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Corinaldo: parte dai “Sepolcri” un percorso di riscoperta delle tradizioni locali

A Corinaldo allestito il 'Sepolcro' alla Chiesa di S. FrancescoGrazie al lavoro degli ospiti della casa di riposo Santa Maria Goretti di Corinaldo alcune antiche tradizioni pasquali rivivono. E’ infatti possibile ammirare, presso la Chiesa di S. Francesco a Corinaldo, l’altare dove è custodita l’Eucarestia abbellito con alcune piante bianche, seminate il giorno delle Ceneri proprio presso la casa di riposo corinaldese.



Il Venerdì Santo alcuni ospiti della casa di riposo insieme agli operatori e ad alcuni ragazzi della comunità Agorà hanno fatto visita alla Chiesa di San Francesco dove è stato allestito l’altare che custodisce l’Eucarestia con le loro piantine.

Il parroco don Giuseppe Bartera e la presidente della fondazione Santa Maria Goretti Serena Melchiorre si sono complimentati per il lavoro fatto.

Nelle scorse settimane sono state raccolte alcune testimonianze, come quella di Federico che racconta: “I sepolcri si fanno quando è morto il Signore, sono belle cocce di fiori lunghi; io andavo a vederle a San Francesco con mia madre, erano fatte con la veccia e fatte crescere al buio. Quella volta era pieno di bambini che con le mamme andavano in Chiesa a vedere queste piante bianche…”

Federico è un ospite della casa di riposo, come Maria, Gilda, Ubaldo, Franchina, Aurelia e tanti altri che, come molti nostri anziani, si ricordano di questa tradizione del tempo di Pasqua, oggi quasi completamente scomparsa.

Aggiunge Ubaldo: “I Sepolcri si facevano per il Giovedì Santo quando venivano esposti e si andava a visitarli. Si mettevano nelle cocce i semi di veccia, di orzo e grano e si facevano crescere al buio così uscivano delle piante color bianco candido. Ogni famiglia faceva due o tre piante e li portava in Chiesa. Il Venerdì Santo si metteva il Crocifisso in mezzo a queste piante ed era molto bello perché era tutto illuminato, dopo una settimana circa le piante tornavano verdi.”

Anche Franchina conosce questa tradizione, però a differenza di altri teneva in casa queste piante: “I sepolcri sono piante che crescono al buio e si usano per abbellire gli altari a Pasqua. Si usano semi di cicerchia e di ceci. Io li ho fatti per qualche anno, mettevo le piante in cantina e quando erano pronte le tenevo in casa”.

Coltivare grano, veccia, ceci, favino, cicerchia, al buio, durante la Quaresima, per poi riportarle alla luce il giorno del Giovedì Santo era qualcosa che esprimeva un profondo sentimento religioso, una pratica che racchiudeva evidenti significati simbolici. Era inoltre una importante occasione di socializzazione perché i contadini facevano tanti chilometri a piedi e si incontravano per ammirare queste piante che adornavano l’altare dove era custodita l’Eucarestia, detto impropriamente Sepolcro.

Oltre agli ospiti della Casa di Riposo, che hanno fatto un lavoro encomiabile, l’iniziativa è stata possibile grazie alla disponibilità di operatori e dirigenti della stessa casa di riposo, come pure dell’amministrazione comunale, del parroco e dei ragazzi della comunità educativa Agorà di Corinaldo, che hanno dato una mano anch’essi.

Da parte degli organizzatori c’è la volontà di fare di questa esperienza il primo passo di un articolato percorso di riscoperta delle tradizioni locali, per farne un patrimonio dal quale le giovani generazioni possono attingere, soprattutto in tempi difficili come quello che stiamo attraversando: capire la bellezza delle cose semplici, sicuramente un bello spunto di riflessione per tutti.

dal Comune di Corinaldo
e dalla
Casa di Riposo Santa Maria Goretti

Redazione Valmisa
Pubblicato Domenica 20 aprile, 2014 
alle ore 20:51
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