Arcevia: Musei

Museo Archeologico Statale
60011 Arcevia (AN) – 64, CORSO MAZZINI
tel: 0731 9622
Ingresso gratuito

Chiostro San FrancescoIl Museo Archeologico di Arcevia ha origini “recenti”; è stato istituito nel 1996, per volontà della Sopr. Archeologica delle Marche e dell’Amministrazione Comunale, ed ha sede nei locali attigui al Chiostro di San Francesco. Si tratta di un “museo comprensorio” che raccoglie una vasta documentazione sui diversi siti archeologici del territorio arceviese legati a varie epoche culturali, dalla preistoria, paleolitico-età del bronzo, fino alle soglie dell’Eta’ romana.

Manufatti in selceDel Paleolitico è importante documento della storia umana e dei suoi primi insediamenti nel territorio arceviese il sito di Ponte di Pietra, dove sono stati ritrovati manufatti in selce risalenti di circa 20.000 anni fa.

 

 

Altri interessanti rinvenimenti sono presenti nel sito di cava Giacometti, con una particolare sequenza stratigrafica dal Neolitico finale alla media età del Bronzo. La cava è stata riscoperta negli anni Sessanta dall’lstituto di Paletnologia dell’Università di Roma in collaborazione con l’allora Soprintendenza alle Antichità delle Marche. Gli scavi non hanno portato alla luce le originarie strutture abitative.

Sito di ConelleImportanti sono le testimonianze del periodo Eneolitico, in particolare il fossato difensivo di Conelle e il suo insediamento abitativo. Nel sito di Conelle è stata ritrovata una interessante suppellettile legata al mondo agricolo e all’attività pastorizia: numerose macine, frammenti di zappe in corno di cervo e falcette , punte di freccia e numerose asce-martello in pietra levigata, che testimoniano un’intensa attività di lavorazione del legno.

Sito di Monte Croce GuardiaMolto ben documemtata è l’Età del Bronzo e il periodo Protovillanoviano (ultima Età del Bronzo), al quale risale l’abitato di Monte CroceGuardia, che si estendeva su una vasta area del monte che sovrasta Arcevia. Di questo insediamento sono state trovate solo alcune capanne ricavate nella roccia dalla struttura costituita da un alzato ligneo.

Sito di Montefortino

Una importante testimonianza del processo di ellenizzazione ed italicizzazione dei Galli Senoni è rappresentata dalla necropoli gallica del IV-III sec. a.C. scoperta in seguito a degli scavi tra il 1894 e il 1899 a Montefortino di Arcevia, accanto al quale sono stati recuperati numerosi corredi. Per la particolare tipologia del corredo si usa l’espressione “tipo Montefortino di Arcevia” per indicare un tipo di materiale archeologico. La necropoli di Montefortino è caratterizzata da una cinquantina di tombe inumate con ricchi corredi funerari e per la maggiorparte si tartta di sepolture di guerrieri. I corredi di queste tombe sonoper lo più composti da oggetti in oro e argento, da armi in ferro ed in bronzo, da oggetti relativi alla cura del corpo e all’attività atletica. Una parte dei corredi della tomba 33 sono conservati al Metropolitan Museum di New York, mentre alcune suppellettili sono esposti al Museo Archeologico Nazionale delle Marche.

Di recente il museo è stato ampliato con l’allestimento di alcune sale e di un’aula didattica, dove sono state allestite due raccolte di arte contemporanea dedicate allo scultore Edgardo Mannucci e al pittore Bruno d’Arcevia.

 

Marianna Marano