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Ultimi giorni di allestimento per la mostra “Ri-leggere Operazione Arcevia”

Visitabile fino al 30 agosto presso il Centro Culturale San Francesco

Mostra "Ri-leggere Operazione Arcevia"

“Operazione Arcevia” rivive nelle sale del Centro Culturale San Francesco, nel pieno centro storico di Arcevia. Fino al 30 agosto sarà visitabile la mostra che racconta il progetto utopico che negli anni ‘70 coinvolse e portò nel territorio arceviese 33 personaggi di spicco del panorama culturale di allora, tra architetti, intellettuali, registi, artisti. L’obiettivo di Italo Bartoletti, imprenditore originario di Arcevia, e di Ico Parisi, architetto tra i più influenti di quel periodo, era la costruzione di una “comunità esistenziale”, nella quale la produzione culturale e l’esistenza quotidiana potessero fondersi, generando nuove forme di relazione, scambio e creatività, in un insediamento permanente in grado di ospitare e far convivere fino a 600 persone, tra contadini, artigiani, commercianti, artisti, in un ambiente di vita e lavoro condiviso.

Presentata alla Biennale di Venezia nel 1976 e successivamente esposta alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma nel 1979, Operazione Arcevia ha rappresentato un’esperienza di sperimentazione artistica, architettonica e sociale unica e irripetibile.

Per capire la reale portata dell’iniziativa che ebbe come fulcro il territorio di Arcevia vale la pena citare gli operatori estetici che furono coinvolti: Michelangelo Antonioni, Arman, Emanuele Astengo, Iginio Balderi, Alberto Burri, Nicola Carrino, Alik Cavaliere, Mario Ceroli, César, Aldo Clementi, Giuliano Collina, Vittorio Consoli, Corneille, Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello, Rod Dudley, Nato Frascà, Tonino Guerra, Milvia Maglione, Teodosio Magnoni, Edgardo Mannucci, Nikos, Francesco Pennisi, Aldo Ricci, Chrissa Romanos, J. M. Sanejouand, Francesco Somaini, Vito Sonzogni, J. R. Soto, Mauro Staccioli, Shu Takahashi, Joe Tilson, Valeriano Trubbiani.

Quel progetto e gli effetti che produsse nel territorio, nella produzione e nel vissuto dei protagonisti, viene oggi raccontato nel percorso espositivo “Ri-leggere Operazione Arcevia. 1972-1976”, curato da Maria Loreta Pagnani di Elp Design, negli spazi di corso Mazzini. Non soltanto un percorso di memoria e celebrazione, quanto piuttosto un contributo di assoluto valore nel dibattito su temi di grande attualità quali lo spopolamento delle aree interne, la tutela e la promozione del paesaggio naturale, l’agricoltura sostenibile, l’architettura e la progettazione urbana, il turismo e la cultura come motori economici che non devastano il territorio.

È così che Operazione Arcevia, lungi dall’essere solo un’operazione utopica e artistica relegata al passato, può essere, oggi come allora, il modo per ripensare un territorio ed uno stile di vita. Benché la “comunità esistenziale” immaginata da Bartoletti e Parisi non si realizzò nella pratica, la «quantità di materiale di ricerca e di studio, di opere d’arte, di documentazione del divenire del progetto, rappresentano essi stessi l’opera», come sottolineato dalla professoressa Marta Magagnini dell’Unicam, Scuola di Architettura di Ascoli Piceno.

“Operazione Arcevia” rimane tutt’oggi un materiale vivo per molti giovani studenti che ne fanno un punto di partenza per visioni urbanistiche più contemporanee ma ispirate a principi simili. «Un progetto di rara bellezza, complessità e visione rispetto ai tempi – ha affermato Maria Loreta Pagnani, mente, cuore e braccia della mostra – che merita ancora oggi di essere indagato non solo per esplorare ciò che quegli artisti hanno lasciato ad Arcevia ma anche per esplorare cosa in questi cinquant’anni è successo sul nostro territorio marchigiano”.

Accanto al valore artistico-culturale, Operazione Arcevia è ancora oggi in grado di indicare una via alternativa di ricostruzione di comunità e di sviluppo del territorio, che debbono però andare di pari passo, come sottolineato dalla sindaca di Arcevia Marisa Abbondanzieri, «con un nuovo paradigma economico fondato su modelli di lavoro e finanza più umani, solo così il desiderio delle aree interne non sarà solo un’illusione».

Gli oltre 150 volumi che compongono la mostra, provenienti da quindici biblioteche italiane, offrono uno spazio aperto alla curiosità e all’approfondimento, una sorta di biblioteca viva, in cui ogni visitatore può entrare in contatto diretto con le idee, le storie e le visioni degli artisti che hanno alimentato Operazione Arcevia, per entrare in risonanza con il contesto e riprogettare un esistere che non è il semplice vivere.

Ri-leggere Operazione Arcevia. 1972-1976 è visitabile al Centro Culturale San Francesco di Arcevia (Corso Mazzini, 64) fino al 30 agosto, con i seguenti orari: da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 18.30, sabato e domenica dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30.
L’ingresso è libero.
Per tutte le info: cultura@elpdesign.it

 

“Ri-leggere Operazione Arcevia. 1972-1976” è un progetto di Elp Design con la collaborazione di Debora Lucidi (Borsista Bando Borsa Ricerca della Regione Marche), Eidos di Lucio Tribellini, Prof.ssa Marta Magagnini, Università di Camerino Scuola di Architettura e Design di Ascoli Piceno.

L’iniziativa gode del patrocinio del Comune di Arcevia, del Comune di Fabriano, di AIAP, Associazione italiana design della comunicazione visiva, dell’Accademia di Belle Arti di Urbino, del Conservatorio Rossini di Pesaro.

L’iniziativa è stata realizzata grazie al supporto di: Arkea Soluzioni Spazi Espositivi, Eidos, bBold, Riserva Privata San Settimio, Mariotti Costruzioni, Caravolta, Societàdellapietra, CNA Ancona.

I volumi in mostra provengono dalle seguenti biblioteche:

Biblioteca Comunale “Angelo Rocca”, Arcevia

Biblioteca diocesana e Archivio storico Seminario vescovile Giovanni XXIII, Bergamo

Biblioteca Comunale – Polo Culturale di Eccellenza, Cagli

Biblioteca Statale, Cremona

Biblioteca Comunale “Romualdo Sassi”, Fabriano

Biblioteca Accademia Belle Arti, Macerata

Biblioteca Musei Civici “Amedeo Ricci”, Macerata

Biblioteca comunale “Libero Bigiaretti”, Matelica

Biblioteca del Conservatorio Rossini, Pesaro

Biblioteca Civica “Gino Pieri”, Porto San Giorgio

Biblioteca Comunale Antonelliana, Senigallia

Biblioteca Dipartimento di SARAS, Sapienza Università di Roma

Biblioteca Comunale, Rosora

Biblioteca Accademia Belle Arti, Urbino

Biblioteca Universitaria San Girolamo, Urbino

Redazione Valmisa
Pubblicato Domenica 24 agosto, 2025 
alle ore 9:00
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