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A Ostra i rifiuti organici diventano biometano e concime bio per i campi

Celebrata la Giornata europea del Biometano. En Ergon (Astea) eccellenza dell'economia circolare

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Giornata del Biometano a Ostra

A Ostra si è celebrato il Biomethane Day. Inserito nel programma degli incontri con i gioielli del territorio, il primo di questi ha interessato l’impianto En Ergon realizzato ad Ostra per il trattamento dell’umido organico (FORSU). Questa è la settimana europea del biometano, che ha invaso le strade di Bruxelles con oltre 500 partecipanti e una quarantina di relatori.

Presso il teatro La Vittoria si è tenuto un incontro pubblico sulla gestione dei rifiuti organici e la bioeconomia circolare moderato da Fabio Favia, ostrense professore ordinario di Biotecnologie industriali e ambientali all’Università di Bologna, nonché rappresentante italiano del Forum europeo di bioeconomia.

Dopo i saluti del Sindaco di Ostra, Federica Fanesi, sono intervenuti Franco Cotana, amministratore delegato RSE (Ricerca Sistema Energetico), professore ordinario del Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Perugia, Piero Gattoni, presidente del CIB (Consorzio Italiano Biogas) e vice presidente di EBA – European Biogas Association, Massimo Centemero, direttore generale di CIC (Consorzio Italiano Compostatori) e vice presidente dell’European Compost Network, Marco Ciarulli presidente di Legambiente Marche e Bruno Garbini, presidente di Arca Srl Benefit.

“Siamo ancora in una fase di avviamento del sito perché l’alluvione del settembre 2022 – spiega Massimiliano Riderelli Belli, amministratore delegato di En Ergon e direttore generale di Astea Spa.- ha compromesso quella fase, ritardando di molto l’entrata a regime dell’impianto e creando non pochi danni ai quali si sta provvedendo, in attesa che gli enti preposti diano risposte certe in merito ai risarcimenti; tuttavia, resta la bontà del nostro progetto che stiamo avviando. Con la piattaforma di Ostra possiamo trattare la frazione umida da raccolta differenziata con processo biologico di fermentazione in serbatoi chiusi. Da un lato si recupera quindi materia per conversione del prodotto fermentato in fertilizzante di qualità, terriccio usato in agricoltura, ma al contempo si recupera anche energia per conversione della sostanza organica in biogas per la generazione di biometano. Inoltre – conclude l’A.d. di En Ergon- si riduce il traffico veicolare per i conferimenti fuori regione e si aumentano i posti di lavoro sul territorio”.

L’impianto di digestione anaerobica e compostaggio di Ostra ha capacità di trattamento fino a 32.500 tonnellate annue di frazione organica da raccolta differenziata. Il biometano prodotto è pari a circa 3milioni di metri cubi annui, il compost 6mila-8mila tonnellate all’anno e il fertilizzante azotato 2mila t/a. L’investimento complessivo è stato di circa 30 milioni di euro. Gli unici altri impianti di compostaggio di rifiuti urbani nelle Marche, dopo la chiusura dei siti di Urbino, Corinaldo e Maiolati, sono quelli di Tolentino (Cosmari, nel 2015 ha trattato 53mila t), Fermo (Asite, nel 2015 ha trattato 21mila t) e Relluce di Ascoli (Ecoimpianti, nel 2015 trattate 10mila t).

“I biocombustibili – afferma il Prof. Fabio Favasono fra i combustibili da usare ora e nei prossimi anni per concorrere alla riduzione delle emissioni atmosferiche e quindi carboni e affini. Tra questi vi è il biometano che peraltro assicura una combustione pulita, cioè senza la produzione di alcuni composti chimici tossici o particolato come accade con i combustibili di tipo tradizionale. La produzione di biometano è particolarmente interessante quando la si attua da rifiuti organici e cioè quando viene condotta per digestione anaerobica di rifiuti organici della raccolta differenziata municipali oppure di provenienza agricola e agro alimentare, perché in questo modo smaltiamo in maniera efficace il rifiuto, prevenendo quindi tutti gli impatti ambientali associati alla sua gestione e stoccaggio, producendo biometano, digestato, che a valle di trattamenti può diventare un fertilizzante importante che ci aiuta a riportare il carbonio organico al suolo e quindi a mantenerlo in salute, oltre che in qualche caso di acqua che possiamo riutilizzare. Quindi la produzione di biometano compone un’opportunità importante per favorire la decarbonizzazione, ma anche la rigenerazione del nostro ambiente, per dunque implementare la transizione energetica ed anche il famoso “green deal europeo” di cui parliamo molto spesso. Anche per questo al Biometano in Europa questa settimana si celebra la “Biomethane week” a cui per altro questo evento e’ associato. E’ prezioso e particolarmente importante che nella nostra Ostra, nelle nostre Marche si stiano implementando, e già da tempo, dette priorità strategiche per il nostro futuro”.

Il sindaco di Ostra Federica Fanesi ha annunciato che l’appuntamento con i “gioielli” di Ostra continuerà con l’azienda nel settore tessile “Gaia Segattini Knotwear Società Benefit srl”. Anche in questo caso, una lungimirante creatività imprenditoriale che realizza manufatti di pregio con materiale di qualità, ma considerato scarto.

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