitazioni fino al secondo dopoguerra, in particolare in questa dello Scorticatore vi risiedeva un signore che faceva lo scorticatore di pecore, da cui il nome.


 

Porta Santa Maria del Mercato

E’ un vero e proprio complesso di difesa costituito da due parti realizzate in due successive epoche, la parte più antica è trecentesca ed è rappresentata da un arco a forma ogivale, mentre la parte più “recente” è del 1400, e si tratta di un baluardo poligonale di difesa, con Porta del Mercatoun’ulteriore porta di accesso perpendicolare a quella precedente. In questa seconda porta si vedono ancona alcune parti del ponte levatoio e un portone. Il baluardo quattrocentesco fu edificato per difendere la porta più antica dai colpi di arma da fuoco.
Esternamente, alla sommità dell’arco, c’è una nicchia che custodisce una statua di Sant’Anna, patrona di Corinaldo.
Nel 1600 parte del baluardo venne trasformato in una casa da gioco per i nobili di Corinaldo.

Torre del Mangano

Prende nome dalla via omonima e proprio di fronte ad essa, fino agli anni del 1940, era posizionato il Mangano, antico strumento che veniva utilizzato per soppressare le stoffe. Salendo lungo la via, si incontra la torre del Calcinaro.

Torre del Calcinaro

Torre del CalcinaroE’ la più recente torre della cinta muraria, edificata a metà Ottocento su un’altra torre di forma pentagonale, demolita venne poi ricostruita in forma circolare, ispirandosi alle vicine torri della Rotonda e di Porta Nova.

Torre della Rotonda

La pianta è semi-circolare e fa parte dell’addizione rinascimentale iniziata nel 1484 e terminata nel 1490. Dalla terrazza della Torre sono visibili i due diversi perimetri murari, una parte trecentesca ed una rinascimentale.

I Landroni

I LandroniSi tratta di una via porticata molto suggestiva che deriva dalla sopraelevazione degli edifici signorili settecenteschi in via del Corso. Il nome deriva dalla parola “androni” (in italiano antro, caverna).

Porta Nova

E’ l’accesso al castello di Corinaldo, realizzato in pieno Rinascimento. Dentro il torrione si trova una stanza da tiro con cupola ed e’possibile salire sopra il fornice dell’arco attraverso una scaletta posizionata a sinistra dell’apertura principale, per chi guarda dall’esterno.
L’arco di accesso venne ampliato nei primi anni del Novecento per permettere l’accesso al centro ai primi mezzi pubblici.

Viale dietro le Monache

Il viale è molto suggestivo con la sua triplice fila di tigli, e da dove si vedono diverse torri incorporate negli edifici settecenteschi sovrastati che conservano le tipiche bocche da fuoco e le merlature.
Il cerchio delle mura si completa in Piazza della Fontana, sotto il complesso delle monache benedettine.

EDIFICI RELIGIOSI

Collegiata di san Francesco

La chiesa venne consacrata nel 1265 dal cardinale Simone Palatinari. La primitiva chiesa è stata rimaneggiata e dell’impianto originario restano alcune testimonianze architettoniche, come gli archetti di centina e alcuni motivi decorativi nelle parti interne alla torre campanaria. Nel 1528 venne costruito un nuovo chiostro nel convento adiacente e dieci anni dopo viene ampliata la chiesa.
Collegiata di San FrancescoTra gli anni 1638-1639 viene ricostruita secondo i gusti dell’epoca e nel Settecento, in seguito ad eventi sismici, venne restaurata. Nel 1749 furono terminati i lavori del convento , mentre nel 1752 e il 1759 venne innalzata la nuova chiesa secondo il progetto dell’architetto Arcangelo Vici di Arcevia. Questa nuova chiesa agli inizi del XIX secolo era considerata la migliore delle chiese del Comune per struttura e per vastità. La chiesa presenta una facciata incompiuta, all’interno ha una struttura a croce latina, un’unica navata con cappelle laterali, il transetto sormontato da cupola ed abside. All’interno vi sono tre dipinti di Claudio Ridolfi: l’Annunciazione; la Madonna col Bambinoe i santi Anna, Giuseppe e Antonio da Padova; l’Assunzione della Vergine. Nella terza cappella laterale a destra è esposto un prezioso Crocifisso ligneo eseguito nel 1575 dallo scultore Donnino da Urbino.

