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Querelata per aver diffamato l’on. Lodolini e la madre, Bonaccorsi: il Tribunale archivia tutto

Chiusa positivamente la vicenda legale per la prof. Fabbrini, che all'epoca, nel 2017, era assessore a Ostra Vetere, poi revocata

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La vicenda risale al giugno 2017 quando il Quotidiano on line “Osimo Oggi” pubblicò un articolo dal titolo “La mamma di Lodolini segretaria di Ceriscioli grazie ai 114.000 € sottratti ai terremotati”

L’articolo faceva riferimento ad una nomina della madre dell’on. Lodolini, Paola Bonaccorsi, stigmatizzando che la medesima fosse “funzionaria di partito e disoccupata da oltre 2 mesi” e le veniva assegnata “una poltrona presso la segreteria dell’allora Governatore Ceriscioli … fino alla fine della legislatura 2022 incaricata per gli interventi post terremoto, ovvero della ricostruzione”.

L’articolo offriva anche un excursus sulla carriera lavorativa della Bonaccorsi, evidenziando gli incarichi ricevuti negli anni in seno al Partito Comunista Italiano, al Partito dei Democratici di Sinistra ed infine al Partito Democratico e/o anche alla Regione Marche.

L’articolo aveva come tesi che l’ultima assunzione in ordine di tempo, in qualità di segretaria dell’ex Presidente della Regione Marche Ceriscioli, avrebbe comportato una spesa di 114.000 euro complessivi per l’Ente, concludendo che “detta somma veniva sottratta alla ricostruzione, ai terremotati, alla gente che soffre da anni, persone dimenticate e nel silenzio”.

La prof. Paola Fabbrini, all’epoca dei fatti Assessore del Comune di Ostra Vetere ed eletta nella stessa area politica di centro sinistra di Lodolini, condivise sul suo profilo Facebook tale articolo commentando “E questo signore candidato alle regionali nonché pupillo di sindaci in vista. E giù a postare disappunto per cene fasciste … quando chi ha peccato può scagliare pietre. Applausi. Sono curiosa della replica” .

L’on. Lodolini e la madre denunciarono per diffamazione la Fabbrini e quanti avevano commentato l’articolo postato da Osimo Oggi.

La Procura della Repubblica di Ancona archiviò la querela, anche perché tra i vari motivi sosteneva che non era agevole accertare le identità degli autori della presunta diffamazione.

Ma l’on. Emanuele Lodolini e la madre, Paola Bonaccorsi, si sono opposti all’archiviazione tramite l’avv. Danilo Leva, già legale dell’on. Pierluigi Bersani nel processo di diffamazione a carico del giornalista Rondolino, nonchè già Vicepresidente della Giunta per le Autorizzazioni a Procedere presso il Parlamento e già Presidente nazionale del Forum Giustizia del PD.

Madre e figlio, in qualità di parti offese, sostenevano di essere state vittime di una pesante campagna diffamatoria che metteva in dubbio la loro onorabilità.

A questo punto, sono stati individuati 5 soggetti, ritenuti autori della presunta diffamazione. Tra questo anche Paola Fabbrini, la quale tramite il proprio legale, Avv. Corrado Canafoglia, ha portato avanti la testi difensiva, secondo cui la ferita del post terremoto nella nostra Regione è ancora aperta e l’articolo criticava l’opportunità di destinare una somma così importante (114.000 €) per assumere una segretaria da destinare all’Ufficio del Presidente della Regione Marche, con funzione precipua alla ricostruzione post terremoto. A corredo di ciò, la Fabbrini commentava sui social “sono curiosa della replica”, con chiaro riferimento all’On. Lodolini, che in quel momento si candidava alle elezioni regionali delle Marche.

La Fabbrini, in sostanza, avrebbe solo preso atto di quanto scritto dal giornale, aspettandosi una replica da un candidato al Consiglio Regionale, piuttosto che continue attenzioni sul suo profilo social alle cene di nostalgici fascisti alle quali avrebbe partecipato l’allora candidato Acquaroli. Replica che non c’è mai stata. Il tutto, sempre secondo le tesi difensive, senza alcun retro pensiero, che invece è stato presupposto e denunciato.

Il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Ancona, Dr. Carlo Masini, accogliendo la tesi difensiva della Fabbrini ha ordinato una nuova archiviazione della querela, non avendo ravvisato nella sua condotta alcun elemento diffamatorio.

Chiosa la prof.ssa Fabbrini: “Ho vissuto questa vicenda a testa alta, ma forte della certezza che la giustizia avrebbe fatto il suo corso, anche se aiutata dall’eccellente professionalità dell’Avv. Canafoglia nonostante l’on. Lodolini sia ricorso ad un principe del foro per tutelare la sua posizione.

All’epoca io da amministratrice pubblica ed elettrice, apertamente non sostenevo la candidatura al consiglio regionale di Lodolini e di certa parte del Pd. Dopo aver pubblicato l’articolo in questione iniziarono diverse pressioni politiche a danno della mia attività di assessore trovando una serie di ostacoli operativi sino ad arrivare alla revoca della mia nomina da parte del Sindaco.
Non posso dire che l’On. Lodolini abbia chiesto la mia revoca ma la tempistica tra i due fatti è un dato certo.

E’ dunque doveroso per me far conoscere i risvolti di quella mia avventura politica, che mi ha lasciato tanta amarezza.
Esiste il potere e l’arroganza di chi momentaneamente lo abita, e ci va in overdose. Esiste chi ricorre alla giustizia, anche quando non sussistono offese né danni ma soltanto la ricerca della verità che dovrebbe essere perseguita da chi si candida alla guida di una regione.

Chi viene accusato ‘del nulla’, come nel mio caso, è costretto comunque a difendersi, ed ancor più singolare nonostante lo stesso Lodolini rimetteva la denuncia nei confronti del giornalista per poi pubblicare sui social la ‘sua buona azione’, ma ben si è ben guardato dal farlo anche nei miei confronti rea solo di aver chiesto una sua replica pubblica al contenuto di quell’articolo e per risposta ho ricevuto una querela oggi riconosciuta dal Giudice totalmente infondata. Spero davvero che queste righe servano a capire alle persone da che parte stanno i veri valori, soprattutto quando sono chiamati alle urne come nel caso del mio paese il prossimo mese”.

Per la prof.ssa Fabbrini potrebbe ora aprirsi una nuova pagina, con la possibilità di sporgere querela per calunnia.

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