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Disavanzo “contenuto” per evitare il dissesto finanziario del Comune di Castelleone

Brunetti a minoranza: "Se non avessimo ridotto l'investimento per la discarica e applicato buon governo, ora sarebbe il fallimento"

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Zona Immagine - Fotografo a Senigallia (Ancona)
Il consiglio comunale svolto in piazza V.Emanuele II a Castelleone di Suasa

Sono diversi i punti che contestiamo alla minoranza nella dichiarazione di voto durante l’approvazione del bilancio di previsione 2017/2019. Taluni ormai si ripetono ad ogni approvazione di bilancio o conto consuntivo e a nulla sono valse fino ad ora le spiegazioni fornite in consiglio comunale, negli incontri pubblici, con i comunicati stampa, ecc…

Questa minoranza elabora in ogni occasione gli stessi argomenti tirandoli fuori ogni volta dal cilindro, forse per cercare visibilità e/o consenso tra la cittadinanza!
Per essere più esaurienti si propongono in due servizi giornalistici i chiarimenti.

Sul primo, in riferimento alle espressioni ed alle cifre esposte, si torna a (ri)spiegare le motivazioni che hanno indotto questa maggioranza all’innalzamento di alcune tasse e servizi, senza per altro praticare “al massimo dell’aumento dei tributi locali e l’introduzione del pagamento del servizio di trasporto scolastico“.
Come affermato più volte, per onor del vero, le tariffe sugli immobili, nel nostro paese, sono tra le più basse nel comprensorio e non sono mai state maggiorate dalla TASI, che, seppur è stata esentata per le prime case, la tassa esiste ancora in aggiunta all’IMU nella maggior parte dei Comuni.
Oltre a questo aumento di tariffe (non al massimo, come si vuole far credere), praticato all’inizio di legislatura, per far fronte alla disastrosa situazione finanziaria, è stato richiesto anche un contributo sul servizio di trasporto scolastico in quanto è stato deciso di farlo svolgere da una ditta esterna (pensionamento di un autista e scuolabus ormai vetusto). Si riporta in proposito anche quanto affermato in merito dal vice sindaco Brunetti: “si è già ampiamente chiarita l’anomalia pregressa, secondo cui il costo di un servizio a domanda individuale gravava sull’intera cittadinanza“.

Sul disavanzo 2016, pari a 138.466,32, era stato ampiamente discusso in Consiglio comunale, tanto che il vice sindaco Brunetti aveva ben illustrato e che si riporta a stralci: “esso è riconducibile esclusivamente allo slittamento temporale (da Ottobre 2016 a Marzo 2017) dell’inizio di operatività del 1° lotto, in ampliamento, della Discarica di S. Vincenzo, assolutamente non prevedibile prima e, quindi, al differimento dell’inizio di redditività dell’investimento all’uopo effettuato, in quota-parte, dal Comune di Castelleone di Suasa.

Il disavanzo predetto sarebbe stato di gran lunga più consistente, ove l’Amministrazione non avesse adottato misure correttive, tanto efficaci, quanto tempestive, a cominciare da innumerevoli e concomitanti piccole azioni di buona gestione, volte alla riscossione delle entrate esigibili ed alla riduzione della spesa pubblica, sino a pervenire alla operazioni finanziarie più significative dirette alla riduzione dell’indebitamento, e, precisamente, per quanto riguarda le misure gestionali: grazie alla solerzia dell’Ufficio Tributi sono stati effettuati accertamenti ICI per € 14.566,83 ed IMU per € 53.244,60, che, oltre ad assolvere ai principi di giustizia fiscale, hanno consentito all’amministrazione di vincere una grossa scommessa, connessa alla decisione di reinternalizzare il servizio tributi dopo la pluriennale gestione affidata al Consorzio CIS, al quale è stata inoltre contestata con successo la pretesa economica avanzata per € 31.000,00, decurtata ad € 14.666,00, conseguendo, peraltro, gli obiettivi prefissi di riduzione del costo del servizio tributi (pari ad euro 17.100,53, in ragione del 24% rispetto al previgente 35% erogato al CIS), di miglioramento dei relativi standards quali-quantitativi e, soprattutto, dei rapporti con il cittadino-contribuente, ispirati a trasparenza ed equità. Altrettanto di casi per la regolarizzazione dei rapporti patrimoniali concernenti immobili di proprietà, tramite la stipula di regolare contratto di affitto, debitamente registrato, relativo agli ambulatori medici, nonché per la riscossione della tassa rifiuti pregressa (relativa agli anni dal 2010 al 2014) per circa 20.000 euro.

Per quanto concerne le operazioni finanziarie più consistenti, dirette alla contrazione del disavanzo, si è provveduto alla riduzione della quota di compartecipazione all’investimento, dal 40% al 30% (da € 2.800.000 ad € 2.100.000) con reperimento contestuale di altre risorse, mutuate dal Comune di Corinaldo ad un tasso di interesse del 2,2% anziché del 4% (praticato dalla Cassa DD.PP.) per circa la metà del nuovo importo oggetto di investimento(€ 900.000); si è altresì ridotto l’importo del mutuo di scopo contratto con la Cassa DD.PP. in virtù delle economie derivanti dal ribasso d’asta conseguito in fase di appalto dei lavori di ampliamento, ottenendo, contestualmente, l’estensione da 10 a 14 anni della durata di ammortamento del mutuo medesimo.

L’operato dell’Amministrazione, testè descritto, ha consentito il contenimento del disavanzo al di sotto dei 140.000 euro e, soprattutto, ha evitato la dichiarazione di dissesto finanziario, che per un Ente pubblico comporta conseguenze gravissime, assolutamente non paragonabili al fallimento del privato: per tale ragione ritiene che le considerazioni odierne debbano essere ricordate anche in futuro, quando le cose andranno meglio, al fine di non incorrere in recriminazioni tardive e, soprattutto, confutate da fatti concludenti come dinanzi diffusamente argomentato, pertanto, già l’amministrazione Biagetti aveva assentito alla riduzione della percentuale dal 50% al 40%, ma anche il 40% sarebbe stato foriero di sicuro fallimento per l’Ente; difatti, il disavanzo di 138.000 euro è sostenibile e può essere recuperato evitando il dissesto, a cui l’Ente sarebbe stato irresponsabilmente esposto con tutte le gravissime conseguenze che esso comporta, ove la soglia di disavanzo fosse ascesa a 335.000 euro, come risulta dalla tabella comparativa riportata nel DUP“.

Di seguito anche quanto riferito dal sindaco in merito all’argomento: “con il 40% della quota parte della discarica di San Vincenzo, non ci sarebbe stato alcun futuro, oggi ci sarebbe stato il Commissario Prefettizio e non il Consiglio Comunale ad approvare il Bilancio!

 

www.castelleone.disuasa.it

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