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Trecastelli come Loreto? Una tradizione di turismo religioso non si inventa

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C’era una volta Ripe, il paese dei mestieri, con la scritta che campeggia all’ingresso del paese, indicazioni con intriganti nomi di antichi mestieri, pannelli illustrativi. C’erano le Terre di Frattula, con Castel Colonna ed altri comuni che ne facevano parte, il lavoro agricolo che coniuga tradizione e modernità, c’era una bella cultura del lavoro, su tutto il territorio del comune di Trecastelli, con Monterado che nel settecento aveva una manifattura che produceva stoffe raffinatissime, all’avanguardia in Europa.


Tutte queste cose ci sono tutt’ora, ma sono state un po’ messe in ombra accantonate dal grande progetto, dalla enorme attrattiva costituita dal Museo Nori de’ Nobili, costato 1.200.000 Euro come ristrutturazione, con costi di gestione rilevanti. La pittrice vissuta per breve tempo a Brugnetto, individuata come emblema del nostro territorio, sarebbe dovuta diventare il volano della cultura non solo locale e una attrattiva turistica tale da segnare una svolta nell’economia locale.

Gli altri territori del comune al di fuori di Ripe? Lasciati in sospeso… Il museo è stato affiancato da un fantomatico “centro studi sulla donna nelle arti visive contemporanee”, non è così evidente quali studi abbia prodotto questo centro nel corso degli anni.

Dopo una certa curiosità iniziale il Museo perde visitatori, tranne i politici locali, onorevoli, assessori, sindaci, che non lesinano visite e lusinghieri apprezzamenti. Eppure la figura di Nori de’ Nobili è realmente interessante, proprio la sua peculiare biografia, donna forte che ha sopportato una dolorosa malattia, figura di indubbio spessore umano, che ha saputo trasformare il dolore in bellezza.

Una storia di vita che merita di essere valorizzata al di là dell’apprezzamento che ciascuno può avere per la sue opere d’arte. Mentre veniva emanato un bando per la gestione del museo, dal controverso iter, l’amministrazione stessa si dava da fare per boicottare una ipotesi di gestione associata dei servizi turistici del territorio, un gestione condivisa e partecipata tra le varie pro loco e le diverse associazioni che per anni, con scarsissimi mezzi, hanno lavorato e continuano a lavorare a favore del territorio, ipotesi stroncata ancora prima di nascere.
Ma ecco che ad un tratto accade qualcosa di sorprendente: non il lavoro, non le tradizioni artigiane, non l’agricoltura di qualità, non l’interessante pittrice, non la figura della donna nell’arte contemporanea, niente di tutto ciò rappresenta la vera vocazione culturale e turistica di Trecastelli.

A Trecastelli il punto di forza è oggi il turismo religioso. Difatti, con una assegnazione diretta, senza bando, museo, ufficio turistico, biblioteca vengono affidati alla cooperativa Undicesimaora che svolge un lodevole lavoro di inserimento socio lavorativo di soggetti svantaggiati. Ma una tradizione di turismo religioso non si inventa dall’oggi al domani.
Durante l’ultimo consiglio comunale l’assessore Marinelli e sindaco Conigli si sono dati da fare per giustificare questa doppia capovolta con avvitamento: improbabili parallelismi tra la figura di Santa Maria Goretti e la stessa Nori de’ Nobili, agganci con Corinaldo, connessioni con Loreto, poi l’arrivo di una preziosa reliquia, presumibilmente una ciocca di capelli, appartenuta a Papa Giovanni Paolo II, figura di indubbio spessore.

Ma qual è la strategia che sta alla base di queste scelte, ammesso che ve ne sia una? E’ forse possibile inventarsi una vocazione al turismo religioso di punto in bianco? Quale abisso di improvvisazione anima tali scelte? Anche se qualche pullman diretto a Corinaldo dovesse fare tappa a Ripe, quale è il vantaggio per il nostro territorio? Forse qualche turista acquisterà una bottiglietta d’acqua in un bar. Ma forse qualche amministratore dovrebbe dare un segnale di umiltà, coerentemente con lo spirito religioso che si vuole valorizzare, ammettendo che non si hanno argomenti e aprendosi finalmente ad un dialogo con le forze politiche, sociali, culturali che vogliono migliorare il livello amministrativo di questa nostra comunità locale, attualmente purtroppo molto basso.

da Giuseppina Fattori – Solidarietà partecipazione
e Nicola Peverelli – Trecastelli ai cittadini


Redazione Valmisa
Pubblicato Martedì 21 aprile, 2015 
alle ore 16:27
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Commenti
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Visitatore 2015-04-23 08:19:32
Io ho trovato questi articoli. Chi e' il presidete di questa cooperativa?

http://www.senigallianotizie.it/argomenti/cooperativa-sociale-undicesimaora
Visitatore 2015-04-23 09:02:27
http://www.senigallianotizie.it/1327371088/in-visita-alla-cooperativa-undicesimaora-un-progetto-innovativo-e-solidale-foto
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