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Trecastelli, ricordata la Liberazione e la battaglia del Cesano. Ma il Comune non c’è

Un evento del ricordo per la Liberazione di TrecastelliIl nove agosto 1944, alle otto di mattina, è partito l’attacco alleato da Roncitelli, Scapezzano e Ripe verso la collina della “Martuccia”. Un episodio cruciale della più ampia battaglia del Cesano, tra gli accadimenti più significativi e cruenti delle vicende belliche della nostra zona. La sera dello stesso giorno le truppe tedesche ripiegavano verso Monterado, per poi attestarsi lungo la riva sinistra del fiume Cesano.



Il nove agosto 2014 alle otto di mattina un gruppo di cittadini, di età diverse, si è riunito in via Martuccia per ricordare quella terribile estate. Le truppe tedesche in ritirata requisivano il bestiame dei contadini, determinando grosse difficoltà alle famiglie. I bombardamenti costringevano le persone a trovare riparo nei rifugi sotterranei.

Dopo qualche nota musicale di Gabriele Ciceroni e una breve introduzione storica di Massimo Bellucci, hanno preso la parola i testimoni. La cosa più emozionante è stato proprio ascoltare le vive voci di chi c’era, di chi è stato presente agli eventi bellici del ’44 nel territorio di Trecastelli. La presenza di persone di età diverse ha consentito di praticare quel proficuo dialogo tra generazioni che è uno dei motori più importanti della trasmissione del sapere. Si è trattato infatti di un piccolo grande gesto per non dimenticare, i cui simboli, che sono stati donati materialmente ai partecipanti, erano il papavero rosso e il grano.

Secondo una storia che viene tramandata, nei campi delle Fiandre, durante la prima guerra mondiale, le innumerevoli vittime che rimanevano esanimi dopo la battaglia, venivano coperte di calce per evitare epidemie. In quei campi disseminati di calce, tra le croci, riuscivano a sbocciare solo i papaveri rossi, simbolo poi della memoria delle guerre e delle loro violenze.
Un evento del ricordo per la Liberazione di TrecastelliIn Italia il papavero è stato cantato magistralmente da Fabrizio de Andrè in una dei suoi più famosi canzoni che è anche una bellissima poesia sulla guerra.
Il grano invece è legato specificamente all’estate del 1944 e alla trebbiatura tardiva. A differenza degli altri anni, nell’estate del 1944, a causa della guerra, non si è trebbiato nei tempi dovuti, ma con molto ritardo, a settembre, col grano rovinato i cui covoni sono rimasti a lungo nei campi: segno dello sconvolgimento della vita quotidiana che la guerra comporta.

Quando ho notato che il comune non aveva organizzato nulla per ricordare il 70° anniversario della liberazione dal nazifascismo nel nostro comune, insieme ad alcuni cittadini abbiamo pensato di promuovere questo evento – afferma Elena Morbidelli – con l’intento di favorire una riflessione su questo fatto cruciale nella nostra storia.

La volontà degli organizzatori è fare di questo evento il primo di una lunga serie, con l’aiuto, auspicabilmente, di sempre più persone.

da Massimo Bellucci

Redazione Valmisa
Pubblicato Giovedì 14 agosto, 2014 
alle ore 17:08
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