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Arcevia, l’integrazione passa anche per gli addobbi natalizi

Realizzati dai richiedenti asilo alcuni addobbi che decorano la città e gli esercizi. Partito anche il progetto ambientale

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Gli addobbi realizzati ad Arcevia dai richiedenti asilo

La comunità di Arcevia è da anni in prima linea con politiche sull’integrazione e l’accoglienza, e chiude l’anno con due iniziative speciali che hanno come protagonisti gli ospiti del Cara.

Da questa settimana, sette ragazzi del Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Arcevia hanno iniziato ad affiancare gli operai comunali per la pulizia e il decoro urbano del centro storico e dell’intero territorio. Tre nigeriani, un senegalese, due afgani e un pakistano si sono offerti volontari per il progetto messo in piedi grazie alla collaborazione tra comune di Arcevia, l’Ambito sociale di Senigallia, la proprietà dell’Hotel Alle Terrazze e, naturalmente, la Prefettura di Ancona.

Ci stavamo lavorando da tempo – dichiarano il sindaco Bomprezzi e il vicesindaco Quajani – e finalmente il progetto è partito. Vedere questi ragazzi sorridenti coadiuvare con entusiasmo i nostri operai per migliorare la qualità della nostra città è veramente emozionante. Da un lato la comunità di Arcevia riconosce l’utilità sociale degli ospiti del Cara, e dall’altro i richiedenti asilo si sentono meglio integrati all’interno della comunità“.

La seconda iniziativa, seguita direttamente dall’assessore Laura Coppa, riguarda gli addobbi natalizi. L’intero centro storico, a partire dagli edifici pubblici come il palazzo comunale e il centro culturale S. Francesco, così come gli esercizi commerciali (per altro con due nuove aperture nel mese di dicembre) sono stati addobbati con angeli di tre diverse misure, stelle e alberi realizzati e dipinti dagli ospiti che alloggiano temporaneamente presso il CARA dell’Hotel Alle Terrazze.
L’iniziativa, lanciata da Katia Vecchi e dalla nipote Elena, che gestiscono la struttura di Arcevia, è stata da subito accolta con entusiasmo e supportata dall’Amministrazione Comunale unitamente ai commercianti.
I ragazzi del centro, diversi fra loro per nazionalità, cultura e religione, sono stati impegnati per oltre un mese, dipingendo più di mille pezzi per poi farne dono a tutta la comunità arceviese.

Arcevia, dal canto suo, ha risposto con gratitudine, e ne è la dimostrazione il fatto che, anche il più piccolo negozio con reali problemi di spazio, ha trovato posto per accogliere in vetrina, o appesi sugli scaffali, angeli, stelle ed alberi. Tutte le decorazioni, realizzate a mano da ciascuno dei ragazzi, resteranno anche per i prossimi anni, a testimonianza di un passaggio, così come il piccolo presepe della piazza principale racconta di una “divina fuga”.

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