Storia

 
Vista Corinaldo

L’antica Corinaldo, riportano i cronisti del Seicento, era una città sorta per scopi militari, un paese circondato da imponenti mura difensive, le più lunghe delle Marche, circa un 912 metri di perimetro, su cui si aprono imponenti porte ornate di merli a coda di rondine. La nascita della città di Corinaldo si legge tra le righe delle tante leggende scritte dai cronisti del tempo.
Probabilmente la città e’ sorta agli inizi del secondo millennio, nel periodo dell’incastellamento , che vide protagonisti tutti i paesi situati tra
i fiumi Cesano e Misa, tra la Marca di Ancona e lo Stato di Urbino. Corinaldo in particolare divenne ambìto punto strategico conteso dalle fazioni guelfe e ghibelline in lotta per il potere, durante la crisi del sistema feudale e l’insorgere delle signorie. Nel Medioevo la città fu Guelfa fino ai primi del ‘300, subendo la tirannia di un suo nobile concittadino di parte ghibellina. Nel 1366 a Roma, alcuni corinaldesi andarono dal Papa per chiedere un aiuto a ritornare nella propria patria, per riedificarla dopo la distruzione. Le nuova Corinaldo rinas l’11 ottobre 1367, quando il papa Urbano V l’autorizzazione. Nel Rinascimento, intorno al 1400, i corinaldesi ampliarono la cinta muraria originale a scopi difensivi e la completarono con tutti gli elementi fortificativi dell’epoca, su progetto dell’ architetto militare Francesco di Giorgio Martini. Quando poi si stabilì nella città Antonello Accattabriga fu edificato il Cassero sul culmine del colle.
Tornata la cittadina sotto la Santa Sede, dopo aver dimostrato la propria forza e capacità militari, venne al rango di Città da Papa Leone X, dignità confermatale da Pio VI il 20 giugno del 1786. Tra il 1600 – 1800 Corinaldo, originaria città murata e militare – dotata quindi di uno stile severo – comincia ad essere curata dal punto di vista architettonico ed artistico, per volontà delle famiglie nobili, che
erigono le proprie dimore. Si genera un diffuso benessere nell’intera Città e migliorano le condizioni economiche, politiche e culturali.
Venne ampliato il centro storico con molti palazzi gentilizi e monumentali edifici civili e religiosi. La chiesa del Suffragio, fu eretta per volontà del capitano Agostino Orlandi, sorta probabilmente su un bastione del vecchio cassero; la chiesa dell’Addolorata, la chiesa settecentesca di Sant’Anna, patrona della Città, e il santuario diocesano di Santa Maria Goretti , la chiesa di S. Francesco, poco fuori le mura, riedificata sulle spoglie della primitiva costruzione risalente del 1200.
In tutti questi monumneti architettonici sono conservate ed esposte mirabili opere d’arte, la cui massima produzione avvenne tra il Seicento ed il Settecento.