Chiesa del Suffragio

La chiesa del Suffragio fu fondata dall’omonima confraternita, eretta per volontà del capitano Pier Agostino Orlandi che donò a tale scopo una parte della propria casa demolita per far posto alla nuova chiesa. La costruzione della chiesa terminò alla fine del 1640. Chiesa del Suffragio
Sull’altare maggiore venne collocato il dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e i santi Giuseppe,Francesco, Tommaso Apostolo, Nicola e Andrea Apostolo opera del pittore Claudio Ridolfi. Successivamente la prima chiesa venne demolita, ricostruita e riaperta al culto solo nel 1779. La facciata della chiesa è tipicamente neoclassica, raffinata e semplice: una serie di colonne, capitelli e lesene in cotto si aprono sul fronte. Internamente la pianta è ellissoidale, il soffitto è cassettonato, la volta è a cupola con lacunari e il pavimento in cotto.
 

 

Chiesa della Madonna Addolorata

La chiesa dell’Addolorata è affiancata dall’ex convento delle suore benedettine, entrambe innalzati nella seconda metà del XVI secolo. Il complesso monastico edificato negli anni successivi al 1637 su due lati poggia sulle mura urbane, mentre la chiesa sorge sulle fondamenta della ex rocca di Corinaldo.Chiesa della Madonna Addolorata
La primitiva chiesa di forma rettangolare venne demolita intorno al 1730 perché umida, e al suo posto, tra il 1740 e il 1755, fu ricostruita l’attuale, consacrata dal vescovo Ippolito De’ Rossi il 30 settembre 1755. La nuova chiesa si presenta a pianta centrale, con cupola e lanterna, ornata da un elegante e ricco interno rococò con tre altari e quattro pregevoli porte lignee sormontate da tele raffiguranti santibenedettini.
Nell’altare maggiore sono esposte la statua del Cristo morto e della Madonna addolorata, portate in processione per le vie della città la sera del Venerdì Santo. Nella cantoria lignea sopra la porta d’ingresso è un pregevole organo del 1766, opera di Gaetano Antonio Callido.

Campanile di san Pietro

Campanile San PietroNell’ omonima piazza campeggia il bel campanile, che faceva parte della esistente chiesa cinquecentesca di san Pietro, non più esistente, demolita nel 1870 perché pericolante.

Chiesa di sant’Anna

La chiesa di sant’Anna venne costruita nei primi anni del XVI secolo per opera dell’ordine ospedaliero di Santo Spirito cui appartenne, ininterrottamente, sino alla soppressione dell’ordine decretata da Pio IX. La chiesa con il contiguo ospedale sorgeva dove si trova ancora oggi e il suo rettore era nominato dal precettore dell’ordine.
Nel corso del XVI secolo Sant’Anna perde la caratteristica di luogo assistenziale e del suo ospedale non si hanno più notizie. Durante lo stesso secolo Sant’Anna viene scelta quale protettrice di Corinaldo, così come è attestato dai diversi documenti dell’epoca. Questa scelta venne poi confermata dalla Sacra Congregazione dei Riti il 20 marzo 1728. L’attuale edificio risale alla seconda metà del XVIII secolo e conserva il pregevole affresco della fine del XVI secolo dove sono rappresentati sant’Anna che tiene sulle ginocchia la Vergine che, a sua volta, regge il Bambino benedicente . L’ opera è forse da attribuire al pennello di Francesco di Gentile da Fabriano, geniale pittore poco conosciuto, attivo in zona a cavallo della fine del XV e l’inizio del XVI secolo.

Santuario Della Madonna dell’Incancellata

In località “Casalini ” o ” Pozzo Antico” sorgeva una piccola edicola sacra dove era dipinta un’ immagine della Vergine che allatta il Bambino.
Negli anni successivi l’edicola, posta più a valle rispetto alla chiesa attuale, venne trasportata dove si trova attualmente e attorno ad essa fu costruita una prima piccola chiesa che corrisponde allo odierno presbiterio delimitato dalla cancellata. Nel 1690 la chiesa venne ricostruita, tranne che la parte retrostante la cancellata, risalente al 1625, nelle forme attuali. All’interno è conservato un affresco del XVI secolo la Madonna del Latte accanto ad una serie di altre opere d’arte molto pregevoli.

