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Un disservizio, risolto ma “volontariamente” protratto allo sportello Asur/AST di Arcevia

Riceviamo e pubblichiamo segnalazione di un lettore: "Mi auguro questo non sia il vero atteggiamento del distretto di Senigallia"

Assicurazioni Generali - Agenzia di Senigallia - Immagina, vivi, adesso
sanità, medici

Gentile Redazione,
mi permetto di sottoporvi la situazione paradossale e spiacevole verificatasi martedì 3 gennaio presso lo sportello Asur (o forse ormai AST) di Arcevia, che fa capo al distretto di Senigallia.

Il 31 dicembre uno dei medici di base in servizio ad Arcevia è andato in pensione, e in conseguenza tutti i suoi assistiti devono al più presto effettuare la scelta del nuovo medico, se vogliono continuare a ricevere la consueta assistenza. Questa mattina (3 gennaio ndr) mi sono recato allo sportello e mi sono messo in fila, fino al momento in cui il signore che mi precedeva mi ha informato che oggi l’individuazione del nuovo medico non sarebbe stata possibile. Premetto che il personale che solitamente è in servizio ad Arcevia non c’era, e allo sportello era presente un operatore che veniva da Senigallia. Come interlocutore mi viene indicato però un signore che stazionava nei pressi dello sportello. Chiedo spiegazioni e questo signore, evidentemente dipendente dell’Asur, ha spiegato a me e agli altri utenti che nel frattempo erano arrivati nella sala d’aspetto, che in mattinata c’era stato un problema con i terminali informatici e che loro, come rappresentanti dell’Asur, avevano preferito “mandare via” le persone che erano in attesa.

Chiedo se i terminali adesso funzionassero. Mi viene risposto di sì, però, per correttezza verso coloro che erano stati allontanati, non avrebbero più offerto il servizio per il resto della mattinata. In pratica il ragionamento, a suo dire ineccepibile, era questo: per cause indipendenti dalla volontà degli operatori in mattinata si era creato un disservizio; adesso si sarebbe continuato mantenere il disservizio ma non per cause esterne, ma per volontà diretta di lui come operatore.

E’ iniziata quindi una discussione a cui si sono uniti altri utenti nel frattempo giunti. Chi conosce anche solo un poco il territorio di Arcevia sa che è composto da una miriade di frazioni e località dislocate in 126 kmq, e la media dell’età è piuttosto alta. Infatti, nella sala d’attesa si erano ormai radunate persone provenienti da frazioni anche lontane e di una certa età, che stavano apprendendo di aver fatto un viaggio a vuoto. Con il terminale perfettamente funzionante.

La discussione si è accesa e questo signore, paladino di quelli che, come diceva lui, erano stati “mandati via” (ma perché poi? Non bastava spiegare che c’era da aspettare che il terminale tornasse attivo? Chi ha deciso di “mandarli via”? lui?) prima mi ha dato dell’egoista poi, di fronte alle proteste di tutti quanti, ci ha detto chiaro e tondo che il suo era il modo di ragionare corretto e che se quassù ad Arcevia non lo volevamo capire era un problema nostro. Al che lo abbiamo tutti ringraziato di averci fatto capire che ad Arcevia siamo tutti scemi.

Il signor C. C. (la Redazione ha ritenuto di ometterne il nome per esteso, che era contenuto nella lettera originaria ndr), questo è il nome del solerte funzionario che ha tenacemente negato il diritto degli utenti di poter scegliere il nuovo medico di base, su mia richiesta ha anche specificato che non c’è nessun regolamento Asur a cui lui stava facendo riferimento, ma che questa era la regola, indiscutibile e lapalissiana, che aveva deciso lui. E poi saremmo potuti tornare il giorno successivo (disinteressandosi del fatto che c’erano persone che era la seconda volta che venivano) oppure andare tutti a fare una gita a Senigallia, a Ostra o a Corinaldo per richiedere lo stesso servizio. Come se lo sportello di Arcevia non servisse proprio ad evitare questi “viaggi turistici”.

Questo signor C. C. (speriamo che si chiami così) io non so quale funzione svolga all’interno dell’Asur (non ce lo ha spiegato) ma vorrei sperare che non rappresenti davvero il comportamento dell’Asur di Senigallia. Vi è mai capitato di andare in banca e trovare il terminale che non funziona? Probabilmente più di una volta, ma non credo che qualcuno sia poi stato “mandato via” anche quando il terminale era tornato a funzionare. Pensate se all’anagrafe di un Comune vi rispondessero allo stesso modo. Sarebbe interruzione di pubblico servizio, in pratica niente di più e niente di meno di quello che il signor C. C. aveva imposto oggi in Arcevia.

Poi è successo che l’operatore allo sportello, di fronte alla piccola “sommossa” che aveva di fronte, con senso di responsabilità e ignorando i diktat di C. C., ha iniziato a volgere le pratiche oggetto del contenzioso.

Per concludere, vorrei suggerire all’Asur (o all’Ast) e a chi si occupa della qualità del servizio e dell’immagine, che alcuni loro operatori andrebbero meglio formati, anche sotto il profilo dell’educazione.

Lucio Tribellini

Commenti
Solo un commento
alesseus 2023-01-05 17:38:02
Si sapeva che il medico di medicina generale va in pensione alla fine del 2022. Come mai ci sono i ritardi burocratici e non che lasciano i pazienti de territorio senza i livelli di assistenza minima garantiti e si parla ancora di scelta non effettuata sul territorio di una regione nello stato d’emergenza… Non solo ci vuole il provvedimento disciplinare nei confronti degli operatori e dell’IT della ASUR, ma di invio di un commissario del Ministero della Salute per capire la latitanza a livella provinciale e regionale e la completa mancanza di efficacia e di efficienza per sostituire un solo medico del SSN andato in pensione avvertendo tutti i mesi prima. La storia assurda e che non deve repeterai più.
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