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Fa discutere il restauro del portone del Palazzo Della Rovere

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portone Palazzo Della Rovere di Castelleone di SuasaIl restauro fatto in questi giorni al portone d’ingresso principale del Palazzo Della Rovere di Castelleone di Suasa, sede del Museo Archeologico “Alvaro Casagrande” è, a nostro parere, un danno grave fatto all’immagine del Paese, se si considera che il Palazzo si trova nel cuore del centro storico.



Non è nostra intenzione attribuire responsabilità che oggi, nonostante abbiamo cercato di capire lo stato delle cose, non ci è stato possibile comprendere, il tempo ci dirà la verità e faremo opportuna chiarezza. Tanto meno vogliamo alimentare futili polemiche o accusare nessuno.

Desideriamo solo esercitare le prerogative di consiglieri comunali di minoranza in modo responsabile, evidenziando le cose che, secondo noi, sono state fatte in modo sbagliato. Quello che possiamo affermare con certezza è che se fossimo stati noi chiamati a governare il Comune, avremmo fatto di tutto per impedire che un oggetto di indubbio valore storico e monumentale, venisse irrimediabilmente danneggiato.

Per meglio fare comprendere ai cittadini quello che è successo, riportiamo una nota di Giuliano Sebastianelli, artigiano falegname, che nel tempo libero, insegna restauro ai ragazzi delle scuole, candidato alle elezioni amministrative del 25 maggio 2014 con la “Lista Civica Paese Verde”, uno dei personaggi più qualificati e competenti in materia di conservazione e restauro di opere in legno, di cui purtroppo nessuno ha sentito la necessità di ascoltare un suo parere preventivo.

Il portone in oggetto probabilmente risale alla prima metà dell’Ottocento. Anche se la struttura non è di tipologia artistica, con intagli o bugnature, è pur sempre un pezzo che è servito come ingresso principale di un palazzo signorile del 1575, di una famiglia nobile come i Della Rovere, e come tale aveva la sua importanza e imponenza. Ovviamente, vista la datazione, sarà stato commissionato da altre famiglie che successivamente avranno usato questo palazzo“.

E’ composto da una parte bassa apribile divisa in quattro ante, due piccole ai lati e due più grandi centrali. La parte superiore, ad integrare con l’arco a tutto sesto del portale in pietra, troviamo una lunetta suddivisa in due parti, entrambi apribili. Questo portone necessitava di un restauro conservativo non complicato tecnicamente, ma richiedeva un importante intervento di ripulitura per asportare i diversi strati di vecchie vernici e reintegrare i pezzi di legno mancanti“.

E’ un lavoro che richiede molto tempo che personalmente potrei stimare in circa duecento ore. Diverse parti della fodera erano fessurate, e se in passato si era preferito stuccare questa lacune, per eseguire un lavoro a regola d’arte, bastava togliere il vecchio stucco e al suo posto incollare delle fiecche di legno vecchio della stessa essenza. Invece quale metodo si è preferito adottare?

Si è smontata, e per smontarla sarà stata distrutta, tutta la fodera esterna. Si è ricostruita completamente, usando legno nuovo, e per dare un aspetto vecchio e usurato, è stato passato con spazzola in nylon. Le modanature delle ante sono state sostituite e inchiodate con finti chiodi antichi stampati che si usano solo per mobili in stili arte povera di scarsissimo valore“.

Scommetterei pure che sotto queste modanature, per fissare la fodera, sono state usate viti con taglio a croce del tipo Pozzy. Poi non parliamo della finitura che, oltre la mordenzatura di un colore inguardabile, ha un grado di lucentezza eccessiva, necessitava di una verniciatura effetto cera o al limite un colore grigio con vernici a formule antiche per ricreare un effetto reale e non effetto plastica“.

Si è distrutto il portone più importante di Castelleone di Suasa, causando un danno irreparabile“.
                                                     

da Gruppo Consiliare “Lista Civica Paese Verde”

Redazione Valmisa
Pubblicato Mercoledì 16 luglio, 2014 
alle ore 9:58
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