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Ostra Vetere: “legittimo ricordo Morpurgo, ma ci sono vittime di serie A e B?”

Il consigliere comunale Codias: "Perché la targa per i caduti di Nassiriya è nascosta e abbandonata all'oblio?"

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Targa ricordo caduti Nassiriya ad Ostra Vetere

Venerdì 20 gennaio alle ore 11.00 in via Mazzini ad Ostra Vetere, si è svolta la cerimonia di scoprimento della Pietra d’inciampo in memoria di Gaddo Morpurgo, vittima fra le tante della follia nazi-fascista.

Lodevole iniziativa non solo di memoria e di compianto quanto di riflessione e approfondimento sulla tragedia dello sterminio degli Ebrei perché rimanga indelebile nella memoria umana il ricordo di tale indicibile tragedia nel rispetto più totale e assoluto di ogni vita umana.

Per contro però, quella pari dignità umana e quell’uguaglianza tanto decantate nelle sue innumerevoli forme, spesso vengono dimenticate quando interessi di partito prendono il sopravvento. E’ il caso della targa a ricordo dei Caduti di Nassiriya lungo via Matteotti a Ostra Vetere. La targa in questione dovrebbe ricordare a tutti il più grave attacco alle truppe italiane dalla fine della Seconda Guerra mondiale ad oggi che costò la vita a 19 nostri connazionali barbaramente uccisi a Nassiriya il 12 novembre 2003. La stessa appare quasi completamente nascosta dalle foglie delle piante che senza la minima manutenzione da parte del volere amministrativo locale crescono rigogliose coprendone le scritte quasi come a voler lasciare nell’oblio quei nomi, quei fatti, quella vicenda umana.

A questo punto mi chiedo se davvero esistono ancora oggi vittime di serie A che la politica, le logiche di partito e le compiacenti Amministrazioni comunali vogliono a ragione ricordare e vittime di serie B, come i Caduti di Nassiriya o ancora i martiri delle foibe dei quali nessuno parla mai, nessuno se ne cura.

Non sono forse tutte vittime della follia umana? Basterebbe poco. Basterebbe un po’ di buon senso amministrativo e apertura mentale perché queste insegne, queste memorie, continuino ad essere per tutti noi un vivo ricordo; evidentemente però non è nell’interesse di tutti.

 

Da Giuseppina Codias

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