Corinaldo vince ancora la Giostra Cavalleresca a Sulmona
Corinaldo si concede il bis, confermandosi ancora una volta in fatto di abilità e virtuosismi tecnici nei giochi storici. Il borgo corinaldese ha infatti trionfato per la seconda edizione consecutiva nelle competizioni storiche della Giostra Cavalleresca, manifestazione organizzata con il contributo dell’Associazione “I Borghi più Belli d’Italia” e che si tiene ogni estate a Sulmona, in Abruzzo.
Dopo il successo del 2013, Corinaldo, ha vinto anche l’edizione 2014. Alla trasferta in terra di Abruzzo domenica 3 agosto hanno partecipato rappresentanti dell’amministrazione Comunale (tra cui il sindaco Matteo Principi e l’assessore Giorgia Fabri), esponenti di alcune associazioni locali e, soprattutto, una delegazione a rappresentare sia il gruppo storico “Combusta Revixi” sia l'”Araba Fenice“, veri protagonisti del successo corindaese.
Una vittoria nella vittoria è stata senza dubbio la presentazione del Palio. Al di là dell’appagante trionfo alla Giostra, ottenuto da un cavaliere (ad ogni Comune in gara vengono associati sia un cavallo che un cavaliere), il cui obiettivo consisteva nell’inanellare il maggior numero possibile di anelli sul dorso di un cavallo in corsa, è importante sottolineare la bravura e l’abilità dell’artefice del Palio 2014: Davide Rotatori, nativo di Corinaldo e studente alla libera Accademia di Belle Arti di Rimini.
È infatti consuetudine che il Borgo vincitore realizzi per l’edizione successiva il Palio. Dopo il successo del 2013, quest’onore è spettato a Corinaldo che ha incaricato il giovane artista Davide Rotatori di eseguire l’opera. Come sia riuscito a realizzare un Palio così singolare e affascinante lo riferisce lui stesso.
“Lo stendardo – chiarisce Rotatori – tenta di ricercare l’essenza di una comunità che, fin dai tempi passati, rende Corinaldo protagonista del territorio“.
Inoltre, prosegue Davide, l’accesso ad una visione metaforica dell’opera è necessaria per comprendere al meglio la componente intangibile che lo stesso Palio sprigiona.
“Gli elementi decorativi del dipinto – continua Rotatori – non si presentano come aspetto denotativo unico ma, al contrario, offrono molteplici soluzioni interpretative. Il processo compositivo è semplice: la sfera rappresenta la forma più naturale e vitale. Ad essa viene attribuita una valenza spirituale che ne fa metafora dello spazio trascendente a quello fisico. Tale forma, come il cerchio, denota dunque determinate caratteristiche che la associano all’idea di insieme e, quindi, di totalità“.
dal Comune di Corinaldo
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