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Giuseppe Chiucchiù inaugura la sua nuova mostra sul lungomare di Lerici

Da tempo il fotoreporter si è stabilito nelle Marche

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Giuseppe Chiucchiù a Lerici

La lunga strada di sabbia” è l’emblematico titolo che il noto fotoreporter Giuseppe Chiucchiù ha voluto dare alla sua personale Mostra fotografica a Lerici organizzata da Comune, che sarà inaugurata alle ore 18,30 di sabato 17 giugno sul Lungomare Vasallo e i grandi pannelli fotografici resteranno installati fino al 15 ottobre 2023.

Quattordici immagini di Giuseppe Chiucchiù, uno dei reporter fotografici più noti del giornalismo italiano, saranno disposte a intervalli regolari su pannelli di grande formato (dodici pannelli da 2 metri per 1,50, due da 2 metri per 3) sul Lungomare di Lerici e, inserite tra le quattordici immagini esposte nella città ligure, ci sono anche due fotografie scattate a Senigallia.

Le foto accompagneranno emozionando i turisti e gli amanti di Lerici con la varietà e l’originalità di inquadrature e soggetti che in qualche caso sembrano evocare realtà e tempi lontani e che hanno tutti, invece, un denominatore comune: sono stati realizzati nel corso di réportages giornalistici recenti, effettuati in Italia; una “lunga strada di sabbia” italiana, che rivela tratti sconosciuti e in qualche caso inediti del nostro Paese, della sua gente e dei suoi mari.

Con una singolare Mostra en plein air di foto di Giuseppe Chiucchiù, reporter fortemente legato alle Marche e in particolare a Serra de’ Conti e a Montecarotto dove si è da anni stabilito, la città di Lerici ha deciso di rendere un nuovo, virtuale omaggio, a 101 anni dalla nascita, a Pier Paolo Pasolini che nel 1959, in un réportage pubblicato a puntate sulla rivista “Successo”, offrì ai lettori il riflesso di uno straordinario viaggio lungo le coste italiane, presentato col titolo “La lunga strada di sabbia”. Appena un anno prima l’editore Longanesi aveva pubblicato i versi che Pasolini aveva dedicato a Lerici in un suo soggiorno lericino che risaliva alla fine degli anni quaranta. Appunto “La lunga strada di sabbia” è il titolo che Giuseppe Chiucchiù, evocando Pasolini, ha voluto dare a questa Mostra che offre immagini mediterranee, colte lungo i litorali o nei centri dell’immediato retroterra costiero, immagini comunque “marine” anche quando il mare non c’è, perché espressione delle tante civiltà che hanno nel corso della storia popolato gli oltre settemila chilometri di coste italiane.

LA STORIA PROFESSIONALE DI GIUSEPPE CHUCCHIU’

Fotografo professionista iscritto all’Ordine dei Giornalisti delle Marche, Giuseppe Chiucchiù si è formato artisticamente in Germania, diplomandosi a Francoforte sul Meno. Nel 1988 ha iniziato la professione di fotoreporter free lance con l’Agenzia Ansa. Ha collaborato coi gruppi editoriali L’Espresso, Rizzoli, Rusconi e Mondadori fino al 2009. Molti e significativi i suoi lavori professionali. Réportages realizzati nel 1989 in Salvador nella zona di guerra del Fronte Farabundo Martì; nel 1990 in Romania in occasione della rivoluzione che aveva portato alla caduta di Ceausescu; nel 1991 in Germania sul fenomeno dei nazi-skin; nel 1992 in Bosnia Erzegovina sui fronti di guerra di Mostar e Sarajevo e nel corso dello stesso anno negli Usa al al seguito della campagna presidenziale di Bill Clinton. La sua attività è stata caratterizzata anche da singolari ed esclusivi scoop realizzati per i rotocalchi, ad esempio ed in particolar modo il servizio fotografico su Lucio Battisti dopo il suo ritiro dalle scene, che raccolse vasta eco nell’ambiente dei media. Un articolato e denso réportage realizzato nel 1993 sulle comunità di Ebrei ortodossi nello Stato di New York gli è valso il prestigioso premio “Nikon Photo International”. Tra gli anni novanta e i duemila, Chiucchiù ha realizzato ulteriori significativi réportages in Messico (rivolta zapatista del Chiapas), Israele (dopo l’attentato al premier Isaak Rabin),in Cina nelle miniere di carbone della Regione sud-occidentale del paese ed in India e sul raduno del Kumb Mela, con lo straordinario spettacolo dei 60 milioni di Hindu convenuti sulle rive del Gange. Nel 2018 è stato insignito, al “Musinf” di Senigallia, del “Premio Senigallia – Io Fotoreporter”. Nella sua bibliografia due importanti volumi fotografici, “Marche terra sconosciuta” e “Le colline del sogno”.

 

Mario Romagnoli

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