Una coppia ostraveterana scrive a “montenovonostro” per dire: “Sono state vere e proprie pillole di saggezza quelle che io e mia moglie abbiamo sentito dire all’uscita del bar. Dopo aver bevuto un ottimo caffè, all’uscita del locale, un arzillo vecchietto seduto fuori, con ritmo cadenzato come se recitasse, diceva: “A Ostra Vetere s’è accompagnata la secca e la mala stagione“.



“Dopo aver sentito a più riprese questo monologo, abbiamo chiesto spiegazione, quasi infastiditi perché quelle dizioni ci sembravano offensive per il nostro bel paese di Ostra Vetere. Abbiamo chiesto perciò il significato. Imperterrito il vecchietto rispondeva: “Non bisogna essere degli scienziati per capire che a Ostra Vetere c’è una amministrazione incapace che fa solo atti politici e pochi atti di governo ed una minoranza che non fa niente“.

“Ci siamo congedati con un sorriso, tanto per non alimentare polemiche: non ci sembrava proprio il caso di farle. Noi, per scelta, non parliamo e non facciamo politica. Però abbiamo analizzato con attenzione il significato di quel vecchio detto popolare sulla secca e la mala stagione. Abbiamo così deciso di dare anche noi un modesto contributo e diciamo al sindaco Memè di smettere di fare atti politici e cercare invece di fare atti concreti di governo per il paese. Alla minoranza diciamo che minoranza vuol dire fare anche opposizione alle scelte sbagliate della maggioranza, quando sono sbagliate“.

Cosa aggiungere? Ben poco, salvo segnalare che in dialetto la “secca” spesso è detta “seccareccia”, mentre sulla “mala stagione” c’è ben poco altro da segnalare, dopo quello che è successo lo scorso 3 maggio con l’alluvione delle zone artigianale e industriale di Pongelli, addosso alle quali sono stramazzati i liquami nauseabondi e forse inquinati del depuratore che l’irresponsbailità del ventennio sfascista ha costruito appena a monte dell’acquedotto sottostante. E a tutt’oggi l’albero secco che sbarra il fiume a Pongelli è ancora lì. Seccareccia e mala stagione. Appunto.

da montenovonostro