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Il ricordo di Bello dell’ambasciatore Ferraris: “Se ne è andato un galantuomo”

“Uomo di grande spessore e cultura, eccellente diplomatico con una incredibile carriera”

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L'ambasciatore Ferraris Luigi

Se ne è andato un Galantuomo, un vero Signore. L’Ambasciatore Luigi Vittorio Ferraris ci ha lasciati. E lo ha fatto questo pomeriggio. In punta di piedi. Con l’eleganza e la sobrietà, che lo hanno sempre contraddistinto. Ho appreso la notizia poco fa e ne sono davvero dispiaciuto. Il Prof. Ferraris ha lasciato la vita terrena e questo mi rende davvero triste, dispiaciuto.

Un uomo d’altri tempi, un galantuomo, di una immensa cultura, affabile, gentile, con cui chiunque avrebbe potuto intrattenersi per ore, senza mai stancarsi di ascoltarlo.

La sua carriera diplomatica, la sua docenza universitaria negli Atenei più prestigiosi, la sua presenza nei momenti, in cui la storia avrebbe cambiato il suo corso, non gli fecero mai dimenticare le sue origini e l’amore verso questa terra marchigiana.

Egli fu Ambasciatore d’Italia nella Repubblica Federale tedesca, fino al 1987, in una terra divisa dal ‘muro della vergogna’, che di lì a poco sarebbe caduto sotto la spinta del Popolo e degli eventi. Ma il suo vissuto diplomatico ha avuto tante altre soddisfazioni e tanti altri momenti densi di significato politico e storico. Fu anche Sottosegretario di Stato agli Esteri e Vice Console negli USA, ricoprendo incarichi ovunque nel mondo. Allo stesso tempo, la sua passione per lo studio del diritto e della società politica, l’amore e la passione per l’insegnamento, che lo hanno accompagnatore tutta la vita, soprattutto dopo aver lasciato la vita diplomatica alla fine degli ottanta.
Ho conosciuto l’Ambasciatore Ferraris tanto tempo fa.

Non ricordo bene né dove né quando, ma è stato uno degli incontri, che in un certo senso mi ha cambiato una parte dell’esistenza, dei miei interessi e che, comunque, mi ha aiutato a guardare il mondo da altre angolazioni.

In tutti questi anni, confesso, mi ha insegnato tante cose, e da lui ho appreso davvero molto. Una parte di quello che so, lo devo a lui. “Sono un suo fan”, mi ha detto l’Ambasciatore Ferraris un giorno di quasi quindici anni fa. Da pochi mesi eletto Sindaco di Ostra Vetere, non ha mai esitato a telefonarmi per qualche consiglio o per incontrarmi di persona. Ricordo lunghe chiacchierate e interessanti scambi di opinione su temi ed argomenti nazionali, locali ed europei. Ho imparato davvero molto sulla storia, sulla politica, sul diritto, semplicemente ascoltandolo. Qualche volta l’ho ospitato ad Ostra Vetere, quale relatore in alcuni convegni e conferenze.

Ne ricordo due, in particolare: il primo sullo ‘scontro tra religioni’, il secondo sulla storia dell’emigrazione degli Italiani nel mondo, cui egli ha partecipato volentieri, raccontando la sua esperienza diplomatica a New York, negli anni cinquanta, quale Vice Console italiano, ove ha vissuto in prima persona le vicende di tanti nostri connazionali emigrati dall’Italia per trovare fortuna negli Stati Uniti d’America.

Avrei davvero tanto da scrive sull’amico Ferraris, il Prof. Luigi Vittorio Ferraris, ma credo non mi basti lo spazio, che qui ho a disposizione. L’ultima volta, che ho avuto l’onore e il piacere di incontrarlo, è stato solo per un istante, per caso. Un mese fa. Io camminavo e lui, con la sua ‘Panda’ bianca, fermandosi, mi ha detto: “Caro Bello, mi venga a trovare presto, l’aspetto.” Oggi, la triste notizia. Posso solo dire che se ne è andato un Galantuomo, un vero Signore. Che riposi in pace.

da Massimo Bello
già Sindaco di Ostra Vetere (AN)

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