Arcevia:Storia

L’origine di Arcevia risale all’epoca delle invasioni dei Galli Senoni, fautori delle origini di Senigallia. Il suo nome di origine è Rocca Contrada. In seguito sotto il re dei Franchi Pipino il paese si trasformò in una vera e propria città fortificata.
Successivamente, sotto Carlo Magno, divenne possedimento dello Stato Pontificio.
L’aspetto urbano innovativo e la posizione “strategica” all’interno della regione fece sì che Arcevia divenisse in epoca medievale uno snodo culturale ed economico importante, chiave di incontro fra le Marche, l’Umbria e il Ducato di Urbino. Il notevole ampliamento di Arcevia avvenne in modo particolare nel XIII secolo, epoca in cui già si contavano circa 40 castelli e dimore gentilizie legate ai nomi dei più illustri personaggi del tempo. Annessi al territorio di Arcevia erano inoltre numerosi villaggi e frazioni legati economicamente e politicamente allo status giuridico del Comune, già “autonomo” nel pieno ‘200.
Arcevia nel suo illustre passato storico potè vantare anche una abilità guerresca che le permise di estendere il suo potere e di divenire arbitro nelle contese politiche e militari dei comuni e dei principati vicini. Il ruolo militare di notevole importanza fece di Arcevia una inespugnabile Comune, immune perfino ai tentativi di attacco dei più temibili condottieri, quali i Malatesta, il Piccinino, Pietro Navarro e Agnolo della Pergola. Simbolo della sua potenza è proprio lo stemma rosso che oggi caratterizza il Comune di Arcevia.

Roccacontrada

Nel 1816 Papa Pio VII confermò a “Roccacontrada” il titolo di “Città“, che le era stato già conferito nel 1266 con una bolla dal Papa Clemente IV, e fu ribattezzata col nome di Arcevia.
Arcevia svolse un ruolo importante anche nel campo delle arti e della cultura in generale. Fu patria natia per molti personaggi illustri: il pittore Ercole Ramazzani, l’architetto Andrea Vici, il fisico Giuseppe Gianfranceschi, il filosofo Fernando Palazzi e il letterato Giovanni Procioni. Ognuno di questi personaggi ha lasciato importanti testimonianze culturali in Arcevia, e le opere d’arte in particolare sono conservate nel museo, accanto alle splendide opere di Luca Signorelli e Giovanni della Robbia.
A testimoniare il fervore artistico e culturale che ebbe Arcevia nel passato sono le tre accademie letterarie, nelle quali si distinsero importanti grammatici, retori ed umanisti. Grandi favori ebbero tra le sue mura celebri artisti del
Nella storia recente Arcevia si distinse anche nel periodo della Resistenza, durante il quale fu centro di cruente lotte, conclusesi con 70 vittime cadute sul monte S. Angelo il maggio 1944. a questo evento storico è dedicato il “Museo della Resistenza“.

Marianna Marano