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“La carità costruisce sempre”

Riflessioni da Il Salvagente onlus dopo l'alluvione

Cuochi Ancona
Alluvione settembre 2022 - Danni a Pianello di Ostra

Tra un viaggio e l’altro, preso a portare alimenti dal Salvagente alla mensa organizzata al Pianello di Ostra, un giovane amico milanese, avendo saputo le tragiche notizie mi scrive: “Grazie Gian, ho chiesto agli amici del clu (sono gli universitari di Comunione e Liberazione) e stamattina al mio amico Don Pigi di ricordarvi nella Messa. Siete un territorio vivo, pur di fronte alla morte vince la vita!”

Tra un viaggio e l’altro di sera, quando al buio le persone non c’erano più, mi si affacciava un paesaggio spettrale di distruzione devastazione e morte albergante nelle nostre frazioni. L’unica parola che sentivo urgere in me era la parola speranza.

Non una speranza vaga, ma una speranza più forte del male e della morte. Quanto male si prova in questi tragici accadimenti!

Ma visti arrivare l’esercito di volontari e dei soccorritori: protezione civile, caritas, vigili del fuoco, croce rossa e tantissimi altri volontari, ho provato speranza.

Nell’esperienza di questa solidarietà coesa, incomincia ad albeggiare all’orizzonte della nostra coscienza la percezione di un bene nonostante tutto, di un significato positivo più grande e più forte del male presente.
Un’ unità di persone per un bene comune. La coscienza di appartenere ad una storia umana fa uscire da noi quella dimensione di bene, di bello, di vero. Tutto ciò permette di ritrovare una solidarietà che genera una nuova unità di popolo: Noi diamo un nome a tutta questa valanga di bene, la chiamiamo Carità.

La carità aggiunge alla solidarietà una nuova consapevolezza. E’ la coscienza dell’ imitazione del Mistero dell’essere, che è legge per l’uomo: siamo fatti cosi per natura. La carità rende la solidarietà un’opera, crea un soggetto nuovo. Un soggetto educato e capace di ordinare ogni gesto alla ragione ultima che soltanto conferisce alle cose quella permanenza, quell’ eternità senza cui non v’e positività, cioè non si dà vera costruzione, non si danno opere durevoli.

Non solo compassione ma carità costruttiva.

La fede e la speranza diventano le basi dell’incontro umano anche dentro la tragedia. La carità, da alla solidarietà una ragione per cui tutta la vita, tutto lo sguardo che l’uomo porta dentro la storia e le vicende della vita, tutto tutto, diventa parte dell’opera di Dio. E’ anche commovente trovarsi fianco a fianco con tanti volontari, tanti uomini e donne generosi che possono non avere questa chiarezza. Ma nella consapevolezza cristiana si chiarisce la vera ragione per cui anch’ essi si muovono. E così si rinnova l’evidenza del fatto che la fede in Cristo è la vera coscienza dell’umanità.

Gianfranco Presidente Il Salvagente odv

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