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La Città di Trecastelli ricorda l’artista Antonio D’Agostino

Il suo lavoro fu importante per la progettualità di Museo Nori De' Nobili Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee

Antonio D'Agostino

Il Sindaco della Città di Trecastelli Marco Sebastianelli, l’Assessora alla Cultura Liana Baci e l’Amministrazione Comunale si stringono attorno al ricordo di Antonio D’Agostino, considerevole figura nel panorama nazionale e internazionale delle arti, scomparso a Roma lo scorso 24 gennaio 2025.

Nato a Catanzaro nel 1938, D’Agostino ha iniziato a intraprendere la sua incessante ricerca dalla fine degli Anni Cinquanta, sperimentando nuovi materiali e progettualità artistiche. Una vita dedicata alle arti: pittura, cinema, video arte, hanno contraddistinto la figura dell’artista.

Il lavoro di Antonio D’Agostino è stato molto importante per la progettualità del Museo Nori De’ Nobili e del Centro Studi sulla Donna nelle Arti Visive Contemporanee; grazie all’amicizia e al rapporto di fiducia e stima che l’artista condivideva con Carlo Emanuele Bugatti, fondatore e primo Direttore del Museo di Trecastelli, considerevoli personalità del mondo delle arti visive, in stretto contatto con Antonio D’Agostino, si sono avvicinate alla figura di Nori De’ Nobili e al Museo. Si ricordano, tra le più significative, la mostra dedicata alle donne del territorio, Women Day, con opere fotografiche realizzate dall’artista Ottavio Pinarello, e progetti con giovani artisti, tra cui Emiliano Zucchini. Significativo l’incontro al Museo con Paolo Barozzi, importante scrittore e giornalista italiano, direttore di galleria, che fu stretto collaboratore di Peggy Guggenheim. Il Centro Studi sulla Donna ha acquisito considerevole prestigio poi con la mostra personale dell’artista internazionale Maria Mulas, la quale ha donato al Museo Nori De’ Nobili una grande opera, dedicata alla figura di Nori e alla sua storia.

Per D’Agostino l’arte, nelle sue molteplici forme, è stato un punto di riferimento fondamentale e una costante di vita: si è infatti saputo distinguere negli Anni Sessanta con l’innovativo progetto delle Gabbie, tra ricerca di percezioni visive e sfaccettate angolazioni e, negli Anni Settanta, si è avvicinato, in modo del tutto personale, alle regole che portano alla costruzione della forma della pittura analitica con la serie di Intonaci.

Nel 1977 è stato tra i protagonisti di Cooperarte, cooperativa di artisti che cercava di percorrere nuove strade di rapporto e confronto con il pubblico, di cui facevano parte anche Mimmo Rotella, Luca Patella, Nanda Vigo, Carla Accardi, Emilio Isgrò, Gettulio Alviani, Achille Perilli, Concetto Pozzati, Giulio Turcato.

Nel 1978 il suo film La cerimonia dei sensi denuncia la struttura sociale e politica di quel periodo. Il film in Italia sarà criticato e censurato, ma, nel 1979, in Francia, avrà un enorme successo al Festival di Cannes.

Dagli Anni Settanta D’Agostino ha partecipato a rilevanti esposizioni in tutto il mondo, come la XXXVI Biennale di Venezia, Documenta 5 a Kassel, mostre al Guggenheim Museum di New York e al Museum of Modern Art di Tokyo. Dopo un lungo periodo a Parigi, dal 1980 fino al 2006, l’artista è rientrato a Roma, dove ha proseguito la ricerca artistica e ha ripreso la produzione di opere video di grande importanza, come Metamorfosi (2006).

Antonio D’Agostino lascia un grande vuoto nelle persone che hanno avuto il piacere e l’onore di conoscerlo e la Città di Trecastelli vuole rendergli omaggio, ricordando l’importante lavoro che ha svolto nel mondo dell’arte e della cultura.

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