Serra de’Conti: Storia ed itinerario artistico

Serra de’ Conti sorge su un colle alla destra della vallata solcata dal fiume Misa, in bella posizione panoramica.
L’origine del paese è legata alla formazione di nuovi nuclei urbani nell’area del Misa, iniziata nell’alto medioevo, quando divenne Feudo Imperiale retto da un Conte designato dal Marchese di Ancona. Fra il XII e il XIII secolo fu fondata una pieve dai benedettini dell’Abbazia di S. Croce di Sassoferrato e fu edificato il castrum. A metà del XIII° secolo Serra si organizzò in libero Comune e nei secoli successivi raggiunse la sua massima espansione partecipando alle vicende della Marca. Il comune inizialmente fu alleato politico della città di Jesi e visse un periodo di particolare rigoglio nel quattrocento, quando iniziò ad emergere la nuova borghesia intellettuale. Il borgo di Serra de’ Conti presenta le caratteristiche tipologiche del centro fortificato da poderose mura e con significative testimonianze dell’architettura militare tre-quattrocentesca, rappresentato dal possente torrione ottagonale (XV sec.) e dalla Porta della Croce, in origine munita di ponte levatoio e protetta da due torrioni (la porta è stata recentemente arricchita nella lunetta da un affresco del pittore contemporaneo neomanierista Bruno d’Arcevia). Il centro storico è strutturato su due vie parallele, dove si affacciano eleganti palazzi signorili e al suo interno si snodano piccole stradine e vicoli medievali.

Mura e CastelloIl centro storico di Serra De’ Conti, uno dei più vasti della Regione ed è ancora in ottimo stato con il suo originale impianto medievale.
Il castello è di origine medievale ed è costruito interamente in laterizio, circondato da una imponente cinta muraria del ‘400-‘500, difesa da torrioni poligonali tra i quali spicca la Porta della Croce. Nel 1658, in occasione di rifacimenti e restauri, la lunetta dell’arco interno venne affrescata con una Deposizione , oggi trasferita per motivi conservativi nella sala consiliare del Palazzo Comunale e sostituita con un’opera contemporanea dal medesimo soggetto eseguita dal Maestro Bruno d’Arcevia.

Porta della CroceParticolare della lunetta

Sempre all’interno delle mura si trova la Chiesa di San Michele, un edificio romanico-gotico sorto nel 1290 ad opera dei monaci benedettini camaldolesi dell’Abbazia di S. Maria di Sitria, all’interno conserva un raro ciborio quattrocentesco e interessanti affreschi di scuola marchigiana (secc. XV-XVI).
Originale è il portale ad arco ogivale che ha incise alla base due mani nell’atto di sorreggere gli stipiti.

Affreco, anonimo marchigiano, Madonna del Soccorso

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Affresco, Leggenda della Vera CroceLa Chiesa della Croce è, invece, della seconda metà del XVI secolo,presenta una navata unica con piccola cripta. Al suo interno campeggia un affresco raffigurante la Leggenda della Vera Croce attribuito alla prima produzione del pittore marchigiano Giovanni Battista Lombardelli (1537 ca. – 1592). Al centro è rappresentata la Croce innalzata sul Golgota dopo il ritrovamento ad opera dell’imperatrice Elena, in basso il miracolo del giovane risuscitato dalla S. Croce. Sovrasta la composizione una cimasa con Cristo Crocifisso e angeli che reggono i simboli della passione. Il Chiostro di S. Francesco fu ristrutturato nella seconda metà dell’Ottocento in seguito all’abbattimento della Chiesa di S. Francesco dei Minori Francescani Conventuali e del monastero attiguo (sec. XIV), che sorgevano nell’attuale Piazza Gramsci.

Chiostro San FrancescoIl loggiato conserva un frammento di affresco, di Dionisio Nardini, che apparteneva forse ad un altare, raffigurante il tetto di una capanna e riconducibile al tema della Natività di Gesù. Negli ambienti ricavati dalla ristrutturazione ottocentesca ed in quelli del vicino Palazzo Palazzi (sec. XVIII) hanno sede gli uffici comunali. La Chiesa di Santa Maria Maddalena è annessa al complesso monastico, è un bellissimo esempio di architettura barocca; all’interno la chiesa presenta una singolare pianta elissoidale ispirata allo stile del Borromini, con pareti decorate da tele seicentesche, stucchi ed arredi lignei di una certa qualità artistica.

 

Santa Maria MaddalenaChiesa San Fortunato

Fuori dal centro abitato sorge la Chiesa di San Fortunato, un edificio rurale di origine medievale (sec. XIII), ornato di un bel portale in cotto e conserva al suo interno vari affreschi della seconda metà del XV secolo, opera di Andrea di Bartolo detto Andrea da Jesiil Vecchio e di Giovanni Antonio da Pesaro. Di stile neoclassico è la chiesa di S. Maria de Abbatissis che conserva una tavola quattrocentesca raffigurante il Beato Gherardo (patrono di Serra de’Conti). Più avanti sulla destra si trova il Palazzo gentilizio Trionfi Honorati, edificio pubblico dotato di una maestosa torre campanaria; sulla sinistra si trova il pittoresco vicolo detto Cafoscolo, mentre sulla destra, dopo il palazzo Honorati, si estende una scalinata che collega la strada alta con Porta di S. Croce.


 

L’antico Palazzo Comunale, edificato attorno al 1270, sorgeva nell’attuale Via Garibaldi, dove rimase fino a tutto il XV secolo. Nel corso del Cinquecento venne trasferito in un edificio situato lungo la scalinata della Porta della Croce, sede delle carceri comunali fino al secolo scorso. In una sala del palazzo, che fungeva da aula di udienza del tribunale, sono stati ritrovati dei frammenti di affreschi oggi conservati nella Sala del Consiglio Comunale. Nel Palazzo comunale (XVII sec.) si conservano due affreschi staccati attribuiti all’Agabiti (prima metà del XVI sec.) e la Deposizione (XVII sec.) staccata dal voltone della Porte della Croce.

La Fornace Hoffmann è situata poco fuori Serra de’ Conti, quasi al confine con il territorio di Arcevia; si tratta di un singolare esempio di archeologia industriale: una fornace per laterizi di tipo Hoffmann (sec. XIX) costruita in una zona ricca di argilla e di acqua grazie alla vicinanza del fiume Misa, rimase in funzione dal 1884 al 1971. Di proprietà privata, è stata recentemente sottoposta ad un restauro conservativo.

Querciagrossa
Tra le bellezze tipiche di Serra de’ Conti va citata anche Querciagrossa, uno splendido esemplare di roverella, tipico elemento arboreo delle campagne marchigiane, di natura secolare, situato in località Osteria. L’albero è alto 20 m. ed ha una circonferenza di 5 m.

 

 

Marianna Marano