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Andrea Crostelli visto da Massimo Deyla

Medita sogni esegue spartiti musicali in nome di dea pittura

Andrea CrostelliIl nome di Andrea Crostelli viene da alcuni associato all’immagine di un pittore innocente, ingenuo e a volte dai più severi, tacciato di manifesta facilità nelle sue opere. E non è vero perché se torna giusta l’associazione che lo vede intento a figure semplici, per la loro origine naturale, come i pesci, gli uccelli, gli oggetti del mare, e altrettanto vero che la sua scelta si rivolge all’innocenza loro, e la rappresenta, … non alla ingenuità sua.


 
Le figure infantili che popolano i suoi dipinti, vanno ritenute come ludico divertimento, ma nessuna lettura di tal tipo, sarebbe più lontana dalla reale comprensione che l’artista ha della vita.

Perché per lui il dipingere è liberazione dal male che intride la mente degli umani.

Crostelli nella storia moderna della pittura è inclassificabile all’interno di un movimento preciso, perché come prezioso erede dei suoi Maggiori, molti insegnamenti, come per istinto del recepire, in lui si racchiudono.

La sua pittura di sogno e scomposizione dei vuoti.. anzi delle acque dei mari, è vicino al Periodo Terzo di Mirò fra quello “dell’ultimo realismo” e “l’invenzione della scrittura”. Quest’ultimo datato 1945 da Mirò.

Crostelli gli si avvicina con le sue germinazioni in bianco e nero dei vicoli dei paesi; a differenza però, li fa vivere, più completi di dettagli romantici, datati dalla maestria della sua grafica originale.

Per tornare al mare di Crostelli, guardate quanto egli è inconsapevolmente vicino al “nudo” del 1926 di Mirò con il suo “Nautilus e Pesci” o “al fondo blù” di Mirò del 1927, con il suo “pellicano e altri abitatori” del 2010.

Sono semi latenti nell’immaginifico, che hanno attecchito.

Come… se vogliamo essere ancora più analitici… troviamo in lui, pur particolare e lontano dal futurismo, qualcosa di Balla, ma del Balla dolce come in “forme di grido” del 1915 oppure “fuoco d’artificio” del 1917.

Niente di diretto; solo una eredità di colori, di armonie pur in contrasto, di scomposizione nelle figure. Ma Crostelli è più dolce.

Guardate e vedrete sia Mirò che Bolla negli scenari del subconscio di Andrea Crostelli.

Così Crostelli ha compiuto un altro viaggio di avvicinamento al suo mondo, in nome della ricerca di se stesso.

E se vi sono rimasti dei dubbi sul fatto che egli abbia trasformato la grafica in surrealismo e sogno compiuto nell’oceano, oppure, ancora, la grafica sua, nell’anima delicata nei tratteggi minimi della superficie del mare; guardate meglio i suoi vicoli abitati da “lampioni fra mure amiche” nel chiaroscuro dello scenario del borgo. Guardate poi “la porta” di Bolla del 1902 e subito vi apparirà ancora più chiaro l’accostamento nello “scorcio di seggiola” del 2010 di Crostelli. Cento anni di differenza ma la stessa anima.

Si chiama eredità elettiva.

Se poi cercate di capire da dove viene il “movimento” nei dipinti marini di questo Ostrense, basta guardare il sogno nei voli di Chagall. E’ lo stesso dei suoi pesci in luogo degli umani. Sono le “filiali suggestioni” di figure vive e animali (l’uomo è un animale!) che si spostano nella tela senza meta apparente. Ma i pittori sanno dove vogliono andare.

Crostelli ironizza sulla sorte per recuperare la “favola”. Si compiace dell’”innocenza” dei suoi amministrati, come detto all’inizio di questo piccolo saggio critico; pur restando volante come certi pesci.

Contesta infine pur con pacifica sottolineatura critica, gli umani che sciupano il loro mondo. Anche per questo lui si distacca dalla follia e… dall’oceano fatica a tornare a riva.

Se torna a riva si rifugia nei borghi… grafici… antichi, eseguiti a china e a matita.

Ripeto se torna.

Un grazie va dato a un pittore per la parte di innocenza che riesce a conservare.

Gli è dovuto.

di Massimo Deyla.

Redazione Valmisa
Pubblicato Venerdì 9 aprile, 2010 
alle ore 16:56
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Commenti
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Visitatore 2012-10-24 17:22:01
ANDREA, vai cos?, tuffati, immergiti... ma che dico?! Gi? da tempo sei nell'azzurro, convivi con la tua apnea che ? respiro, se non risali non resti nel fondo, a galla si pescano emozioni, le bollicine si spargono sul velo d'acqua. SEMPRE.
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