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Ostra: borgo medievale o città metropolitana?

"Esultare per il fatto di aver avuto meno persone che hanno "vissuto" il centro storico ci sembra tragico"

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Piazza dei Martiri ad Ostra

Quanto sbandierato dal Sindaco Storoni nel suo ultimo comunicatocirca la proroga dell’inversione della viabilità fino al 31.03.2018 non ci sorprende più di tanto, anzi, eravamo convinti che l’attuale senso di circolazione sarebbe rimasto tale almeno fino a giugno 2019, perché è evidente che questo slittamento dei tempi rispetto alla scadenza prefissata dalla Delibera di Giunta n.43 del 03.05.2017 è solo l’ennesimo bluff per prendere in giro i cittadini.

Cittadini ai quali è stata negata la possibilità di esprimersi mediante un referendum per poi essere ingannati dalla promessa che in tempi brevi (così come detto dall’Assessora Paolinelli durante il Consiglio Comunale del 31.07.2017) si sarebbe redatto un regolamento che normasse una consulta popolare, promossa dall’Assessore Franceschini, che di fatto non ha alcuna valenza vincolante; veniamo ora a sapere che tale prescrizione deve essere ancora portata in Commissione regolamenti! Che cosa intendeva, dunque, la Paolinelli quando parlava di “tempi brevi“? Dallo scorso luglio ad oggi, non c’è stato forse tempo a sufficienza per elaborare un tale documento? Oppure non ce n’è stata la volontà?

Cittadini ai quali, prima, è stato forzatamente imposto un provvedimento contestato in ogni modo e che, ora, sono costretti a subìre nuovamente questa seconda forzatura che vuole prolungare una misura oltremodo negativa e che ha danneggiato, sotto ogni punto di vista, la nostra città attraverso l’interpretazione unilaterale di dati totalmente privi di fondamento.

Come si fa, infatti, ad affermare che l’inquinamento acustico ed atmosferico è “in diminuzione” se non sono mai stati documentati i medesimi dati prima della “sperimentazione”?

Vorremmo ricordare ai nostri giovani amministratori che non stanno governando una città metropolitana o comunque di grandi dimensioni, dove il traffico caotico con un numero esorbitante di veicoli rende la medesima invivibile e dove le emissioni nocive di qualsivoglia genere hanno valori (monitorati!) che vanno spesso oltre la soglia di tolleranza.

Qui stiamo parlando di Ostra, un borgo medievale dove il flusso quotidiano di pedoni e automezzi è ridicolo e infinitesimale rispetto ai grandi agglomerati urbani, pertanto tutto andrebbe rapportato alla quantità: fatte le debite proporzioni, è un po’ come se al Vaccarile esultassero perché si è ridotto ogni tipo di inquinamento passando dai 30 ai 20 transiti giornalieri.

Riteniamo giustificato l’impiego di denaro pubblico nei casi in cui un grande o medio centro urbano, (su base concreta di dati documentati attinenti la soglia di pubblica salubrità), preservi la propria vivibilità. Diventa, invece, uno sperpero di risorse in una piccolissima realtà come la nostra che, senza nemmeno uno straccio di dati, s’incaponisce scelleratamente in costosi “artifizi” strumentali a carico della comunità intera, quando a fare la vera differenza sarebbe bastata la costante presenza dei Vigili sul territorio ed una reale capacità amministrativa.

Inoltre ci chiediamo: le stesse rilevazioni sono state predisposte anche lungo la Riviera di Levante e la Circonvallazione? Perché la sensazione è che cotanto “veleno” sia stato soltanto trasferito di qualche metro e non certo definitivamente abbattuto.

Per assurdo, se Ostra soffrisse davvero di problemi di smog, l’inverno dovrebbe essere il periodo peggiore per parlare di risultati positivi sull’abbassamento dell’inquinamento, visto l’incremento degli impianti di riscaldamento accesi che rilasciano nell’atmosfera forti concentrazioni di particelle inquinanti: che il Sindaco voglia emettere anche un’ordinanza che limiti l’uso di stufe e camini?

Invece, sembra che l’unica cosa che importi davvero a questa Amministrazione sia la diminuzione del 21% ca. di veicoli che transitano per il centro senza contare quanto questo abbia influito in maniera pesante e negativa sui commercianti, alcuni costretti a chiudere ed altri a trasferirsi fuori dalle mura, ma nonostante ciò rimasti reiteratamente inascoltati e, anzi, vessati e privati di qualsiasi strategia che li aiutasse nel rilancio delle proprie attività.

Un altro dato a cui stentiamo a credere è il calo del 76% della velocità di punta lungo C.so Mazzini. Le due velocità a cui si fa riferimento nel comunicato del Sindaco non sono comparabili dal momento che, in salita ed in discesa, si hanno guidabilità, dovute a motivi tecnici, molto diverse: basti dire che percorrere una discesa con fondo disagevole a 40 Km/h, dove frenare diventa sempre potenzialmente un pericolo, non può essere raffrontato a percorrere la stessa a senso inverso ad una velocità di 10 km/h superiore. Pertanto la percentuale riportata è totalmente disattesa.

Esultare, quindi, per il raggiungimento di simili risultati,significa solamente una cosa: condurre lentamente e inesorabilmente Ostra ad una inevitabile agonia.

Esultare per il fatto di aver avuto meno persone che hanno “vissuto” il centro storico ci sembra tragico, perché affrontare la problematica del recupero del centro esclusivamente attraverso un provvedimento miope e dissennato come quello che abbiamo visto in questi mesi e che ha avuto come unica conseguenza il fatto che meno persone abbiano goduto sia del piacere che dei servizi di stare “dentro le mura”, è da irresponsabili.

Dopo la “hola” da parte della Giunta, derivante dalla diminuzione del traffico, ci chiediamo: fino a che percentuale sarà lecito continuare ad esultare? Perché se l’ “andazzo” inarrestabile sarà questo, con numeri già leggermente più alti, ci sarà solo da piangere recitando il de profundis per lo stato di pre-morte della città.

Vorremmo comunque rassicurare la cittadinanza: da marzo, anche per i nostri (ram)polli sarà più facile amministrare e per ogni richiesta e urgenza basterà “citofonare Maurizio“.

da Comitato “Sopravvivere ad Ostra”

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