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Castelleone di Suasa e la Festa della Donna: “una giornata per riflettere”

"C'è ancora molto da fare dal punto di vista dei diritti": prevista più avanti la presentazione di un libro

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L’8 marzo celebriamo la Giornata Internazionale della Donna, una giornata che deve continuare a ricordarci le conquiste sociali politiche ed economiche delle donne, ma ancora di più le discriminazioni e le violenze di cui sono spesso vittime ancora oggi.


In Italia si tenne per la prima volta nel 1922, per iniziativa del Partito comunista d’Italia, il 12 marzo, prima domenica successiva all’8 marzo; negli anni successivi l’UDI, Unione Donne in Italia, prese l’iniziativa di celebrarla l’8 marzo 1945, la prima giornata della donna nelle zone dell’Italia libera e, con la fine della guerra, l’8 marzo 1946 fu celebrato in tutta l’Italia e vide la prima comparsa del suo simbolo, la mimosa, che fiorisce proprio nei primi giorni di marzo.

Nel 1977 questa divenne la data ufficiale di molte nazioni per la celebrazione della “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale” (“United Nations Day for Women’s Rights and International Peace”), istituita su proposta del l’Assemblea generale delle Nazioni Unite

Sicuramente negli ultimi decenni abbiamo visto tanti progressi nella tutela dei diritti della donna, ma rimane ancora molto da fare per arrivare ad una effettiva e concreta “parità di genere”; ancora oggi ci troviamo di fronte spesso a discriminazioni verso la donna in ambito, sociale, lavorativo ed economico, e i servizi a supporto del ruolo fondamentale che la donna riveste nell’ambito della società sono scarsi e insufficienti, manca una rete di sostegno che consenta alle donne una piena realizzazione nell’ambito lavorativo, genitoriale, sociale; la parità tanto sbandierata è ancora lontana.

La discriminazione di genere è un dato spesso nascosto, non fa sensazione, non fa notizia, fa semplicemente parte delle tante storie di donne che non leggeremo mai sui giornali, spesso costrette a scegliere se dedicarsi alla famiglia o alla propria realizzazione lavorativa, e che quando scelgono invece di dedicarsi ad entrambi, o sono costrette a questa scelta per motivi economici, lo fanno con grandi sacrifici, dovendosi muovere ogni giorno tra mille impegni, e non ottenendo in cambio la giusta ed equa gratificazione né di tipo economico né di soddisfazione personale.

Per questo 8 marzo vogliamo fermarci un attimo a riflettere, sul lungo percorso di emancipazione che le donne hanno fatto nei secoli più recenti ma anche sulla attuale situazione delle donne nel mondo lavorativo.

Con questo obiettivo la Pro Suasa, insieme all’Amministrazione Comunale di Castelleone di Suasa, organizza “Racconti al Femminile”, un pomeriggio tra letteratura e danza per approfondire la nascita e lo sviluppo dell’emancipazione femminile; un pomeriggio che si è concretizzato grazie alla collaborazione dell’Unpli Provinciale e del Consorzio Città Romana di Suasa e con il patrocinio della Regione Marche.

L’appuntamento è per sabato 17 marzo con la presentazione del libro di Olimpia Gobbi “Emancipazione delle donne nelle Marche del Sud”; relatrici: l’autrice Olimpia Gobbi, la Consigliera di parità per la Provincia di Ancona Pina Ferraro Fazio, la Presidentessa della Commissione Pari Opportunità della Regione Marche Meri Marziali; interverranno la Presidentessa Provinciale Unpli Loredana Caverni, la Consigliera Comunale Loretta Lorenzetti, la consigliera Pro Suasa Marzia Lorenzetti; la Compagnia Ijshamanka si esibirà in “Di Forza e di Grazia”.

Un’occasione di informazione e di riflessione, un piccolo evento per far sì che l’8 marzo sia davvero una sorta di bilancio, una cadenza in cui approfondire le tematiche della parità e verificare quali progressi si siano realizzati a tutela e a sostegno della donna.

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