Valmisa
Versione ottimizzata per la stampa

Presentato il II volume di “Testimoni di pietra” a Corinaldo

presentazione libro "Testimoni di Pietra"Sabato 12 aprile la storia di Corinaldo si è ulteriormente arricchita, grazie ad un meticoloso lavoro portato a conclusione dalla prof.ssa Paola Ciceroni Polverari.



La quale, supportata anche dal prof. Dario Cingolani, storico della scrittura, e da Fabio Mariano, ordinario di restauro dell’Università Politecnica delle Marche, ha presentato ad una folta e interessata platea la sua ultima fatica in senso letterario.

Testimoni di Pietra” (2° tomo) il titolo del volume fresco di stampa, che va a costituire un’ideale prosecuzione dell’opera edita nel 2005, sempre volta allo studio delle epigrafi corinaldesi. Un risultato davvero notevole considerato che, come ha sostenuto la stessa autrice, “le pietre recano in sé più messaggi e annotazioni di quanto ci si possa mai immaginare”.

Procedendo con ordine, è stato il prof. Mariano ad esordire. Alla presenza di una rappresentanza della giunta cittadina (tra gli altri, hanno partecipato il sindaco Matteo Principi, l’assessore alla Cultura Giorgia Fabri e il dirigente dell’Ufficio Cultura Paolo Pirani, che ha pure moderato l’incontro), Mariano ha sottolineato principalmente due aspetti: la bravura dell’autrice e l’importanza delle epigrafi stesse per la storia di Corinaldo.

La prof.ssa Polverari – ha commentato – possiede una lucida capacità di critica e analisi. Una peculiarità che ha permesso di venire a conoscenza non soltanto della storia locale attraverso i muri dove sono dislocate le pietre, ma di estenderla pure a strade e palazzi attigui“.

Quindi, è intervenuto il prof. Cingolani, che ha rimarcato i tratti salienti di “Testimoni di Pietra”. “Si tratta – ha affermato in merito – di una ricerca rigorosa, mai banale e anzi raffinata, che guida il lettore nei vicoli del passato per arrivare a coinvolgerlo, come obiettivo primario, nella passione per i reperti locali“.

Tre i punti sui quali, successivamente, Cingolani si è soffermato. “Epigrafia generale, storia degli studi epigrafici nelle Marche, aspetti che contraddistinguono il lavoro della prof.ssa Polverari”. L’interesse per l’epigrafia, ha proseguito il prof. Cingolani, affiora già al 14esimo secolo, e lo si può asserire grazie ad esempi provenienti da personaggi quali Cola di Rienzo, Ciriaco di Pizzicoli di Ancona (“autentico pioniere nell’epigrafia”) e, verso il 17esimo secolo, con Scipione Maffei.

Sulla scia del quale – ha aggiunto Cingolanisi pongono Ludovico Antonio Muratori e Theodor Mommsen, veri e propri cultori delle epigrafi“. L’excursus di Cingolani riguardo all’epigrafia locale è giunta puntuale e dettagliata fino ai giorni nostri, adducendo sempre notevoli esempi di quanti, nei secoli, si sono distinti per passione o per lavoro nello studio delle pietre. In particolare, è stato ricordato il dolore che determinate pietre o lapidi inerenti alle due Guerre Mondiali hanno sprigionato nel momento in cui sono state analizzate.

Un applauso sentito ha costituito un perfetto passaggio di testimone dalla esposizione di Cingolani alla relazione conclusiva di Paola Ciceroni Polverari.
In primis – ha tenuto subito a precisare – voglio ringraziare la disponibilità di tutte quelle persone che hanno concorso, se così si può dire, a concretizzare questo mio lavoro. Sono stata favorevolmente sorpresa, a questo proposito, dal fatto che molti miei concittadini mi hanno avvertita della presenza di alcune pietre: a loro rivolgo un ringraziamenti di cuore“.

Quindi l’autrice, grazie anche all’ausilio di videoproiezioni, ha ripercorso il lavoro di ricerca storica condotto, nella sua completezza. Iniziando con l’esaminare alcune pietre rinvenute a Corinaldo dal secolo XVIII (periodo in cui era giunto lo studio del primo volume) fino ai giorni nostri. Di seguito alcune pietre prese in considerazione e illustrate nei dettagli agli intervenuti.

L’epigrafe ‘Cineribus orta Combusta Revixi’, voluta dall’allora sindaco di Corinaldo Pompeo Perozzi, le lapidi e il Sacrario dedicati ai caduti in guerra, il cippo alla memoria di don Mazzoleni e la lapide a Domenico Giorgini (che rappresenta la copertina del volume stesso); e, ancora, le lapidi che aprono il nuovo secolo dedicate a Domenico Grandi, a Giovanni Brunori, al tenente Maiolatesi a Guido degli Sforza, a Cesare Rossi, al tenente Casati. E tante, tantissime altre a riportare ancora di più un ulteriore tassello di storia della nostra Corinaldo“. L’applauso conclusivo del pubblico, nei confronti di chi ha saputo realizzare un lavoro così certosino, minuzioso e coinvolgente, si è rivelato sincero.

da Comune di Corinaldo

Redazione Valmisa
Pubblicato Venerdì 18 aprile, 2014 
alle ore 16:09
Come ti senti dopo aver letto questo articolo?
Arrabbiato
In disaccordo
Indifferente
Felice
D'accordo
Commenti
Ancora nessun commento. Diventa il primo!
ATTENZIONE!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Valmisa.com e autenticarsi con Nome utente e Password

Già registrato?
... oppure Registrati!