Santuario di Santa Maria Goretti

Alla sommità del centro storico, ed individuabile dallo svettante campanile, c’è la chiesa settecentesca facente parte del complesso monastico di Sant’Agostino, ora santuario dedicato al culto di Santa Maria Goretti. Santuario Santa Maria GorettiAll’interno, sulla sinistra, la tomba di mamma Assunta deceduta a Corinaldo nel 1954; sotto l’altare centrale, una statua in marmo bianco di Carrara che rappresenta la martire morente, ed un’urna contenente l’osso del braccio della Santa, lo stesso con cui cercò di difendersi dal suo aggressore.
Interno chiesa

Chiesa della Madonna del Piano

La chiesa di santa Maria del Piano è la più antica testimonianza architettonica di Corinaldo. Attraverso lo studio dei resti della cripta è stato possibile ricondurre l’edificio a cavallo tra il V e il VI secolo. Probabilmente in quello stesso luogo vi sorgeva un tempio pagano dedicato al culto del dio Portuno, divinità fluviale. La chiesa nel corso dei secoli ha subito profonde modificazioni,fermo restando che rimase sempre a partire dall’alto medioevo il luogo sacro più importante e ricco di Corinaldo. Originariamente la chiesa era a tre navate con un ampia cripta sottostante interrata agli inizi nel XVI secolo, altri interventi ne hanno poi alterato le caratteristiche tra il Settecento e l’ Ottocento. Oggi l’edificio si presenta oggi ad un’unica navata con tetto a capriate e bella abside. Sulla parete destra si aprono tre colonne di stile romano (forse di provenienza suasana) che in origine dividevano la navata centrale da quella di destra, ora inglobata nell’edificio adiacente. Sulla sinistra ci sono due affreschi quattrocenteschi opera di un ignoto artista locale raffiguranti la Madonna delLatte. Nell’abside si conserva una Maddalena ai piedi della Croce, opera di grande intensità espressiva di Claudio Ridolfi. Sulla destra una decorazione plastica d’altare, opera di un ignoto scultore marchigiano, che riecheggia le composizioni michelangiolesche ed in particolare, sopra il timpano di gusto manierista, due statue allegoriche che ricordano le cappelle medicee di Firenze. Nell’altare, qui trasferito probabilmente in occasione della distruzione della chiese di san Pietro di Corinaldo, si conserva un affresco raffigurante la Madonna del Buon Conforto datato 1540.

Chiesa di san Giovanni Battista e convento dei Padri cappuccini

La chiesa di san Giovanni dei Padri Cappuccini, con l’adiacente convento, venne costruita agli inizi del Seicento nel luogo dove fin dal XII secolo esisteva un edificio sacro dedicato al Battista. La chiesa nel corso dei secoli non ha subito rilevanti modifiche, ma semplici lavori di manutenzione, così come per il convento. La facciata della chhiesa è preceduta da un portico ricostruito negli anni sessanta del XX secolo. L’interno presenta una navata unica con due cappelle a sinistra; nella prima si trova un altare ligneo scolpito e intagliato ed è esposto un dipinto raffigurante la Madonna col Bambino e santi francescani, datato 1745 e attribuito al pittore fermano Filippo Ricci. Nella seconda cappella vi è un altare ligneo opera di un ignoto ebanista marchigiano attivo nella prima metà del Seicento autore, oltre che dei due altari laterali, anche di quello maggiore della chiesa. L’altare maggiore che divide la chiesa dal coro è abbellito da molti elementi decorativi: colonne, capitelli, trabeazioni, cornici a voluta, elementi fogliari e conchiglie. Qui vi campeggia un Battesimo di Cristo di Ercole Ramazzani, e altri tre dipinti di stile tardomanierista di un ignoto pittore marchigiano della prima metà del XVII secolo:si tratta di una adorazione dei pastori, a destra l’adorazione dei Magi e in alto Dio Padre. Nel coro, invece, sono esposte raffigurazioni di San Felice da Cantalice di Claudio Ridolfi e una Madonna col Bambino in gloria, della bottega dello stesso artista. Anche in sacrestia sono conservate alcune opere: un’Annunciazione del XVII secolo.

