Non v’è modalità più appropriata per imparare a donare e farsi dono se non aver sperimentato su di sé il dono che ognuno è. Lo scopo del Donacibo, 21 – 26 marzo terza settimana di quaresima, è di aiutare i ragazzi a prenderne coscienza.

È un cuore in movimento, quello dei ragazzi che cerca risposta nel bene, nel buono e nel bello vissuto dentro la quotidianità del loro aprirsi alla vita.

L’esperienza che noi del Salvagente con alcuni insegnanti abbiamo fatto negli anni passati facendo il Donacibo è di tre tipi, tre modalità espressive diverse attraverso le quali si può leggere il cuore dei ragazzi da come si muovono:
1) di coloro che davanti al bisogno si lasciano provocare, lo accolgono e donano quello che di più buono hanno.
2) di chi chiede al genitore “pensaci tu” basta che mi dai qualche alimento da portare a scuola per metterlo nella scatola della raccolta.
3) di chi non vuole nemmeno prendere in considerazione quanto proposto: ci passa sopra; è già menefreghista.

Non è un caso che la proposta del Donacibo venga fatta per aiutare a capire di più il senso della vita ed aiutare a guardare in faccia come viviamo: perché oggi il vero problema della vita non è vivere ma come si fa a vivere. Le vicende belliche ne sono chiari esempi.