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Ostra Vetere e le “spese di rappresentanza” della Giunta

programma Lista Civica per Ostra VetereLa prima cosa che viene subito in mente è la singolare coincidenza con cui la stampa regionale e locale ha pubblicato venerdì 25 luglio, contemporaneamente, due clamorose notizie.



La prima è che 47 consiglieri regionali marchigiani sono finiti sotto inchiesta della magistratura per le cosiddette “spese pazze”, cioè per le “spese di rappresentanza” sostenute con soldi pubblici che loro hanno ordinato, ma che alla fine faranno pagare a noi. Vedremo come andrà a finire. La seconda clamorosa notizia riguarda altre “spese di rappresentanza”, stavolta sostenute dai consiglieri comunali del nostro Comune di Ostra Vetere. Due casi diversi, due vicende diverse, ma stessa è la maggioranza di sinistra.

Di aver sostenuto “spese di rappresentanza” locali lo ha dichiarato il comunicato del sindaco Memè (peraltro rappresentato con tanto di fotografia) e della maggioranza consiliare che, divagando amabilmente sui comunicati di “montenovonostro” per le strisce pedonali sbiadite e pericolose, si sono avventurati su un piano che ci sembra scivoloso. Noi ci saremmo aspettati risposte puntuali sulle strisce pedonali sbiadite, che avevamo segnalate per spirito di collaborazione, come da tempo andiamo facendo civilmente, in quanto compaesani affezionati a Montenovo e ai suoi problemi. Ci saremmo quindi aspettati risposte.

Risposte e non chiacchiere. Risposte e non domande. Le domande le fanno i compaesani (come chiamiamo noi quelli che abitano insieme a noi a Montenovo) o i cittadini (come preferite chiamarli voi della Lista Civica per Ostra Vetere), e quindi le domande le facciamo anche noi. Altro che voi. Non eravate forse voi che il 23 maggio di un anno fa scrivevate sul vostro programma elettorale: “Ma una cosa ci sta fortemente a cuore: la speranza che la comunità possa riavvicinarsi alla cosa pubblica e che il cittadino si riappropri del suo ruolo attivo. I cittadini, infatti, sono i “proprietari” delle istituzioni pubbliche: da contribuenti forniscono le risorse, da elettori delegano la gestione delle istituzioni stesse ai propri rappresentanti, i quali sono chiamati a rendere il conto delle proprie scelte amministrative“?

Vi siete scordati? Allora ve lo ricordiamo noi, con la foto allegata: pari pari come è scritto sul vostro profilo facebook, dove avevate scritto proprio bene, un anno fa. E per questo ci siamo permessi, ora, di farvi qualche domanda. A titolo di collaborazione, beninteso. Non avevate forse scritto: “Il nostro è un programma aperto, spalancato in attesa di aggiunte, precisazioni e aggiornamenti. RESTIAMO IN ATTESA DEI VOSTRI SUGGERIMENTI“?

E noi abbiamo capito che rimanevate in attesa con il programma “spalancato” in attesa dei nostri suggerimenti. Ma pare che i nostri suggerimenti vi infastidiscono, evidentemente: invece che darci risposte, vi mettete a farci domande. Ohè, non è che state facendo confusione? Che state invertendo i ruoli? Gli amministratori devono dare risposte, non fare domande. Se gli amministratori fanno domande le cose sono due: o vestono i panni degli inquisitori, non essendo nemmeno inquisiti, oppure non hanno capito il loro ruolo e i loro doveri.

E allora proviamo a ricordarvi quali sono i doveri degli amministratori: rispondere alle domande degli amministrati. Ecco quali sono i vostri doveri. Ma state tranquilli (anzi, state “sereni”, come dice il vostro capo), che comunque le risposte nostre le avrete, presto o tardi, più presto che tardi, voi che siete tutt’orecchi “spalancati” in attesa.

Intanto però fareste bene a darci voi le vostre risposte, dopo quello che avete scritto nel programma: “Nuove proposte e altre idee, che abbiano il solo obiettivo di costruire un progetto lontano da interessi personali e rivolto al bene comune, saranno ben accette“. Se davvero vi sono così bene accette, ci saremmo aspettati risposte sulle strisce pedonali sbiadite.

Non sulle “spese di rappresentanza”, che sono un’altra cosa: necessarie le prime, molto, molto meno le seconde. Non comprendiamo perché deviate il tiro dalle strisce pedonali. Perché volete parlare d’altro, tirando in ballo le “spese di rappresentanza”. Comunque, visto che volete parlare d’altro, anche avventurandovi su un piano che ci sembra scivoloso, ebbene sia.

Se proprio ci volete provocare, non saremo certo noi a tirarci indietro. Se è di “spese di rappresentanza” che proprio volete parlare, parliamone: conducete voi i giochi, vi fate tutto voi da soli. Se sta bene a voi, sta bene a tutti. Anche a noi. Però siete voi che avete scritto: “La documentazione per le spese (esigue) di rappresentanza è a disposizione dei cittadini! Tutti possono vedere che si è speso il minimo necessario e che gli amministratori hanno sempre pagato di tasca propria!“.

Se lo dire voi, noi ci crediamo, però una cosa è certa: con i soldi del Comune avete sostenuto “spese (esigue) di rappresentanza”, perché di “spalancato”, anziché le vostre orecchie per ascoltare i nostri suggerimenti sulle strisce pedonali, avevate la vostra bocca “spalancata” per mangiare con le “spese di rappresentanza”. E così ne avete mangiato, eh? E… quante volte? Quante volte?

da montenovonostro

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 28 luglio, 2014 
alle ore 12:28
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