Flora

La fisionomia della vegetazione della valle del Misa si inquadra, in via generale, nella formazione di latifoglie decidue (caducifoglie) con spiccata prevalenza di elementi igrofili, cioè di quel gruppo di piante a foglia caduca legate a condizioni Sambuco nero (Sambucus nigra)di umidità del terreno. Tra le specie igrofile più comuni lungo il corso dei fiumi Misa e Nevola citiamo il Pioppo bianco (Populus alba), il Pioppo nero (P. nigra), diverse specie di salici, fra cui il Salice bianco (Salix alba) ed il Salice rosso (S. purpurea), il Sambuco nero (Sambucus nigra).
Nei versanti collinari che degradano dolcemente verso la pianura alluvionale e nei terreni limitrofi al fiume, possiamo individuare alcuni nuclei sparsi di caducifoglie termofile, la cui specie più rappresentativa è la Roverella (Quercus pubescens), associata a Olmo (Ulmus campestris), Acero (Acer campestris), Biancospino (Crataegus monogyna), Prugnolo (Prunus spinosa), Rosa selvatica (Rosa canina) e rovi (Rubus sp. pl.).

Le diverse specie che costituiscono la flora di un determinato territorio si riuniscono tra loro rispettando alcune ben determinate caratteristiche ambientali: si originano, così, le associazioni vegetali, ovvero quegli aggruppamenti specifici Rosa selvatica (Rosa canina)di fitocenosi che caratterizzano una parte di un bosco, un pascolo, una brughiera, una rupe e così via. Le singole associazioni vegetali vengono riunite, secondo la classificazione fitosociologica, in unità superiori (alleanze, ordini e classi) a seconda delle particolari affinità floristiche (specie presenti) ed ecologiche (substrato, condizioni climatiche, illuminazione, umidità, ecc.). Nel nostro caso le formazioni di caducifoglie igrofile, che vanno a costituire le cosiddette “boscaglie ripariali" lungo i corsi d’acqua superficiali, sono riconducibili solamente ad un paio di associazioni vegetali, di per se piuttosto impoverite in estensione, nel numero e nella qualità delle specie presenti, a causa dell’eccessiva pressione antropica. Questi residui dei veri e propri boschi ripariali di una volta, nonostante si sviluppino su limitate estensioni, per le loro importanti funzioni ecologiche svolte meritano un particolare regime di tutela, a tutt’oggi colpevolmente assente.

Lungo il basso ed il medio corso del Misa sono state individuate le associazioni del Salicetum albae e, più raramente, del Populetum albae (Fiacchini, 1999). Essenzialmente i saliceti, a carattere prevalentemente arbustivo, sono distribuiti sul greto fluviale e colonizzano la parte più umida delle sponde e delle ripe, quella soggetta a frequenti inondazioni da parte del corso d’acqua stesso. I Prugnolo (Prunus spinosa)pioppeti, invece, tipicamente arborei, si sviluppano subito dopo i saliceti, quindi nella zona ripariale soggetta occasionalmente a fenomeni di piena. I piccoli nuclei di Roverella, invece, facevano parte di quei boschi di caducifoglie termofile distribuiti in tutta la zona collinare delle Marche su substrati marnoso-arenacei fino ai 900-1000 metri di quota e genericamente individuati nell’associazione Quercetum pubescentis.
Sui rilievi calcarei, in particolari condizioni edafiche e microclimatiche, si rinvengono anche piccole macchie di Leccio (Quercus ilex), che ospitano specie – sclerofille per lo più – tipiche della formazione mediterranea, quali la Fillirea (Phyllirea media), il Viburno-tino e, più raramente, anche il Corbezzolo (Arbutus unedo).

di David Fiacchini

Nota bibliografica

Tutte le informazioni qui riportate sono tratte dalle seguenti pubblicazioni:
– Fiacchini D., 1999 – Stato dell’ambiente del bacino del fiume Misa (Marche centrali). Provincia di Ancona, Assessorato alla Tutela dell’Ambiente. Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, pp. 208
– Fiacchini D., 2001 – Contributo alla conoscenza dell’impatto delle infrastrutture viarie sulla piccola fauna (vertebrati).Biologi Italiani, 8, p. 15-19
– Fiacchini D., 2003 – Atlante degli Anfibi e dei Rettili della Provincia di Ancona. Provincia di Ancona, Assessorato all’Ambiente. Casa Editrice Nuove Ricerche, Ancona, pp. 128
– Fiacchini D. & Foglia G., 2003 – Biotopi d’acqua dolce: manuale didattico per conoscere le nostre aree umide interne. Edizioni Tecnostampa, Ostra Vetere, pp. 48
– Fiacchini D. & Foglia G., 2003 – Primi interventi di conservazione attiva per la piccola fauna delle Marche. Le Scienze Naturali nella Scuola, Bollettino ANISN, Napoli, Anno XII, n.21 (Aprile 2003), p. 51-58