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Corinaldo, successo per ‘Un clown alla corte dello zar’

Lo spettacolo è stato messo in scena dai detenuti della Casa Circondariale Villa Fastiggi di Pesaro

CorinaldoHo provato un’emozione unica, senza pari, che del resto ho avvertito anche nelle persone in uscita, alla conclusione dello spettacolo: la commozione dipinta sui loro volti era realmente palpabile“. Non usa giri di parole il vicesindaco di Corinaldo, Rosanna Porfiri, per commentare la rappresentazione “Un clown alla corte dello zar“, andata in scena la sera di lunedì 25 marzo nel teatro cittadino “C. Goldoni”.





Per quanti se lo sono persi lo spettacolo, a cominciare dal nome, potrebbe costituire un momento artistico assolutamente nella norma. Ma così non è.

Ad esibirsi, infatti, sono intervenuti nove detenuti, tra uomini e donne, della Casa Circondariale Villa Fastiggi di Pesaro. Un pugno di persone (guidate dalla sapiente regia di Vito Minoia e Romina Mascioli e inserite in una delle attività del Laboratorio “La Comunicazione teatrale”, a cura del teatro “Aenigma) chiamate a pagare il loro debito con la giustizia, certo.

Ma, soprattutto, “anime in attesa di riassaporare la libertà, consce del proprio sbaglio e ansiose, al contempo, di dar libero sfogo al proprio sogno” continua il vicesindaco. E proprio il sogno, inteso nella sua accezione più artistica, costituisce il tema portante. “Analizzando il contesto –  specifica Porfiri – una cosa è indiscutibile: questa rappresentazione (che narra le vicende, pittoresche ed avventurose, di Giacomo Cireni, in arte Giacomino (1884-1956), il clown più amato di San Pietroburgo, ndr) sprigiona un intenso desiderio di poter tornare a vivere la vita che sempre si è sognata.

I detenuti–attori, in tal senso, fuoriescono dai confini limitati del palcoscenico e giungono ad abbracciare il pubblico in sala, quanto mai eterogeneo, quasi ad indicare una metafora e una partecipazione di un “pubblico oltre”. Le vicissitudini di Giacomino, quindi, incarnano un bisogno quasi disperato di ricreare relazioni, appartenenza, socialità.

La grazia degli attori – chiosa il vicesindaco – costituisce una fotografia allusiva,  in particolare nella simbolica immagine finale di innocenza perduta, che riesce a far riflettere su difficoltà e gioie della vita. Tutto questo, come ho avuto modo di raccontare al regista Minoia, è stato estremamente toccante“.

E’ un’iniziativa pregevole – prosegue sulla stessa falsariga Paolo Pirani, responsabile comunale dell’Ufficio Cultura – che va ad incastrarsi al meglio nell’ambito della stagione teatrale 2012/13, arricchendola ulteriormente“. Ma non è tutto. “Un clown alla corte dello zar” – aggiunge Pirani – “rappresenta un veicolo sicuramente appropriato ad introdurre degnamente la 51esima edizione della “Giornata Mondiale del Teatro”, che ricorre mercoledì 27 marzo. Nel nostro paese, lo ha ricordato recentemente anche il premio Nobel Dario Fo, il teatro, a causa di molteplici motivazioni connesse con le mode e le tradizioni in uso nei tempi, non sempre ha potuto godere di una vita facile.
Forse è proprio questo il motivo per cui, stoicamente, resiste e si rinnova periodicamente
“.

dal
Comune di Corinaldo


Redazione Valmisa
Pubblicato Venerdì 29 marzo, 2013 
alle ore 2:36
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