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Ostra Vetere: E sarà ancora “damnatio memoriae”

"Uomini, deboli e pavidi, incapaci a resistere a sinistre pressioni politiche, sono pronti a tradire la nostra libertà"

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Marin Faliero

Mai dimenticare la storia. La storia insegna. Nell’antica Roma vigeva la terribile pratica della “damnatio memoriaeche colpiva i reprobi e i traditori: i loro nomi venivano scalpellati via da tutti i monumenti nei quali erano stati celebrati, per cancellarne anche il ricordo. Ne vennero colpiti mostri di nequizie, come Caligola, Nerone, Domiziano, Commodo, Eliogabalo e altri.

La Serenissima Repubblica di Venezia stese invece un velo nero sull’effigie del doge traditore Marin Faliero. Ben diverso trattamento veniva per contro riservato, tanto a Roma come a Venezia, agli eroi e ai padri della patria, cui si innalzavano monumenti celebrativi e statue.

Ne avevamo una bellissima anche noi a Ostra Antica: quella dell’imperatore Traiano, uno dei più grandi imperatori di Roma che, con lui, aveva esteso il suo dominio sulla più grande vastità dell’impero in Europa, Asia e Africa, mai uguagliato da altri. I grandi uomini meritano il ricordo dei successori, mentre i reprobi vengono condannati all’oblio.

Adesso i tempi sono cambiati, non si dimenticano più i torti dei reprobi. Come si esaltano gli uomini grandi, ugualmente vengono aborriti ed esecrati i reprobi e i traditori. Come a Venezia, in Palazzo Ducale, dove ci sono i ritratti e i nomi di tutti i dogi che hanno fedelmente guidato la Repubblica, salvo uno: cancellato il volto, rimane da mezzo millennio il nome del traditore, perché tutti sappiano. E’ un monito a non macchiarsi di infamia.

Non diversamente a Montenovo, dove criticando chi tradisce le giuste e legittime attese della comunità, sappiamo e sapremo però elogiare doverosamente i coraggiosi che hanno fatto e faranno bene al paese. Proprio nei giorni scorsi, il 25 aprile Festa della Libertà, abbiamo rammentato i nomi gloriosi dei 59 coraggiosi resistenti montenovesi che nel 1240 difesero il libero Comune di Montenovo da invasori stranieri ben 766 anni fa, affinché non ne vada disperso il ricordo esaltante e la grata memoria dei loro nomi (//www.ccpo.it/comunita/montenovonostro/32324-ostra-vetere-nella-festa-della-liberta-rendiamo-onore-ai-59-resistenti-di-montenovo-del-1240-). E’ un monito per tutti, a bene e fedelmente difendere la libertà comunale, che è il bene più prezioso della nostra comunità paesana.

Dobbiamo elogiarli e ringraziarli: senza di loro non avremmo potuto conservare per tanti secoli la libertà comunale. Ma la storia gira e adesso, dopo 766 anni, sembra presentarci, orribile a dirsi, anche il rovescio della medaglia: altri uomini, tutt’altro che coraggiosi, anzi deboli e pavidi, incapaci a resistere a sinistre pressioni politiche forestiere, sembrerebbero pronti a tradire la nostra libertà comunale per farci sottomettere ad altri invasori da fuori. Non lo facciano. Non commettano questo danno terribile, questo tradimento orrendo e nefasto, dal quale non sarà più possibile tornare indietro. Non decidano di chiedere la fusione del Comune né il referendum che lo farebbe scomparire per sempre. Altrimenti anche fra altri 766 anni verrà ancora esecrato il loro ricordo ed esposto al pubblico ludibrio l’elenco dei loro nomi. E sarà ancora “damnatio memoriae”.

da Montenovonostro

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