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Un libro ricorda i caduti di Serra de’ Conti nella Grande Guerra

Grande GuerraI giardini della frazione Osteria di Serra de’ Conti ospiteranno mercoledì 8 luglio,dalle ore 21,30, la presentazione ufficiale del volume del dottor Giuliano Grasselli, già Segretario comunale di Serra de’Conti, “Serra de’Conti nella grande guerra: il ricordo dei caduti e dei dispersi“.


L’iniziativa è a cura dell’Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore nelle Marche, presieduto da Bruno Massi, e dell’Associazione “Vivere la Piana“, presieduta da Luigino Cenci.

Un evento culturale di notevole valore che costituisce il momento clou dell’estate serrana e che sarà introdotto da Bruno Massi e dal professor Marco Severini dell’Università di Macerata. “L’obiettivo della mia ricerca – esordisce Grasselli – è quello di valorizzare tutto il materiale documentario sulla Grande Guerra, presente nell’Archivio comunale. Per motivi di carattere morale e di riconoscenza, voglio ricordare i Serrani che risposero alla chiamata alle armi combattendo su tutti i fronti di guerra dove persero la vita ‘sul campo dell’onore’.

Il volume viene stampato a spese dell’autore e non è in vendita. Potrà essere ritirato dietro versamento di un’offerta il cui ricavato verrà devoluto per intero all’Associazione onlus ‘Il Giardino dei Bucaneve“ di Pongelli di Ostra Vetere che ospita anche alcuni ragazzi  di Serra de’Conti “.

Il volume di Grasselli, è il risultato di una lunga e certosina ricerca di archivio al cui termine risultano ben 104 i caduti serrani “sebbene le fonti documentarie contengono un numero diverso l’una dall’altra dei caduti“.

“La ricerca – esordisce Grasselli – ha prodotto una scheda per ogni caduto in cui è riportata la fotografia, come risulta dalla fotografia commemorativa oppure la citazione del nome del caduto. Per coloro di cui non si dispone della fotografia o della citazione è stata inserita la Bandiera nazionale con lo stemma Sabaudo come era previsto durante il Regno d’Italia. Inoltre ogni scheda comprende: i dati anagrafici del caduto, la professione, la residenza; il Reggimento in cui il militare fu arruolato; la copia della scheda dell’Albo d’oro comunale; la data e il luogo ove il miliare è caduto o dichiarato disperso; il ‘Settore‘ in cui la Brigata era in linea nei giorni in cui il militare è deceduto o dichiarato disperso; il fatto d’arme a cui negli stessi giorni la Brigata partecipò; il luogo in cui il militare fu sepolto“.

Nelle note di presentazione dell’opera Bruno Massi tiene a precisare che: “La ricerca portata a termine dal dott. Giuliano Grasselli sul tributo di vite umane che la comunità di Serra de’ Conti diede nel primo conflitto mondiale è articolata, minuziosa, completa e costituisce un prezioso strumento di conoscenza delle vicende di tanti serrani, non solo per gli aspetti strettamente legati al servizio militare e alla terribile esperienza bellica, ma anche sotto il profilo umano, sociale e religioso.Di questo gli sono grato a titolo personale e a nome dell’Istituto,certo di interpretare gli analoghi sentimenti della intera comunità serrana“.

Il professore Marco Severini nell’introduzione ribadisce che  “questo accurato lavoro di Giuliano Grasselli vede la luce sulla scia di una rinnovata produzione storiografica marchigiana che sul tema della Grande Guerra ha recentemente conseguito, secondo progettualità in larga parte pianificate, tre sostanziali risultati: l’aver rimosso una coltre di narrazione retorica e patriottica che ha caratterizzato una lunga stagione di studi; l’aver rilanciato, sulla base di meticolose indagini archivistiche e documentarie, la necessità di concentrarsi su una ricerca più ampia e dilatata, comprendente la sfera politica, sociale, civile e intellettuale; l’aver sottolineato la notevole mole documentaria che giace, in molti casi ancora inesplorata, presso gli archivi comunali della Regione Adriatica, una base preziosa quanto imponente per aggiornare lo stato dell’arte, rivedere e correggere vecchie interpretazioni e per cercare di rispondere ai tanti interrogativi su un periodo così importante. La lettura di queste pagine indurrà il lettore a riflettere ancora una volta su quanto agghiacciante e disumana sia stata la Guerra del 15-18, il primo conflitto davvero globale, tecnologico e periodizzante dell’età contemporanea“.

da Istituto di Ricerche per la Religiosità Popolare e il Folklore nelle Marche-Serra de’Conti    

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 6 luglio, 2015 
alle ore 17:32
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