Sui tragici fatti dell’alluvione di Genova, che per Napolitano sono stati “sconvolgenti e sbalorditivi”, il Presidente della Repubblica, parlando nel corso di un incontro al Quirinale con il Corpo Forestale dello Stato, ha detto testualmente: “All’indomani dei fatti così sbalorditivi e sconvolgenti di Genova, vorrei condividere l’accento che viene messo sull’importanza che ha la tutela del patrimonio forestale anche per prevenire rischi derivanti dal dissesto idrogeologico di cui purtroppo il nostro paese soffre, direi endemicamente“.



E’ vero, ha ragione il Presidente, che ha parlato di Genova. Però qualche mese fa è accaduto anche da noi. Ma qui non pare che l’allarme sia stato recepito appieno, quanto al Quirinale per Genova. Nonostante i nostri numerosi comunicati e le reiterate richieste di notizie sulle cause dell’alluvione e sul dissesto idrogeologico provocato sul fosso del Vallone sopra l’area artigianale e industriale di Pongelli, tutto tace e anche l’albero, sradicato dalla furia dell’acqua e crollato in mezzo al fiume Misa dietro le Muracce e che potrebbe provocare una nuova esondazione in caso di piena, ancora rimane al suo posto.

Ma il Comune non si vantava mesi fa di aver acquistato ipertecnologici automezzi in dotazione ai servizi tecnici comunali? Non potrebbe cominciare a farli usare per eliminare i dissesti, prima che sia troppo tardi? A Genova in tre anni si sono avute due alluvioni. A noi basta e avanza l’ultima di Pongelli.

da montenovonostro