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Il Salvagente onlus di Ostra sulla “Colletta alimentare” in programma per sabato 27

"Se doniamo con intelligenza e non per mettere a tacere la coscienza, permettiamo che questo gesto ci cambi"

raccolta alimentare, donazione di cibo, povertà, aiuti

In occasione della prossima “Colletta alimentare”, nei supermercati, organizzata in tutta Italia dal Banco Alimentare, sabato 27 novembre, una considerazione si impone.

La dinamica del dono è l’unica che permette all’uomo di scoprirsi per quello che è: un poveraccio. Donarsi, fare il bene innanzitutto fa bene a chi lo fa perché di questo prende coscienza.

Perché la persona deve donare e donarsi quando scopre che non riesce nemmeno a risolvere i suoi problemi?…e men che meno può aiutare a risolvere i problemi agli altri? Proprio perché il problema è lui. Noi siamo già problema a noi stessi.

Allora volgersi verso l’altro è percepire, capire di più se stesso. Io che faccio la carità donando tempo, energia ed attenzione all’altro fratello uomo. È oggi ancora più necessario arrivare a questo punto di coscienza: mi scopro, anzi è donandomi che mi conosco.

“Ama il prossimo come te stesso” è scritto nel Vangelo. A noi, don Giussani provocandoci ci ha detto: ma come fai ad amare l’altro se non ami te stesso? Eppure questa è la legge della vita. Riconoscendo l’altro, partendo già dal pacco di zucchero o di farina che gli doni, può iniziare a scaturire in ognuno di noi una capacità nuova di affezione all’altro.

Se doniamo con intelligenza e non per mettere a tacere la coscienza, permettiamo che questo gesto per la sua dirompente forza, ci cambi. È più bello vivere una vita alla grande che lasciarsi vivere.

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