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“E col(e) teatro?: una lunga storia d’amore” il 20 marzo al Teatro Goldoni di Corinaldo

In occasione della giornata mondiale della poesia e in ricordo dei dieci anni senza il Maestro Tonino Guerra

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spettacolo "E COL(E) TEATRO? una lunga storia d'amore"

E col teatro ?“: è indubbiamente una domanda. “Ecole teatro”: è un binomio italo – francese che potremmo liberamente tradurre come “scuola di teatro” (accento più accento meno).

Ma subito mi chiedo: il teatro si insegna a scuola?, forse si forse no; o meglio è possibile insegnare il teatro o non piuttosto le tecniche della messa in scena?, chissà. Dal testo drammaturgico alla scrittura scenica, l’unico elemento visibile del fenomeno teatrale di cui e su cui parlare, poterci confrontare, secondo la lezione dell’immortale C.B., altrimenti noto come Carmelo Bene.

Il teatro è dunque un luogo dove si vive la potente lacerazione di un’assenza incolmabile, confortati tuttavia dalla quotidiana frequentazione di sentimenti forti e puri come l’amore e la morte, l’abbandono e la speranza, il bene e il male. Una sorta di rito collettivo al quale prendono parte con identico valore la componente artistica e quella tecnica, lo spettatore e l’attore.

E’ in questa dimensione, con il desiderio confessato di vivere una vota ancora l’emozione di un viaggio di cui è nota la partenza non la mèta che mi sono ritrovato a condividere con alcuni temerari viaggiatori (vecchi e nuovi amici di cordata) la passione per il fantomatico teatro, le suggestioni della messa in scena, gli attimi di uno spettacolo ogni volta diverso ma coinvolgente come la “prima”.

E dunque:
In danza con Patrizia Salvatori, Arianna Fratesi, Graziano Brusciati, Alessia Verdini, con gli allievi di MyDance e, in particolare, con la partecipazione di Monica Castorina.
In musica con Vittorio Saccinto.
In voce con Mauro Morsucci e Paolo Pirani.

Soggetti promotori: Comune di Corinaldo, G.d.o. – gruppo danza oggi, teatro time – Produzione spettacoli, Scuola di danza Mydance.

Nell’ambito della stagione di prosa e danza in collaborazione con A.M.A.T. – Associazione Marchigiana delle Attività Teatrali. Insomma, “una lunga storia d’amore”.

Parlando di sentimenti quali “mappe emotive” su cui tanto insiste Umberto Galimberti, ovvero di sentimenti che non riceviamo in dote ma che apprendiamo dallo studio della letteratura, di cui facciamo pratica con la partecipazione alle alterne vicende della vita, con l’evoluzione delle pulsioni in emozioni. E dunque e infine, appunto, in sentimenti.

Abbiamo pertanto inteso percorrere e proporre, come “quadri di un’esposizione”, questo viaggio scenico come il racconto di “incontri” significativi, non sempre con personaggi famosi; di amori contrastati; di messaggi di positività e grazia infinita.

Sorvolando le praterie o le vette creative di “passi a due”, di riletture coreografiche ironiche del melodramma nazionale (Largo al factotum del rossiniano Barbiere) o del tutto sperimentali di una “Danza immobile” che ideò il “poeta della Valmarecchia” poco prima che decidesse di uscire di scena proprio il 21 marzo: Giornata mondiale della poesia.

E a Tonino Guerra, a dieci anni dalla scomparsa, è destinata una grande parte del nostro cuore e del mio personale ricordo, quando volle incontrarmi urgentemente pensando di parlare con Piovani (io faccio Pirani di cognome) che doveva comporre le musiche di “Manichini rotti e vecchi sotto la luna”. Sorreggeranno poi l’architrave della costruzione immaginifica le parole e le note migliori dei giganteschi Gino Paoli e Renato Zero, alternate alle melodie di Einaudi e di Philip Glass.

Per chiudere con uno dei celeberrimi valzer viennesi sulle parole di un imbonitore da circo che sulla passerella finale dirà qualcosa come: “ … Questa è la vita, signore e signori, con i suoi alti e i suoi bassi, con le luci e le ombre, … questa è la vita: lo schiocco di un ramo d’inverno, il soffice approdo di un fiocco di neve, l’abbraccio infuocato dell’ultimo agosto. Ma su tutto, e sempre, un eterno giro di valzer”.

Da un’idea di Paolo Pirani

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