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“L’unione dei Comuni proprio non funziona”

"Una scatola vuota, così non serve"

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Massimo Bello
“I fatti cominciano a darci ragione. L’Unione dei Comuni non funziona, non serve e rappresenta ancora un giocattolo nelle mani del sindaco Mangialardi e del PD, che hanno costretto, negli ultimi due anni, i Comuni di questo comprensorio vallivo a seguire una follia istituzionale, che comincia a perdere pezzi importanti ed a far emergere le criticità, che l’opposizione di centrodestra, rappresentata nei Comuni soci dell’Unione ha sempre denunciato, fin dall’inizio.”
 

A dichiararlo sono Massimo Bello e Giuseppina Codias, Consiglieri comunali del Gruppo “Fratelli d’Italia-Autonomia-Lega” di Ostra Vetere, che intervengono all’indomani della delibera approvata all’unanimità dal Consiglio di Ostra Vetere, con cui il Comune ha revocato i servizi finanziario, personale, economato, tributi e controllo di gestione dall’Unione dei Comuni “Le Terre della Marca Senone”.
 
Alle parole di Bello e Codias, si uniscono anche il Consigliere comunale di Trecastelli, Nicola Peverelli di Fratelli d’Italia, e il Consigliere comunale di opposizione, Chiara Vernier, entrambi colleghi di Massimo Bello al Consiglio dell’Unione dei Comuni.
 
Le parole, contenute nella delibera approvata dal Comune di Ostra Vetere, sono chiare: “…sono sopravvenuti elementi oggettivi, che rendono opportuno riacquisire tali servizi alla gestione diretta del Comune…”. Recita così, infatti, una delle motivazioni, la più importante, per la quale si è resa necessaria ed utile il provvedimento di revoca. Stessa delibera di revoca anche per i Comuni di Arcevia e di Serra de’ Conti.
 
“Insomma, una fortissima battuta di arresto per l’Unione dei Comuni, ma soprattutto – dicono i Consiglieri Bello e Codias – l’evidenza di una serie di criticità annunciate da tempo, che in questi due anni i fautori di questo ‘carozzone’ hanno nascosto, ma che alla fine sono uscite prepotentemente, interessando servizi e funzioni di vitale importanza.”
 
“Si prenda atto – continuano i Consiglieri Massimo Bello, Giuseppina Codias, Nicola Peverelli e Chiara Vernier – che l’Unione dei Comuni non è affatto decollata, ma soprattutto si ammetta con onestà intellettuale che questa folle idea di Unione non sarebbe dovuta neppure nascere. In questi due anni, l’Unione è servita soltanto a Mangialardi e al PD per fregiarsi di una ‘medaglia al valor partitico’, che non ha portato alcun vantaggio per il territorio, tanto meno per i Comuni, che vi hanno aderito.”
 
“L’Unione dei Comuni è una scatola vuota ed è nata per ragioni squisitamente di partito e di potere di un partito, il PD, che ha pensato di incatenare a sé le specificità e le ricchezze di ogni singolo Comune delle Valli Misa-Nevola, costretti ad adeguarsi alle volontà di Mangialardi e del PD. Questa prima revoca, e non sarà neanche l’ultima, ha dimostrato – affermano Bello, Codias, Peverelli e Vernier  – l’inutile e grottesca disorganizzazione di questo contenitore, oramai rotto: un castello di carte, a cui è bastato un leggero soffio di vento per implodere e crollare.”
 
“In realtà, l’unico servizio funzionante, a livello di Unione, è quello relativo ai servizi sociali – aggiungono i Consiglieri di opposizione – ma è bene ricordare, a chi non lo sapesse, che questo settore, il quale rappresenta il 40% circa dell’attività istituzionale ed amministrativa degli enti locali, ha sempre dimostrato efficienza e concretezza in tutti i Comuni, al di là e ancor prima della costituzione dell’Unione dei Comuni. Tra l’altro è bene ricordare che il 90% del bilancio dell’Unione è costituito soltanto dai capitoli concernenti proprio le funzioni collegate alle politiche e agli interventi nel settore socio-assistenziale. La politica sociale di ambito, attraverso il coordinamento amministrativo, organizzativo e gestionale dei servizi sociali è andata avanti anche senza Unione sin dall’anno 2000. Anno, in cui, con l’introduzione della Legge 328, è nata una governance territoriale e comprensoriale in grado di rispondere alle esigenze di un settore delicato e importante, che raggruppa servizi come le disabilità, la politica a favore dellefamiglie, i minori e tanto altro. Per quanto attiene tutto il resto, questa Unione può chiudere anche domani.”
 

Gruppo consiliare

Fratelli d’Italia-Autonomia-Lega

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