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Tragedia a Corinaldo: salgono a dieci gli indagati

Altre due persone nel libro degli inquirenti: si tratta del deejay figlio del gestore e dell'addetto alla sicurezza

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Morti e feriti alla Lanterna Azzurra di Corinaldo: gli interventi di soccorso

Ci sono altri due indagati nell’inchiesta della Procura di Ancona per i drammatici fatti consumatisi a Corinaldo presso la discoteca Lanterna Azzurra costata la vita a sei persone.

Si tratta di M.C, uno dei deejay del locale e figlio di  uno dei soci della Magic srl che gestisce la discoteca (anche lui indagato), e dell’addetto alla sicurezza G.E., di Rimini. L’accusa ipotizzata è concorso in omicidio colposo aggravato, come per gli altri 7 indagati: tre gestori e i 4 proprietari dell’immobile. Indagato anche un minorenne sospettato di avere usato spray al peperoncino.

Dei due nuovi indagati si è appreso in sede di conferimento dell’incarico a due periti: l’ing. Costanzo Di Perna, docente di fisica tecnica ambientale di Univpm, e il ten.col. Marcello Mangione, un ingegnere civile del comando generale dell’Arma dei carabinieri. Saranno supportati dal Racis e dovranno verificare la presenza del principio attivo del peperoncino nel locale.

Oltre allo spray al peperoncino, non si escludono altre piste: una delle ipotesi potrebbe collegare il fumo irrespirabile di cui parlano decine di superstiti al “fumo bianco” degli effetti speciali: ci potrebbe essere stato un malfunzionamento dell’impianto. Un’altra ipotesi è correlata  ad una “nebbia” che potrebbe essere riconducibile ad un’avaria in uno dei frigoriferi della discoteca. Nella giornata del 21 dicembre è previsto  il primo sopralluogo.

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