Una serie di Chiese Rurali sono sparse nel territorio, in gran parte riedificate nel corso dei secoli: si tratta delle chiese di S. Isidoro, S. Vincenzo, S. Domenico, San Bartolo. Significativa anche la presenza di numerose edicole sacre, simbolo della diffusa cultura religiosa popolare

 

EDIFICI PUBBLICI

Il palazzo comunale

Palazzo ComunaleFu costruito su disegno dell’architetto Francesco Maria Ciaraffoni tra il 1784 e il 1791 e sorge sul luogo del precedente palazzo municipale di stile rinascimentale. Oggi è un notevole esempio di architettura neoclassica con un lungo loggiato prospiciente la via del Corso. In origine, oltre agli uffici pubblici, ospitava la scuola, l’appartamento delle magistrature comunali e le aule del tribunale. Nella sala di ingresso dell’edificio si conserva il cannone di fico. Cannone di ficoDallo scalone si accede alla sala grande alle cui pareti sono conservati i ritratti di alcuni corinaldesi che hanno reso famosa Corinaldo attraverso le loro opere. Al centro della parete a nord si trova uno scranno ligneo, la seggiola-banco seicentesca del magistrato, originariamente posto all’interno della chiesa di san Pietro.

 

 

Il Teatro comunale Carlo Goldoni

TeatroIl Teatro comunale Carlo Goldoni venne costruito tra il 1861 e il 1869, sostituendo il precedente teatro del ” Sole nascente” del 1736-1752 su disegno del fabrianese Angelo Birza. La struttura del teatro è stata progettata da Alessandro Pasqui di Firenze, con diversi interventi apportati però da altri tecnici quali gli ingegneri Francesco Fellini, Crescentino Quagliani e Achille Buffoni.

La casa del Quattrocento

E’ un esempio di architettura minore e rappresenta la più vecchia abitazione di Corinaldo.Articolata su tre livelli ospitava al piano terra la stalla, al primo la cucina e al piano superiore la camera comune. La facciata, su cui si aprono piccole aperture, si presenta integra ed è attualmente la sede della locale Pro loco.

Villa Cesarini

Villa Cesarini è ubicata in località San Lorenzetto, lungo la provinciale che porta a Castelleone di Suasa. La dimora sorse ai primi dell’ Ottocento e nelle vicinanze sorgono il complesso degli edifici che completano la dimora: la scuderia, la limonaia, l’abitazione del custode con la rimessa delle carrozze, il lavatoio e la casina fotografica.
Peculiarità singolari della Villa sono il tipico giardino all’italiana ornato da numerosi elementi figurativi

Le Fonti

L’edificio delle Fonti venne costruito agli inizi del XVII secolo,si tratta di un grande lavatoio pubblico.
Costituito da una vasca centrale con attorno i posti per le lavandaie, fu ristrutturato dal Comune nel 1937 , eliminando la grande vasca originaria e sostituendola con una serie di fontanili.

I “Centoscalini”

Pittoresca scalinata che conduce alla Porta di S. Maria del Mercato al centro cittadino. Alla fine della scalinata si trova il noto Pozzo della Polenta, ricostruito quasi del tutto, conserva una leggenda popolare molto singolare: “in tempi ormai lontani, un contadino saliva la bellissima, quanto lunga, scalinata del paese con un sacco di farina di granoturco sulle spalle. Giunto alla fine dei 110 gradini, sfinito, appoggiò il sacco sul bordo del pozzo situato in quel punto per riprendere fiato. Per colmo di sfortuna il sacco si scucì e tutta la farina finì nell’acqua all’interno del pozzo stesso”. La storiella ha dato lo spunto alla annuale rievocazione storica in costume che ha luogo una domenica di luglio.

I CentoscaliniPozzo della Polenta

La Casa di Scuretto

Casa di ScurettoGaetano, detto Scuretto, era un ciabattino a cui piaceva molto “l’arte dionisiaca”. Aveva un figlio, emigrato in America per far fortuna, che periodicamente gli mandava del denaro per poter costruire una casa a Corinaldo. Questi denari andavano però a finire nelle osterie del paese tanto che il figlio, insospettitosi per la lungaggine dei lavori di costruzione, chiese al padre una foto della nuova casa. Scuretto non si perse d’animo e si organizzò così: costruì la facciata, ci mise il numero civico e si fece fotografare affacciato alla finestra. Arrivarono ancora soldi, ma la casa rimase così com’è, senza solai, pareti di fondo e tetto. La potete ammirare a circa metà della via Piaggia.

Marianna Marano