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Corinaldo piange l’ex vice sindaco Olindo Bartera

Il 90enne era stimato e ben voluto da tutta la comunità

Olindo Bartera

Corinaldo piange la scomparsa di Olindo Bartera, spentosi alla soglia dei 99 anni (li avrebbe compiuti il 30 ottobre). Bartera era molto conosciuto nel comune anche per il suo grande impegno politico: aveva ricoperto gli incarichi di assessore e vicesindaco ed era stato anche nominato Cavaliere della Repubblica.

Il pensionato aveva recentemente perso l’amata moglie Palma, un lutto che sicuramente ha inciso sulla sua salute. Tante le persone che si sono strette intorno ai suoi cari durante il rito funebre svoltosi nella chiesa di San Francesco e celebrato dal figlio, il parroco don Giuseppe Bartera, insieme al vescovo Franco Manenti. “E’ serenamente tornato alla casa del padre Olindo Bartera alla bella età di 99 anni. Grazie per tutto quello che ci hai donato” Così lo aveva ricordato il figlio dando notizia della sua scomparsa.

Molto sentito anche il ricordo di Umberto Mattioli affidato ai social: “Olindo Bartera è stato uno dei tanti artefici che lottavano con passione per la cappellania di Madonna del Piano. Era sempre presente, oltre alla domenica per la santa messa, mettendosi a servizio della sua chiesa e della sua contrada. Dire Olindo Bartera e Madonna del Piano era la stessa cosa. Quando sono stato immesso nella parrocchia di Corinaldo ho iniziato a celebrare nelle varie chiese sparse sul territorio. A Santa Maria in Portuno (così si chiamava un tempo Madonna del Piano) ci sono dovuto andare un sabato pomeriggio ed una domenica mattina perché era tradizione celebrare in quella chiesa 2 messe: protofestiva e festiva. Considerando che impegnare un sacerdote per due volte era troppo oneroso ho lasciato la messa solo alla domenica alle ore 10:00. Da quel momento Olindo mi ha chiamato sempre “Il padrone”. Quando arrivavo nella cappellania lui era sempre presente e mi salutava dicendo: ” Arriva il padrone”. Era un uomo tutto d’un pezzo ed era sempre il primo a donare e a donarsi, insieme al figlio Luigi e tanti altri operatori , per la chiesa della sua contrada : elettrificazione delle campane, impianto di riscaldamento, gli scavi archeologici dell’ università di Bologna”.

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