La pressione fiscale è alle stelle. L’opinione pubblica incomincia a rumoreggiare e allora quei pochi politici che ancora cercano di interpretare il sentimento popolare corrono i ripari, tentando tutte le strade percorribili per ridurre la pressione fiscale ormai insopportabile.



Abbiamo già dato notizia qualche giorno fa del sindaco PD di San Lorenzo Berlizzi, in provincia di Cosenza, Calabria, che ha deciso di azzerare la tassa TASI grazie alle entrate derivanti dall’impianto fotovoltaico.

Poi abbiamo dato anche notizia del sindaco PDL di Positano che ha abolito la TASI. Ora giunge una nuova notizia analoga. Il decreto “sblocca Italia” del governo PD-PDL propone un inedito “pagamento in natura“: il Comune abbuona tasse se riqualifichi il territorio, ti concede lo sconto TASI se ripari la buca. Se davanti al tuo bar provvedi a risistemare le fioriere, a ripulire la facciata del palazzo, il Comune non ti farà pagare un pezzo di TASI, per esempio sulla tassa imposta ai tavolini esterni.

Se, insieme ai tuoi condomini, ti metti d’accordo per ripianare le buche, illuminare il vicolo buio, cancellare le scritte sui muri, ripristinare l’utilizzo del giardino abbandonato, il Comune ti concede uno sconto tasse. Assomiglia un po’ alle “giornate obbligatorie” dei “romoletti” nel disastrato dopoguerra. Una sorta di reintroduzione di un antico sistema di scambio: il “baratto“. Come siamo messi male. Per ottenere un bene o un servizio non circolerà più denaro (tanto non circola più lo stesso). E così si torna all’antico.

Già immaginiamo i problemi, le complicazioni, le incomprensioni e gli abusi che nasceranno. Chi stabilirà la quota di riduzione della TASI per la buca più grossa davanti a casa mia, rispetto alla più piccola buca davanti casa del fedelissimo elettore dell’amministratore di turno? Ci saranno favoritismi? Nasceranno anche scandali? Stai a vedere che toccherà anche a noi diventare “romoletti”: se ci attappiamo le buche da soli, poi il Comune ci ridurrà la TASI?

damontenovonostro