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“So de Montenovo” sta spopolando sulla rete

Bellucci:“'Se fa pe’ discore', i luoghi comuni riscattati dalla leggerezza"

“So’ de Montenovo”, il videoclip

Sta spopolando sulla rete un video musicale divertente e non banale, realizzato da Daniel Pasqualini, su una canzone originale di M. Manieri e G. Giannini, registrato da S. Mosca, intitolato “So de Montenovo”.

L’elogio del piccolo paese spesso trascina con sé un carico di retorica. Un approccio sbarazzino consente invece di evitare questo rischio inserendo comunque tutti gli elementi tipici della sua narrazione pubblica, riscattandoli dal senso di vecchiume che sovente li accompagna.
Il campanile innanzitutto, punto di riferimento in una fase storica in cui è facile perdersi.
Poi la vigna, piena di stratificazioni simboliche.

Il piccolo paese con la sue vie e gli antichi palazzi è in osmosi con la campagna, le antiche mura uniscono metaforicamente anziché dividere. La Cinquecento è emblema di una modernizzazione morbida che procede senza traumi: la speranza, forse l’illusione che sia possibile avere i benefici della modernizzazione senza pagarne il conto in termini sociali.

O in termini di perdita della comunità, che tuttavia trova un suo ancoramento in un passato storico anche molto antico, ma che affiora visibilmente, nel caso specifico, nell’area archeologica delle Muracce. Il paese dove la gente spettegola, ma comunque “discore”. Pure troppo. Ma il discutere, a differenza del semplice parlare, implica un interlocutore che controbatte. E’ possibile parlare anche in TV, o a un pubblico lontano, o a gente che non ascolta, ma il “discutere” è altro: implica necessariamente dialogo, che è forse più agevole in un piccolo comune piuttosto che in una grande città. Altro tema: il paese come rifugio e consolazione nel caso di tensioni in famiglia, giocate in modo ironico anche in questo caso. La carriola ha temporaneamente dimenticato la dura fatica e si confronta con il gioco di due improbabili contadini.

Filo conduttore è la rivalutazione del dialetto come forma linguistica che consente una identificazione con un luogo, che tuttavia non assume contorni autoreferenziali, poiché è un tratto comune di ogni luogo.

I giovani fautori di questo progetto rileggono una realtà antica con i linguaggi contemporanei, determinando un piacevole gioco di rimandi tra presente e passato.
Il frequentatore distratto del web non si lasci ingannare dall’approccio scanzonato, questo video esprime competenze musicali e conoscenze precise del linguaggio audiovisivo applicato al genere videoclip.
Un punto di vista interessante sulla dimensione culturale paesana che arriva con quella leggerezza che spesso scarseggia.

di Massimo Bellucci

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