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Passeggiata in centro, mostre e musei: come trascorrere la Pasqua a Corinaldo

Casa di Scuretto a CorinaldoMolte sono le famiglie che festeggiano a casa la Santa Pasqua, con i parenti che, approfittando di questa ricorrenza, ritornano al paese natale. Altre si recano al ristorante insieme agli amici e dopo il pranzo, tempo permettendo, si concedono una bella passeggiata per il centro storico.



Si può iniziare partendo dalla Porta di Sopra o di San Giovanni. Questa fa parte della originaria cinta muraria trecentesca ed è costituita da una solida torre rettangolare. Dalla sua terrazza di difesa si scopre un panorama, non ampio ma ameno, sul sottostante Fosso della Valle, con a sinistra il Santuario della Madonna dell’Incancellata, recentemente restaurato dopo il terremoto del ’97, che continua ad offrire ai devoti visitatori la grazia dell’affresco cinquecentesco della Madonna del Latte, racchiuso in una cappella riccamente decorata, ricordo della potente Confraternita del Gonfalone, che ne è anche proprietaria. Si può fare il giro delle mura, le quali hanno un perimetro di 912 metri ed un’altezza che va da un massimo di 18 metri ad un minimo di 5 e abbracciano tutto il centro storico, rendendo Corinaldo un raro esempio di città fortificata.

Le sue porte, i baluardi, le torri di difesa, i merli a coda di rondine detti “ghibellini”, i piombatoi, le saettiere, le feritoie, i camminamenti di ronda tornano a parlarci dei gloriosi passati assedi. Epoche di lotte e di scontri per il potere, secoli sospesi tra epica e tragedia, che hanno contribuito a forgiare una tradizione. Mura possenti, sinonimo di una eccellente forma di difesa, ma anche di un anelito di libertà, sempre orgogliosamente rivendicata nel corso del tempo dal popolo corinaldese. E per questo ancora oggi curate e conservate, con affettuosa e puntuale attenzione. Tant’è che il Touring Club Italiano le ha definite “le meglio conservate delle Marche”; ed è anche per queste meravigliose mura che il Tci ha riconfermato alla cittadina gorettiana la Bandiera Arancione. Nel centro storico si può visitare presso la Chiesa dell’Addolorata la Reliquia di Santa Maria Goretti; per chi vuole percorrere un chilometro circa, in contrada Pregiagna, c’è la casa natale della Santa.

Nella settimana che precede la Pasqua le tradizionali celebrazioni religiose con la processione del Cristo morto, recentemente fatto restaurare dalla Box Marche e da altri benefattori, presso l’Università di Firenze. Si possono visitare le mostre “Fotografando” presso l’atrio del Palazzo municipale e “Belladonna”, undici opere esposte presso la Sala Consiliare A. Ciani, un omaggio dell’artista Gianni Giacomelli di Corinaldo e la raccolta Bojani – ceramiche d’arte contemporanea – esposte presso il Palazzo Brunori in Corinaldo – a cura di Giuliano De Minicis – testi di Alberto Mingotti, Claudio Paolinelli e Daniele Ranieri. Aperti i musei corinaldesi: Civica Raccolta d’Arte Claudio Ridolfi, Sala del costume e delle tradizioni popolari, Antiquarium di Santa Maria in Portuno e dell’Antico Molino Patregnani – Raccolta di testimonianza di vita contadina.  Merita una visita la Mostra personale di Daniel Salvador Patti, che verrà inaugurata venerdì 10 aprile alle ore 18.45 con aperture il venerdì, sabato e domenica dalle 17 alle 20.

da Ilario Taus

Redazione Valmisa
Pubblicato Giovedì 2 aprile, 2015 
alle ore 12:29
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