Storia della Valle

Il Misa è un fiume appenninico, ha la sua sorgente a S. Donnino, Genga, e sfocia nel Mare Adriatico. Attraversa diversi comuni: Arcevia, Castelcolonna, Castelleone di Suasa, Corinaldo, Monterado, Morro d’Alba, Genga, Ostra, Ostra Vetere, Ripe, Serra de’ Conti, Serra san Quirico e termina il suo percorso a Senigallia.
Il fiume presenta caratteristiche prevalentemente torrentizie e il suo bacino imbrifero occupa una superficie di 377 kmq.La portata massima registrata è stata stimata intorno ai 700 mc/sec. La valle del Misa anticamente costituiva un importante ramo della Protoflaminia e costituì un canale di comunicazione che collegava l’area costiera adriatica con quella tirrenica attraverso le gole appenniniche. Il fiume costituisce inoltre ancora oggi una sorta di spartiacque linguistico tra le aree dialettali settentrionali, influenzate dall’antico linguaggio celtico, e quelle meridionali di matrice Osco-Umbra.

Le prime testimonianze archeologiche che caratterizzano la storia preistorica della valle del Misa sono legate al periodo Paleolitico ma è solo a partire dal IV sec. a.C che assume una importante rilevanza strategico-economica con l’arrivo delle popolazioni celtiche. Secondo un’antica tradizione questi celti erano i Galli Senoni, dei quali permangono testimonianze nella necropoli di Monte Fortino, frazione di Arcevia, e nell’insediamento di Civitalba, località del territorio di Arcevia. I senoni imposero il nome alla città di Senigallia e di questo centro, che sorgeva su un’area lagunare, fecero il capoluogo del territorio.
Quando i Romani occuparono interamente i territori della valle, in seguito alla battaglia di Sentino (Sassoferrato) del 35 a.C., cominciò il fenomeno della colonizzazione