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I Ciclopi, “contrabbandieri” per due giorni nel Giro dei Tre Passi tra Italia, Svizzera ed Austria

Escursione avventurosa sulle Alpi per il gruppo amatoriale di bikers di Ostra Vetere e Corinaldo

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Il gruppo amatoriale MTB I Ciclopi sulle Alpi tra Italia, Svizzera e Austria

I Ciclopi, gruppo amatoriale di bikers dell’entroterra senigalliese, ha scelto quest’anno per la tradizionale gita in MTB, il “Giro dei tre confini” ovvero uno tra i più emozionanti percorsi d’Europa.

Sono molti infatti gli aspetti che ne fanno un tracciato così ambito: l’attraversamento di tre confini nazionali (Italia, Svizzera, Austria), lo scenario strabiliante della gola d’Uina, gli incredibili panorami d’alta quota, il Lago di Resia con il suo campanile sommerso ed i resti di una incredibile linea anticarro sul confine italo-austriaco.

Quest’anno ben quindici bikers hanno preso parte all’avventura iniziata da San Valentino alla Muta (Val Venosta). Subito impegnativa la lunga salita che li ha condotti in un’ampia valle solcata da una piccola cascata le cui acque grondano dal rifugio Sesvenna (a 2256 m), base scelta per una meritata merenda alpina. Poco sopra, si affronta il primo importante valico su una forestale ripidissima che impone anche tratti a piedi fino ad attraversare il confine con la Svizzera.

Oltrepassata questa prima “frontiera” si raggiunge il pezzo clou di questo percorso: lo scenario fiabesco improvvisamente si interrompe, e lascia il posto ad una discesa dai tratti infernali. La Val d’Uina: una gola di roccia che si stringe come le dita di una gigantesca mano lasciando solo un pertugio che porta ad una galleria scavata pezzo per pezzo nel granito. Sembra che un simile capolavoro di ingegneria viaria sarebbe opera dei contrabbandieri. Il tunnel si staglia sul fianco della montagna come una lunga viscera e si affaccia a strapiombo sulla forra in cui scorre l’Uina, tumultuoso affluente del poco lontano fiume Inn. Vita dura per i vertiginosi (e non solo): in questo tratto è seriamente vietato indugiare!

Al termine della discesa infernale, il pernottamento è previsto a Scuol, in Engadina, tanto meravigliosa quanto costosa valle svizzera. Il giorno successivo, dopo qualche rilassante chilometro lungo la ciclabile dell’Inn, ecco inesorabile la salita che li conduce a Planmort (Pian dei Morti), frontiera austriaca, dove sono situati i residui di una linea anticarro italiana (risalente agli anni del primo dopoguerra) e dove li attende un impagabile scorcio sul Lago di Resia affiancato dalla sua ciclabile che, dopo la discesa, li riporta al punto di partenza, lasciando sulla destra, il bizzarro campanile sommerso.

I Ciclopi, a conferma della sana amicizia che li lega alla grande passione per le “ruote grasse”, non cesseranno certamente di girovagare per le montagne e vi danno appuntamento al prossimo anno per un’altra emozionante avventura.

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