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Torna a Ostra la preziosa tela del ‘600 del pittore Andrea Sacchi

Il palazzo dei padri conventuali di OstraDopo quasi trent’anni di assenza, è tornata definitivamente ad Ostra la preziosa tela del pittore Andrea Sacchi Disputa tra S. Tommaso D’Aquino e S. Bonaventura da Bagnoregio“. La tela, dipinta ad olio nella seconda metà del Seicento, fu restaurata nel 1985 e trattenuta, poi, nei depositi della Soprintendenza (nonostante le pressioni del Comitato Civico e delle autorità locali), perché non le era stato garantito uno spazio espositivo adeguato, capace, al contempo, di valorizzare e tutelare la tela.



Grazie al tenace impegno della dott.ssa Federica Fanesi, assessore alla Cultura del Comune di Ostra, e alla disponibile collaborazione della dott.ssa Maria Claudia Caldari, funzionario della Soprintendenza di Urbino, oggi il quadro del Sacchi è finalmente di nuovo nella sua città, a raccontare un’affascinante pagina di storia locale e a completare un ricco capitolo di storia dell’arte.

Si inserisce, infatti, in quel flusso di opere, che da Roma hanno raggiunto l’ambito locale, grazie alla committenza degli Ordini religiosi o di personaggi autorevoli, rimasti fedeli alle proprie radici e desiderosi di arricchire la terra d’origine con pregevoli testimonianze d’arte.

Nominata per la prima volta dallo storico Agostino Rossi nelle “Memorie di Montalboddo” e, a seguire, dall’Abate Giuseppe Colucci, nelle sue “Antichità Picene”, la tela di Ostra fu commissionata da Giovanni Bonaventura e da Tommaso della famiglia Rossi di Montalboddo, e poi collocata nella chiesa di S. Giovanni, distrutta da una bomba nel 1944.

Si tratta di un’opera di grande rilievo qualitativo, da porsi tra i più significativi capolavori del Sacchi, espressione della sua maturità artistica ed eloquente esempio della sua dottrina pittorica: dalla lettura dell’opera emergono, infatti, il sapiente uso della luce e delle ombre, la sua capacità di scolpire e plasmare le figure, conferendo loro una consistenza quasi marmorea, e i richiami ai maestri, cui il Sacchi si ispira, il Carracci e Caravaggio, per la forte impronta veristica e la predisposizione per lo sfumato.

Il quadro avrà uno spazio espositivo speciale, a lui riservato, all’interno del Palazzo dei Conventuali, nell’ambito delle prossime Giornate F.A.I. di Primavera (22-23 marzo 2014), prima di andare ad occupare la sua definitiva collocazione all’interno del Museo Città di Ostra.

dal Comune di Ostra

Redazione Valmisa
Pubblicato Martedì 18 marzo, 2014 
alle ore 15:43
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