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Ad Arcevia la “Casa del Mais”

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Valorizzare il territorio attraverso la tradizione enogastronomica. É proprio questa la recente tendenza che oltre a stimolare un turismo in costante crescita, ha avuto il pregio di recuperare produzioni agricole che rischiavano di scomparire.
Seguendo questa linea il sindaco di Arcevia, Silvio Purgatori e il presidente della Pro Loco, Alfiero Verdini hanno condiviso l’idea di recuperare la polenta, piatto povero legato storicamente alla nostra regione, si ricorda a questo proposito il detto popolare marchigiano magna polenta.

Non si tratta però di una polenta qualunque, ma di un prodotto che nasce da un granturco speciale, il mais tradizionale ad 8 file, per il quale il Comune sta avviando con successo un progetto per ottenere la qualifica DOP.
Alla base di questa iniziativa l’intenzione di rendere Arcevia "Casa del Mais", localizzando produzione, lavorazione e commercializzazione all’interno dell’esteso territorio comunale. Un modo per evitare lo spopolamento delle zone agricole creando un mercato di nicchia che oggi più che mai ha buone possibilità di riuscita: il ritorno al mangiare "sano", "genuino, la voglia e la curiosità di riscoprire antichi sapori non più per sfamarsi, ma per il gusto di farlo non possono che essere dei buoni presupposti per il successo di questo progetto. L’intenzione è quella di attivare tutta una filiera che si fondi su una coltivazione biologica, una raccolta prevalentemente a mano e una macinazione a pietra in quello che è lo storico mulino ad acqua della famiglia Spoletini, uno degli ultimi ancora perfettamente funzionante.
Il progetto vede coinvolte numerose associazioni fra le quali "Gli amici di Piticchio" che hanno dedicato la prima serata della Festa d’Autunno, proprio alla polenta cucinata con la pregiata farina del Mais ad 8 file.
Si è trattato della prima uscita "ufficiale" del prodotto, che può vantare un’ampia rosa di soggetti promotori, e soprattutto sostenitori: l’Amministrazione Comunale di Arcevia, l’Associazione Pro Loco, la Facoltà d’Agraria dell’Università Politecnica delle Marche, la Provincia d’Ancona e la Comunità Montana dell’Esino Frasassi.
di Gloria Gasparrini

Redazione Valmisa
Pubblicato Lunedì 21 novembre, 2005 
alle ore 17:11
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