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Centro diurno Romita, l’ass. Rotatori: “Chi oggi critica finora non si è adoperato”

Ostra VetereA seguito dell’incontro del 15 ottobre 2013 con il Comitato di Gestione del Centro Diurno “G. Romita”, questa amministrazione si è mossa in più direzioni. Si è svolto un incontro preliminare con il presidente dell’associazione “Il Giardino dei Bucaneve” e con l’Arch. Bonacucina che, con la predetta associazione, segue il progetto del “dopo di noi”.



Nel corso di questo colloquio è emersa la possibilità di attivarsi in concertazione con l’associazione stessa con dei piani paralleli e collegati.
E’ emersa, altresì, la necessità di individuare, oltre ai costi di costruzione di una struttura preposta alla residenzialità degli utenti, i costi di gestione della medesima; si è per questo richiesto un business plan, ancora in elaborazione e quindi non visionato dalla scrivente (l’assessore ai servizi sociali Martina Rotatori, Ndr).
Si ritiene che solo a seguito di uno studio puntuale e realistico delle spese che si dovranno sostenere, sia a breve che a lungo termine, si possano indirizzare delle decisioni.

Su un altro fronte, ci sono stati due incontri; l’ultimo si è tenuto martedì 18 febbraio, con il Dott. Mandolini, coordinatore dell’Ambito Territoriale Sociale 8.
Si è concordi nel ritenere necessario che il Centro Diurno “G. Romita” diventi di interesse dell’intero ambito, non più e non solo dei Comuni convenzionati ad oggi; mancherebbero, dunque, Castelleone di Suasa, Ostra e Trecastelli, in sostituzione di Ripe.
Questo risulterebbe di fondamentale importanza, anche e soprattutto per potersi confrontare con maggiore forza con le altre istituzioni che hanno l’obbligo di farsi carico dei costi e/o degli incombenti che una struttura con le finalità del Centro “G. Romita”.

Piccoli interventi sono stati effettuati: rifacimento del muro del piano sottostante adibito a magazzino, sgombro di quest’ultimo, eliminazione della porta di accesso alla cucina ed ampliamento per poter consentire il passaggio anche agli utenti che si spostano con dispositivi mobili su ruote.
Si tratta, lo sappiamo, di poca cosa paragonata a quanto necessario.
Non possiamo però tacere a questo riguardo.
Non possiamo e non vogliamo addossarci anni di inerzia e trascuratezza.

Veniamo accusati di guardare troppo frequentemente il passato, di rischiare il “torcicollo”, ma come possiamo non voltarci indietro se a chiamare in causa una questione sociale così importante è proprio chi, in quel passato, era parte attrice e agente?
Come possiamo eludere i fatti e la convinzione che, chi oggi ci avanza la considerazione della “necessità di interventi radicali ed urgenti sull’edificio”, fino a qualche mese non si è adoperata o, quanto meno, non ha impedito che la situazione peggiorasse?
Il mezzo dell’interrogazione è un diritto della minoranza, ma il più delle volte è un DOVERE per poter effettuare un’opposizione cosciente ed attenta; proprio per questo dovrebbe essere usato con competenza e consapevolezza.

dall’assessore ai servizi sociali Martina Rotatori

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 3 marzo, 2014 
alle ore 15:07
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